Nella ricca sezione di documenti storici legati al nostro Comune e al nostro territorio presente in questo sito, pubblichiamo anche gli atti di una causa che vide coinvolto il Comune di Sona nel 1880.
Un tempo non esistevano gli impianti di tubature che portano l’acqua corrente in tutte le case, come oggi, ma la gente doveva ricorrere ai pozzi, molti dei quali sono ancora visibili, benché ormai inutilizzati. Essi rievocano immagini passate di povertà e miseria. In realtà, interessavano anche ai ricchi, eccome. Dei pozzi, infatti, avevano bisogno le loro proprietà terriere, per dare da bere al bestiame, ai contadini e alle loro famiglie.
Una prova di quanto essi fossero importanti ci è data dal testo di una causa legale che avvenne nel 1880 tra Felice Previtali da una parte, dall’altra il Comune di Sona e Antonio Trevisani. Materia del contendere: un pozzo che si trovava nei pressi dell’attuale Villa Eire, sulla salita che conduce verso il cimitero di Sona.
Ne fu tratto un libro di un centinaio di pagine, oggi conservato nella Biblioteca Civica di Verona. Una lite fra signorotti del paese che si contendevano l’approvvigionamento dell’acqua, essenziale per le loro campagne.