Uno zaino sulle spalle, 40 chilometri davanti a loro e una meta da raggiungere. Questo è quello che avevano con loro i ragazzi scout di Lugagnano che si sono ritrovati il giovedì santo dello scorso aprile per un’esperienza molto significativa durante la quale sono state svolte numerose riflessioni sui temi di comunità, strada, servizio e fede: quattro dei cinque punti su cui ogni scout del clan (che comprende ragazze e ragazzi dai 17 anni) è chiamato a ragionare assieme agli altri compagni.
Questo campo è stato strutturato su tre giorni, dal 14 al 16 aprile, con la partenza da Bussolengo e arrivo al santuario di Madonna della Corona.
I nostri ragazzi non erano certo soli, infatti, l’esperienza è stata vissuta principalmente in gruppi chiamati “clan di formazione” che includevano in modo equilibrato ragazzi da tutti i gruppi scout che hanno aderito all’evento in modo da far lavorare i ragazzi con persone quasi sconosciute e valorizzare ancora di più l’esperienza.
Il primo giorno, il giovedì santo, è stato dedicato principalmente al servizio. I ragazzi si sono trovati per la prima volta con i compagni che li avrebbero accompagnati in questa avventura e hanno svolto un momento nel quale hanno risposto a una chiamata dicendo “eccomi”, ricreando così la chiamata che Gesù fece ai suoi discepoli.
I vari clan si sono ritrovati poi nella sede degli alpini di Bussolengo dove hanno ascoltato diverse testimonianze riguardanti esperienze nel servizio, di come queste hanno cambiato i testimoni e di come li avessero aiutati a diventare le persone che sono oggi.
Durante il tardo pomeriggio è stata celebrata la santa messa con il gesto della lavanda dei piedi. La sera, dopo aver cenato e montato le tende, si è svolto l’ultimo momento della giornata: il cerchio serale. Un momento di allegria, spesso gestito dai ragazzi stessi, contraddistinto da giochi, canti e attività varie.
Il secondo giorno, freschi e riposati, i ragazzi erano tutti pronti per affrontare la strada, e si sono messi in cammino la mattina per raggiungere Rivoli.
Durante la strada i vari clan di formazione hanno percorso diverse strade per poter arrivare a destinazione, incrociando a volte i loro compagni. Inoltre, durante la strada si è svolta la via crucis, accompagnata da attività per spiegare meglio i valori che essa ha da trasmettere. Arrivati alla meta si sono svolte le ultime attività del giorno, concluso con una celebrazione e un momento dedicato alla riflessione personale.
La mattina del sabato santo, l’ultimo giorno, si è cominciato a camminare con l’obiettivo di raggiungere il santuario di Madonna della Corona.
La camminata è stata ardua ma è stata affrontata con spirito di squadra, così la destinazione è stata raggiunta. Al santuario i ragazzi hanno svolto un’attività per conoscere meglio questo luogo, anche grazie alla spiegazione di Don Martino, rettore del santuario.
Il tutto si è concluso la sera, con la messa della veglia pasquale. Prima dell’inizio della celebrazione, si è svolta anche la processione con il cero pasquale durante il rito del fuoco passando dall’antica entrata del santuario e salire poi la scala santa per raggiungere la chiesa dove si è celebrata la santa messa.
Concluso anche questo ultimo momento, i gruppi hanno fatto ritorno alle loro sedi per potersi scambiare gli ultimi auguri di Pasqua prima di tornare ciascuno con le proprie famiglie.