Continua sulle nostre colonne l’interessante dibattito sulla situazione della viabilità nella frazione di Lugagnano, che da anni soffre il continuo aumento del traffico soprattutto di passaggio.
Oggi ospitiamo sull’argomento l’intervento dell’Assessore alla Viabilità del Comune di Sona, l’architetto Gianfranco Dalla Valentina, che tra l’altro risiede proprio a Lugagnano.
In seguito alla segnalazione di situazioni di pericolo in via Molinara e ad integrazione dell’articolo dal titolo “La viabilità a Lugagnano: non servono interventi a tampone ma una visione complessiva”, non posso che sentirmi in linea di principio concorde su quanto espresso sul Baco. Soprattutto quando si parla che bisogna avere una visione complessiva.
Questa però non si deve ridurre alle sole previsioni viabilistiche, ma si deve intrecciare fortemente allo sviluppo che si vuol dare a questo nostro paese. Un’attenta analisi dello strumento di pianificazione territoriale da noi approvato, evidenzia come si vuol evitare di proseguire uno sviluppo disordinato lungo un unico asse viario est-ovest, ma si vuol ricucire il tessuto urbano esistente e rivalutare il centro. In questa direzione vanno, per esempio, l’indicazione di ricollocazione delle fabbriche fuori dal centro abitato, l’individuazione di spazi urbani di aggregazione nel centro, la realizzazione di percorsi ciclabili…
L’Assessore Gianfranco Dalla Valentina
Vero che già le previsioni urbanistiche passate prevedevano delle soluzioni viabilistiche con un sistema di strade a scorrimento esterne al paese, una a nord, la conosciuta via Sacharov e una un po’ meno conosciuta a sud, come prosecuzione di via Molinara.
Queste previsioni rimangono tutt’ora valide e come tale noi le abbiamo reinserite nello strumento di pianificazione, dopo che erano state stralciate dalle ultime Amministrazioni. Questo perchè, riteniamo fondamentale togliere il traffico di scorrimento dal paese.
Ma non ci siamo limitati a confermare. Visto che negli ultimi decenni il paese si è notevolmente espanso, abbiamo individuato altri percorsi viari, in modo da darci le più ampie possibilità di scelta.
E’ però doveroso precisare che parliamo sempre di previsioni. La realizzazione in questi casi ricade totalmente sulle casse comunali. Questo perchè nel passato mai si è chiesto al privato di compartecipare alla realizzazione di un’opera pubblica. Prendiamo il caso del quartiere di via Cattaneo, dove è accaduto l’incidente che si citava in premessa. Perchè non è stato chiesto di realizzare, contestualmente alla costruzione delle case, anche la strada adiacente, che avrebbe sgravato il traffico su via Molinara? Offrendo magari sfogo a questo insediamento proprio su questa nuova strada? Non si sarebbero creati presupposti per garantire una maggior sicurezza creando una soluzione viabilistica adeguata?
Ora invece, chi si ritrova ad amministrare si trova a dover spendere denaro pubblico per acquisire, realizzare strade necessarie, nelle quali non si è avuto il coraggio nel passato di coinvolgere il privato. Gli interventi da fare sono tantissimi. E qui entrano in gioco le priorità, dove probabilmente ognuno ha le proprie.
Sicuramente però questa Amministrazione ha un quadro di insieme ben chiaro su come dovranno essere i nostri paesi in un futuro prossimo, ovvero dei luoghi più vivibili, magari meno agevoli per le auto ma proprio per questo meno trafficati, con degli spazi sicuri dove poter transitare con le biciclette o a piedi.
Sono nato e cresciuto a Lugagnano. L’ho sempre considerato un paese non propriamente bello. Ma lo sto rivalutando. Con il buon senso di tutti lo possiamo riscattare, attraverso il recupero del tessuto urbano e il coraggio di dire no ad alcune comodità, soprattutto delle auto.
Sento dire che gli archetti in centro paese hanno tolto possibilità di parcheggio, che le piste ciclabili in via Kennedy o via Beccarie hanno reso la strada stretta per le auto. Ma vedo ragazzini e anziani che le percorrono in sicurezza. Si assapora una nuova vivibilità del luogo urbano. Dobbiamo riappropriarci del nostro paese.
Termino da dove ho iniziato, ovvero da via Molinara. La situazione è effettivamente pericolosa. La strada è stretta e viene quotidianamente percorsa da molte auto. Ma la strada non è soltanto di chi usa un’auto. E’ anche di chi va a piedi e in bicicletta. E ne passano tanti da quella strada.
C’è già un progetto approvato che prevede la realizzazione del senso unico, con un percorso ciclopedonale. Questo creerà delle modifiche alle nostre abitudini, forse anche alla perdita di qualche minuto con l’auto, visto che in qualche caso dovremmo allungar il tragitto; ma proprio per il buon senso che citavo prima e per un senso di appartenenza ad una comunità che ha delle necessità superiori di quelle del singolo cittadino, si dovrà andare nella direzione di adottare soluzioni viabilistiche forti e coraggiose.