Una comunità più forte del virus: si apre il nuovo anno Scout a Lugagnano

“Sorridono e cantano anche nelle difficoltà”. Questo recita uno dei punti a fondamento dello scoutismo.

Una frase che è stata pronunciata moltissime, forse innumerevoli volte, da ogni singolo scout nel corso del suo cammino ma che mai come ora mette alla prova.

Durante i mesi del lockdown le attività del gruppo scout di Lugagnano, come per molte altre associazioni, erano continuate in modalità telematica permettendo a capi e ragazzi di continuare a coltivare la loro passione con entusiasmo.

Il virus non era e non è riuscito a spegnere il desiderio di avventura, di comunità e di servizio che arde in tutti coloro che promettono di prendersi un impegno che va ben oltre i giochi del sabato pomeriggio o le scarpinate in montagna.

Così sabato 24 ottobre, esattamente dopo otto mesi dalla Giornata del pensiero (in cui si ricorda la nascita di Baden Powell, fondatore del movimento) quando distanziamento sociale e mascherine erano ancora qualcosa di lontano e sconosciuto, si è dato formalmente inizio alle attività del gruppo.

La voglia di ricominciare e la gioia di ritrovarsi erano palpabili! Le regole previste per limitare la diffusione del virus hanno limitato molto le attività possibili, essendo lo scoutismo tra le altre cose comunità (e quindi contatto, interazione, vicinanza), ma non hanno scoraggiato i capi che hanno organizzato la giornata nei minimi dettagli, rendendola possibile.

Dopo essersi trovati quindi presso il palazzetto dello sport di Lugagnano, i ragazzi sono stati fatti entrare a piccoli gruppi, per poi disporsi all’interno della palestra. I tradizionali giochi per accogliere i nuovi iscritti e sugellare il passaggio di branca degli altri ragazzi sono stati sostituiti da applausi e grida di gioia, come segno di benvenuto.

In seguito sono state rivelate i nuovi staff che saranno al fianco dei ragazzi durante questo anno.

Ma prima di ciò l’intera comunità ha partecipato alla messa durante la quale don Pietro Pasqualotto ha rimarcato l’importanza di continuare a coltivare la contentezza che traspariva dagli occhi di grandi e piccini, sopra alle mascherine, data dal solo fatto di essere nuovamente insieme.

“Nessuno deve toglierci la felicità del cuore. Neanche un virus che ci tiene lontani” ha detto il don durante l’omelia. Ci aspetta un anno incerto e sicuramente le associazioni non avranno vita facile, ma speriamo che i nostri scout possano proseguire con la carica e la determinazione che li hanno accompagnati fino ad ora.

Non possiamo quindi fare altro che augurare un buon inizio a tutti: buona caccia e buona strada!