Una mostra per ricordare Bellomi, organizza il Comune di Sona

A Sona si farà una mostra dedicata al pittore Federico Bellomi. L’annuncio è arrivato da parte dell’assessore comunale alla cultura Gaspare Di Stefano durante l’ultimo consiglio comunale. La notizia è giunta in seguito alla discussione sulla mozione presentata da Giannantonio Mazzi, consigliere del gruppo di opposizione

Crescere Insieme Camminare Insieme, che ha chiesto l’intitolazione di una via, di una piazza o di un luogo pubblico all’artista di Colognola ai Colli, morto lo scorso aprile a 82 anni e autore del maestoso affresco sulla Storia della salvezza nella chiesa parrocchiale di Lugagnano (nella foto un particolare), commissionato dall’ex parroco don Mario Castagna e inaugurato nel 2005.

Sulla mozione in aula si è acceso un lungo dibattito. La maggior parte dei consiglieri che ha preso la parola si è dimostrata scettica sulla proposta di Mazzi, pur apprezzando l’operato e la valenza artistica di Bellomi.

In particolare Di Stefano ha sottolineato che prima di intitolare un luogo pubblico a un personaggio è necessario che passino almeno dieci anni dalla morte. Nel corso della discussione il consigliere di minoranza Gianmichele Bianco, del gruppo misto, nel tentativo di sbloccare la situazione ha presentato un emendamento suggerendo di inserire nella mozione la possibilità di effettuare delle mostre dedicate all’artista.

La proposta di Bianco è passata grazie al voto favorevole di tutti i consiglieri, tranne quelli di Giannantonio Mazzi e di Mirko Ambrosi, consigliere di opposizione della lista civica L’Incontro, che già nel corso del dibattito aveva chiesto allo stesso Mazzi di ritirare la mozione.

Di Stefano si è così impegnato a organizzare una rassegna dedicata all’artista autore della Storia della Salvezza: “La mostra sarà organizzata probabilmente nell’aula consiliare a Sona già nei prossimi mesi, magari inserita all’interno delle manifestazioni legate al 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Può essere l’occasione giusta per celebrare l’opera di Bellomi e per farla conoscere in maniera più approfondita alla cittadinanza”.

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