“Va preservata la bellezza naturale della località Lova a Sona”. Una lettera arrivata al Baco

Maria Luisa Grazioli Sauro e Giuseppe Carcereri, con gli altri residenti della zona, ci hanno inviato una lunga e appassionata lettera, per rendere pubblico il loro disappunto per quanto accaduto qualche giorno fa in località Lova a Sona, uno degli angoli più belli del nostro territorio.

“Da S. Giovanni Calabria, conoscendone l’esistenza e l’ubicazione (non c’è’ segnaletica stradale), si entra in Via Lova. L’impatto è strepitoso e sorprendente – scrivono Maria Luisa e Giuseppe: è come entrare in una sontuosa cattedrale gotica, fiancheggiata da verdi colonne arborescenti variamente fiorite. Per 800 metri circa godi di questo spettacolo e poi sbuchi in una vasta ubertosa campagna ricca di alberi da frutto e seminativi vari. Tre, quattro case, una contrada”.

“E’ questa una delle strade storiche di Sona, forse l’unica che ha conservato, attraverso i secoli (nelle mappe dell‘800 il tracciato è uguale), le sue caratteristiche antiche. Il fondo è bianco e sassoso perchè Sona si trova nell’anfiteatro morenico del Garda ed è il fronte dove il ghiacciaio ha sputato i suoi detriti 10.000 anni fa. Perciò siamo costretti a percorrerla con una certa attenzione, ma questo ci dà l’occasione di goderla meglio in tutti i suoi aspetti”.

“Le varie piante che la fiancheggiano – proseguono Maria Luisa e Giuseppe -: acacie dal profumo inebriante, frassini, bagolari, cespugli vari come azzeruoli, rose canine e altri offrono fiori, frutti selvatici come la mora e verdure rare come i “bruscansi” e le asparagine. Colpisce la bellezza dei grandi sassi che costituiscono le “marogne” (terrapieni) e sono: porfidi quarziferi, graniti, dioriti…”

“In questo habitat vivono varie specie di animali stanziali e stagionali: uccellini comuni che si vedono anche in città’ come passeri, merli, storni, tortore, ma ci sono i picchi verdi, le upupe, gufi, civette ed astori. In estate, la sera, ci sono gli usignoli che ti fanno compagnia con il loro melodioso canto. Non è raro che ti attraversi la strada un leprotto, uno scoiattolo, un fagiano tenebroso sfuggito alla caccia invernale. Vivono qui, nel nostro condominio verde, anche queste creature”.

“Percorrendo e respirando l’aria pura della nostra stradina, ai più vecchi di noi, fa tenerezza pensare che qui, per centinaia di anni hanno camminato i nostri antenati, con le loro carrette, con cavalli, mucche, pecore. E ancora negli anni ‘50 del ‘900 le donne, la domenica mattina presto, partivano da casa per la prima messa, portando con sé la “veletta” nera e le scarpe che indossavano soltanto prima di entrare in chiesa”.

“A noi abitanti non dispiace che, al di là della barriera verde, “scenda” il paese con nuovi cittadini che godranno a loro volta della passeggiata in Lova. Il nostro timore – scrivono i residenti della Lova nella lettera al Baco – è che venga alterato l’equilibrio dell’ambiente”.

“Il giorno 14 aprile 2020 abbiamo avuto una sgradevole orrenda sorpresa: alle 8 del mattino era già al lavoro (nessuno avvertito) una ruspa che, in un’ora, ha distrutto completamente marogna e alberi per un tratto di 40 metri nel lato sud della stradina. Uno squarcio orribile in una protettiva antica barriera verde. Forse non si poteva fare diversamente per posizionare l’opera primaria della canaletta. Se la cosa si ferma qui portiamo pazienza. Ma noi temiamo che ci sia il progetto di distruggere l’intero lato sud della strada”.

“Eppure – indicano Maria Luisa e Giuseppe – Sona è tutelata dalla Sovrintendenza Belle Arti e del Paesaggio. Il Codice Urbani (approvato nel 2004) che amplia ed armonizza l’art. 9 della Costituzione con il titolo V della seconda parte della Costituzione parla chiaramente: ‘La centralità del paesaggio e la rilevanza della sua tutela tra i valori costituzionalmente garantiti sono principi da sempre riconosciuti nell’ordinamento giuridico della Repubblica… la tutela del bene paesaggistico è elevata a valore primario dell’ordinamento, non è suscettibile di essere subordinata ad altri interessi e costituisce un interesse pubblico primario ed assoluto che va salvaguardato nella sua interezza… la tutela del paesaggio che sovrintende ai superiori interessi pubblici, deve realizzarsi a prescindere da ogni valutazione dei singoli privati’ e per andare nello specifico che riguarda il paese di Sona, protetto per le sue bellezze naturali, basta consultare il Decreto Ministeriale 30 Luglio 1974”.

“Noi siamo certi che, finché avremo il nostro sindaco, persona attenta e sensibile agli aspetti storici e naturali del paese, saremo tutelati. Non vogliamo che succeda quello che ha deturpato la bella piazza di Sona, privandola della sua originaria fisionomia e del Parco della Rimembranza, per far posto al parcheggio. Per centinaia di anni la Lova si è salvata dai colpi di genio avveniristici di chi vuole abbellire il mondo secondo i propri canoni estetici. Si è salvata fino al 2020”.

“Teniamocela cara perché questa stradella, oltre ad avere un valore storico naturalistico, è una vera passeggiata: quella che si fa coi piedi, coi passi, in grande relax, perché transitano poche macchine, niente moto, niente motorini, niente biciclette. E perciò seguiamo il messaggio mediatico che ci bombarda quotidianamente ‘Salviamo la Terra, salviamo il Pianeta, salviamo il Verde’. Noi siamo in pieno accordo, ma aggiungiamo anche: ‘Salviamo la bellezza, bisogno primario dello spirito’. Cominciamo dalla Lova”, concludono i residenti della Lova.

Il Baco ha interpellato il Sindaco di Sona Gianluigi Mazzi, per capire cosa è successo e come ritiene di intervenire.

“Dopo la segnalazione dei residenti – spiega il Sindaco Mazzi – in accordo con il Comandante della Polizia Locale Mori e il responsabile dell’Edilizia Privata Marco Bosio abbiamo subito provveduto ad un sopralluogo e abbiamo poi convocato il responsabile dei lavori. Quell’intervento si è reso necessario per spostare ed interrare la canaletta di irrigazione, come previsto nei progetti di lottizzazione. Lo stesso responsabile mi ha quindi confermato che non vi saranno ulteriori lavori e che la marogna non ancora toccata rimarrà intatta, così come si presenta oggi”.

“Riguardo al tratto che è stato rimosso – prosegue Mazzi – ho chiesto personalmente che al termine dell’intervento venga ricreata la ‘barriera verde’ preesistente, in maniera da riportare l’area al suo stato iniziale. E’ nota la mia grande passione per il territorio e per la storia locale, e certamente situazioni come queste mi trovano sempre molto sensibile e attento”.

Il Baco da Seta nasce nel 2000. Nel 2007 sbarca on line con il sito allnews