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Sono ormai passati più di due mesi dal 16 gennaio scorso quando il Dottor Di Stefano ha dato le dimissioni da Vicesindaco di Sona. Un evento traumatico che ha messo letteralmente in stato di fibrillazione la politica locale.
Al suo posto in Giunta è stato elevato al ruolo di Assessore – con deleghe ai tributi, farmacie e alla cultura – il capogruppo di maggioranza in Consiglio Comunale Virginio Moletta. Il passo successivo sarebbe stato quello di indicare il nuovo Vicesindaco, che ha l’importante funzione di rappresentare il Comune in tutte quelle occasioni istituzionali nel quale non può essere presente il Sindaco, oltre a condividerne ed a esplicitarne le strategie amministrative e politiche.
Ma di questa nomina, a due mesi dall’uscita di scena del Vicesindaco dimissionario, nemmeno l’ombra. Per quella carica tutti gli indicatori puntavano – e puntano – sull’Assessore Vittorio Caliari (nella foto), quota PDL, che infatti ormai da settimane è pronto a rispondere alla chiamata.
Ma la chiamata dal Sindaco Gualtiero Mazzi non arriva. Motivo? Sembrerebbe che la questione sia del tutto politica e che la Lega Nord potrebbe star replicando anche a Sona uno schema già collaudato in altre realtà: semplicemente lasciare le cose come stanno, decidere di non decidere per sottolineare in maniera ancora più evidente la subordinarietà del PDL rispetto al partito del Carroccio. Che mai come oggi a Sona si trova con tutti gli assi in mano.
Per lo stesso motivo non sarebbe stato ancora nominato nemmeno il nuovo Capogruppo di maggioranza in Consiglio Comunale, che deve prendere il posto del neo Assessore Moletta. Anche qui si lascerebbero le cose come stanno, ottenendo due risultati ugualmente significativi: si evita di dare forza istituzionale a qualche altra personalità del PDL ed in più – aspetto non indifferente – si evita di scontentare qualcuno riducendo il rischio di ulteriori tensioni in maggioranza.
Una politica che ricorda il famosissimo imperativo di Giulio Cesare divide et impera. Dividi i tuo nemici (e i tuoi amici) e dominali. Evidentemente oggi a Sona al PDL locale più che farsi dividere e dominare non riesce.