Uno scatto da campione a Sona

Predestinato. Sonny Colbrelli non poteva non vincere a Sona. Troppi i segnali, lo stato di forma, la vittoria di domenica scorsa in Toscana, la tanta voglia di maglia azzurra, per cui il corridore della Zalf Desirèe Fior non poteva che trionfare nell’affascinante corsa di Sona. Il Gran Premio San Luigi magari non vale la Piccola San Remo o la Vicenza-Bionde, ma da sempre è una classica del calendario ciclistico veronese che riesce a richiamare tantissimi appassionati delle due ruote e con quei continui strappi della salita che porta al traguardo nel cuore del paese, è corsa vera, da selezione.

 

Ha vinto il corridore più completo e gettonato alla vigilia. Il forte corridore di Desenzano si è messo alle spalle il compagno di squadra Alberto Cecchin, vincitore a Stallavena e il veronese Daniele Aldegheri entrambi in odore di Nazionale. Un podio di prim’ordine quindi e un messaggio chiaro da parte di Colbrelli e di Daniele Aldegheri al cittì degli azzurri Under 23 Amadori che alla fine di questa settimana dovrà indicare i nomi dei cinque corridori che partiranno per i mondiali di Melbourne in Australia.

 

Un centinaio i corridori al via per l’edizione numero 47 del San Luigi. Una corsa di 120 chilometri che da sempre riserva i momenti più esaltanti nel finale. Prima a dare spettacolo sono stati i corridori della Zalf e della Mantovani-Cicli Fontana con il testo del film della corsa che sembrava già scritto. C’era solo da capire quali fossero gli attori principali. Pochi i sussulti nei primi giri, quelli più lunghi, con Nicolas Favalli della Mantovani-Fontana a caccia di applausi sul muro di Sona per il GPM. La miccia, di un finale schioppettante, l’accende il russo in prova alla Mantovani-Fontana, Alexey Kuzmenko.

 

Un allungo da solo per poi far parte un drappello di corridori che per alcuni giri riescono a mantenere un vantaggio di una trentina di secondi. A sei giri dal termine sono in tre a prendere il largo: Pierre Paolo Penasa della Zalf, Giacomo Simioni e Mattia Melchiori. Un paio di giri ed è il trentino Penasa ad andarsene da solo. Eh sì, proprio l’ex corridore dell’Ausonia di Pescantina che sulle strade della nostra provincia gli anni scorsi ha avuto modo di mostrare il suo talento. Fluida e convinta la sua pedalata che gli consente di mettere insieme un bottino di una ventina di secondi sui due ex compagni di fuga e una cinquantina sul gruppo. Pochi, perchè dietro sono gli inconfondibili colori bianco-verdi della Mantovani a tenere a portata di pedale il fuggitivo fino al suono della campana quando con un allungo convinto del gruppo la corsa si ricompatta.

 

Negli ultimi cinque chilometri va in scena il derby veneto tra la Zalf e la Mantovani di Billy Ceresoli. A pochi chilometri dal traguardo è Marco Canola che tenta l’impossibile. Dietro sono più che attenti e ai piedi della salita il corridore della Zalf viene inghiottito dal gruppo. La partita quindi si gioca tra chi ha più birra nelle gambe: Cecchin, Colbrelli e Aldegheri ai 200 metri scattano in cerca della prima pagina.

 

Il podio è già scritto: Colbrelli è il più veloce, dietro di lui nell’ordine Cecchin e poi sostenuto da un tifo da stadio il veronese Daniele Aldegheri. Tra gli spettatori, ad impreziosire quest’edizione del San Luigi, la presenza dell’applauditissimo Gilberto Simoni, di Giorgio Furlan e con lui il presidente della Federazione Ciclistica Italiana Renato Di Rocco che con Verona sembra avere un legame davvero speciale. Il pubblico di Sona ha applaudito anche lui.

 

 

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