Una nuova autostrada a Sona?

Nel numero di settembre 2008 del Baco avevamo illustrato il progetto dell’opera pubblica più importante del Veneto degli ultimi decenni: il nuovo sistema di tangenziali che collegherà Verona, Vicenza e Padova.

Un tracciato parallelo e alternativo all’A4 che attraverserà 29 Comuni: 6 nel padovano, 10 nel vicentino, 13 nel veronese e che interesserà anche il territorio di Sona. Il progetto prevede di collegare i 31 km delle tangenziali esistenti di Verona, Vicenza e Padova, con la direttrice di Peschiera del Garda a ovest e quella di Vigonza provincia di Padova a est, su un percorso di 108 km. La Lombardia sta avviando un programma analogo sulla direttrice Brescia, Bergamo e Milano; le due tratte regionali, una volta collegate, formeranno il “sistema delle tangenziali lombardo veneto”. Il progetto promosso dalla Regione Veneto, sarà realizzato dalle imprese Pizzarotti s.p.a., Mantovani s.p.a. e Maltauro s.p.a., in project financing senza costi per i contribuenti.

L’opera si ripaga autonomamente: le imprese recupereranno l’investimento nell’arco della vita della concessione, in questo caso 40 anni, attraverso i pedaggi che garantiranno 152 milioni d’euro l’anno d’utili. Nel tratto urbano di Verona, la tangenziale sud sarà ampliata aggiungendo una corsia di marcia ed una d’emergenza, mentre per i nuovi tratti, come per l’attraversamento del territorio di Sona, sono previste quattro corsie più due d’emergenza; tre per ogni senso di marcia. L’opera già nel 2015 sarà aperta al traffico, secondo le ambiziose previsioni regionali. Queste notizie tuttavia erano già note, eppure in questi ultimi mesi ci sono stati importanti sviluppi, segnale di quanto la Regione stia accelerando l’opera, a discapito d’altri sistemi alternativi di trasporto; d’alta velocità non si sente più parlare da un bel po’.

Le imprese promotrici dell’opera, il 20 marzo 2009 hanno pubblicato sui principali quotidiani della Regione Veneto, l’avviso della richiesta di compatibilità ambientale per il progetto “nuovo sistema delle Tangenziali Venete Verona – Vicenza – Padova”, mentre il 23 marzo è stato presentato al pubblico il tracciato. Questo che significa? L’opera è soggetta alla Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA), strumento finalizzato a individuare, descrivere e valutare in termini monetari e ambientali gli effetti dell’attuazione del progetto. Entro il termine di sessanta giorni (lunedì 18 maggio) dalla pubblicazione dell’avviso (20 marzo 2009), chiunque poteva presentare in forma scritta osservazioni alla Regione. Molti cittadini di Sona saranno interessati da espropri, vedranno la casa abbattuta o peggio si troveranno a pochi metri la nuova autostrada.

Partiamo con una breve descrizione del tracciato, che attraversa il territorio di Sona in direzione est ovest. Dallo svincolo della tangenziale sud presso il Quadrante Europa, partirà il nuovo tracciato che con un’ampia curva andrà a lambire località Belvedere a Caselle; la nuova strada si affiancherà in corrispondenza della località Rampa alla ferrovia Milano Venezia, rimanendo però sul territorio di Sommacampagna. La strada in parallelismo alla linea ferroviaria esistente e alla futura Tav, interesserà nell’ordine: loc. Belvedere, Rampa e Siberie. In prossimità dello scalo ferroviario della Corbaz, nei pressi di Madonna del Monte, sarà realizzato un casello di collegamento con la strada provinciale morenica, la direttrice che collega Sommacampagna e Bussolengo. Tutto questo tratto sarà in trincea fino alla Rampa, mentre fino a Madonna del Monte sarà in rilevato quindi sopra il piano campagna. Si arriva appunto alla strozzatura di Madonna del Monte: dove dovranno coesistere la ferroviaria esistente, l’alta velocità e la nuova strada. Non a caso in questo punto è prevista, per attraversare la collina, una galleria denominata “Sommacampagna” di 235 metri. Da qui in poi la nuova strada abbandonerà il parallelismo con la ferrovia, con un’ampia curva si affiancherà all’autostrada A4, attraversando la campagna di Sona, in corrispondenza di Via Campagnola, Via Montresora e Loc. Calvisana.

Il tracciato proseguirà verso la zona collinare di San Giorgio in Salici, alternando tratti in trincea e in rilevato. In loc. Molino, al confine con Castelnuovo, sarà realizzato un viadotto lungo 230 metri e uno svincolo di collegamento con la Strada Regionale 11. Per capire l’impatto dell’intervento basti pensare che l’opera intercetterà 5,4 km zone a vincolo ambientale e tutela paesaggistica, per 300 ml anche un bosco, mentre per 1,3 km interferirà con un ambito d’equilibrio degli ecosistemi. Parlando d’agricoltura, nelle zone tra Sona e San Giorgio la strada attraverserà per 1,3 km aree di colture specializzate e particolare pregio ambientale, interessando anche l’azienda agricola Montebonnello di San Giorgio in Salici. Per non parlare dell’ottocentesca Corte Montresora, recentemente ristrutturata e destinata ad agriturismo, dove la strada passerà a pochi metri.

Anche in un precedente articolo avevamo evidenziato le criticità del progetto tuttavia è bene ribadirle; non si sente l’esigenza di una nuova autostrada, che semmai poteva essere prevista in altre zone della bassa della provincia, che da anni domandano infrastrutture. Se parliamo poi d’inquinamento, sulla nuova strada transiteranno 42.200 auto e 9.300 camion al giorno, e si andrà ad aggiungere alle altre infrastrutture viarie che attraversano il nostro territorio: le autostrade A4 e A22, la Strada Regionale 11, le tangenziali ovest e sud, la linea ferroviaria Milano Venezia, senza contare che prima o dopo arriverà anche l’alta velocità con 4 nuovi binari. Aree oggi vocate a colture specializzate e di pregio, saranno espropriate per far spazio al tracciato, senza contare i disagi che arrecheranno per 4 anni i cantieri mettendo in ginocchio la produzione di molte aziende agricole e industriali. La tangenziale sud ora è gratuita: con il progetto d’allargamento a sei corsie diverrà a pagamento. Pagherà il pedaggio chi da Lugagnano la utilizzerà per lavoro, studio affari, tutti i giorni, per recarsi a Verona, a San Giovanni o per imboccare la 434 “Transpolesana”.

Parlando poi degli effetti che avrà sul nostro territorio, iniziamo con il dire che nove edifici interferiranno con il tracciato, cinque saranno demoliti. La preoccupazione va per i lavoratori dell’Ancap, realtà produttiva storica di Sona che sarà totalmente demolita, e che dovrà necessariamente trovare un’altra ubicazione per continuare la produzione. Il progetto prevede degli indennizzi pari 350 Euro/mc per i residenziali, pochi visto che a Sona il terreno edificabile è valutato 500 Euro/mc, l’indennizzo per i capannoni sale a 500 Euro/mc. Per le attività produttive sarà rimborsata la mancata produzione su un periodo d’inattività di circa un anno. Al riguardo ci sono forti dubbi che un’azienda come l’Ancap riesca in un anno a trovare l’area idonea e costruire un nuovo capannone dove trasferirne la produzione.

Le abitazioni che si troveranno vicine della nuova strada, oltre agli effetti ambientali negativi per una fascia vicina, potranno risentire anche degli effetti indiretti negativi dell’opera. Il deprezzamento del 10 – 30% del valore degli immobili, previsto come indennizzo, è poco per chi si respirerà il traffico di 42.200 auto al giorno. Altra questione spinosa, riguarda le cave, per l’opera sono necessari oltre 7 milioni di metri cubi di ghiaia, é facile pensare come il territorio di Sona, caratterizzato dalla presenza di ghiaia d’ottima qualità, offra facili prospettive d’escavazione. La questione diventa ancor più delicata quando si parla però della salute dei cittadini. Le stime parlano chiaro: sono preventivati 59 decessi e 79 ospedalizzazioni a causa dell’opera lungo i 108 km di percorso, questo dato è calcolato per una fascia di qualche centinaio di metri rispetto il tracciato. La popolazione esposta agli ossidi d’azoto e alle polveri sottili interesserà significativamente Lugagnano e San Giorgio in Salici, quindi almeno 2 km dall’asse stradale. Questo implica che la popolazione esposta all’inquinamento atmosferico, e di conseguenza gli effetti sanitari, risultano sottostimati.

Ci si domanda, dati alla mano, l’utilità di nuova strada. I modelli del traffico sviluppati dai progettisti mostrano un aumento della congestione, anche in presenza dell’opera, già nel 2015 raggiunge il 17%, il 20% al 2025 mentre nel 2035 risulta al 30%. Le emissioni d’inquinanti saliranno quindi in maniera più che proporzionale, per il significativo aumento delle percorrenze e per la minore velocità transito.

La posizione del Comune di Sona? Veniamo alla discussione avvenuta sui banchi del Consiglio Comunale lo scorso 14 maggio. Maggioranza e opposizione hanno trovato un punto d’incontro votando all’unanimità parere negativo alla realizzazione dell’opera, formalizzandolo in delibera. “Questa delibera” ha commentato l’Assessore all’Ecologia Vittorio Caliari “è frutto del lavoro di maggioranza e minoranza, durante ripetuti incontri avvenuti nelle Commissioni Ambiente e Urbanistica. Questo è il segno che ci sono prove di dialogo su grandi tematiche ambientali, che coinvolgono la salute e la qualità della vita dei cittadini. Voglio ringraziare i consiglieri Bianco e Moletta per il prezioso supporto.”

Veniamo alle dieci prescrizioni del Consiglio Comunale, inserite nel testo della delibera.

1. la realizzazione della “SI-TA-VE” in un tracciato alternativo: spostato sul territorio di Caselle di Sommacampagna in galleria al sotto del sedime dell’Autostrada A4. Con i risparmi ottenuti dall’estrazione della ghiaia sarà possibile realizzare la nuova strada in tunnel fonoassorbente, mitigando anche l’impatto dell’attuale Autostrada A4 e scongiurando l’apertura di nuove cave. Il nuovo tracciato proposto eviterà inoltre la galleria “Sommacampagna” e il viadotto sulla Strada Provinciale 26 “Morenica”.

2. l’utilizzazione dell’attuale strada comunale denominata via Colombara come strada di accesso allo svincolo ovest di Sona, in luogo della realizzazione dell’impattante nuova strada di gronda con adeguati intersezioni con la viabilità esistente a rotatoria;

3. la messa in essere di misure compensative ambientali e la realizzazione di infrastrutture a favore del Comuni di Sona e Castelnuovo del Garda, ottenute con i risparmi derivanti dalla mancata realizzazione della progettata strada di collegamento con lo svincolo-casello di Sona Ovest;

4. l’esenzione dal pagamento del pedaggio per i prossimi 40 anni di un tratto di 20 km per tutti gli utilizzatori della nuova strada;

5. il coinvolgimento di tutti gli enti territoriali e società pubbliche (A4, A22,TAV, Aeroporto Catullo, Quadrante Europa ecc.) in ogni decisione sulla viabilità che interessi il territorio locale ;

6. il mantenimento della viabilità locale esistente nella parte sud-ovest del territorio comunale di raccordo tra la S.P. n. 26 “Morenica” e la Loc. Valle di Sona;

7. la previsione aree di mitigazione ambientale e piantumazione con essenze autoctone lungo tutto il tracciato su aree adeguatamente dimensionate al futuro carico inquinante;

8. la corresponsione di parte dei proventi derivanti dal pedaggio al Comune, come risarcimento dei disagi e degli effetti ambientali negativi che arrecherà la nuova autostrada;

9. una nuova pista ciclabile che colleghi Peschiera con Verona;

10. una nuova ubicazione ad abitazioni e attività produttive espropriate salvaguardando i posti lavoro.

Tuttavia l’attività del Consiglio non si è fermata qui. Allegato alla delibera è contenuta una relazione tecnica contenente con oltre 115 punti che analizzano nel dettaglio il tracciato con proposte alternative e prescrizioni che affrontano tematiche anche di tipo ambientale come: attività di cantiere, cave e discariche, rumore, vibrazioni, elettromagnetismo, aria, acqua, suolo, sistema agricolo e paesaggio.

Parole di approvazione del lavoro svolto sono arrivate dai consiglieri Virginio Moletta, Matteo Tinelli, Giannantonio Mazzi e dal Sindaco che ha commentato “Come per la nuova Tangenziale, anche per l’Alta Velocità dovremo condividere una strategia d’intervento a difesa del nostro territorio.” “Ringrazio il Sindaco, gli Assessori, i Consiglieri e l’Architetto Buttini” ha concluso il consigliere Gianmichele Bianco “per come si sono dimostrati disponibili e attivi nell’elaborare questo documento a difesa del nostro territorio. La nostra proposta di spostare il tracciato a Caselle in galleria sotto il sedime dell’A4, crediamo sia un’irrinunciabile opportunità per migliorare gli impatti anche di quest’ultima.”

Da parte nostra prosegue l’impegno di seguire in prima persona i fatti, ed informarvi sui prossimi sviluppi di una vicenda che merita certamente tutta la nostra attenzione.

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