Una Baita come centro della comunità. Gli Alpini di Lugagnano, la titolazione ad Arnoldo Cristini ed il nuovo museo

Non si può non voler bene agli alpini. Questo il concetto che emerge luminoso dalla tre giorni che Lugagnano ha vissuto per celebrare i trent’anni della Baita Montebaldo, con la titolazione dell’edificio allo storico capogruppo Arnoldo Cristini e la posa della prima pietra dell’ampliamento del museo storico.

Il primo atto si è tenuto venerdì 9 settembre, con la presentazione, in una Baita assolutamente gremita, del libro “La Baita de Lugagnan 2012-2022 dieci anni della nostra storia”. Un volume corposo che – come ha illustrato un emozionato capogruppo Fausto Mazzi – racconta gli avvenimenti più importanti degli ultimi dieci anni che hanno visto come protagonisti gli alpini di Lugagnano.

Nelle foto la presentazione del volume sulla Baita (foto Mario Pachera)

Una carrellata appassionante e sorprendente che mette in fila una serie quasi infinita di eventi nei quali le nostre penne nere si sono rese indispensabili, tra impegno feroce e spirito inestinguibile di solidarietà. Solo per citarne alcuni, dalla partecipazione alle adunate nazionali e locali alle tantissime serate culturali organizzate in Baita, dalla presenza operativa nei luoghi del terremoto all’importante intervento per ricostruzione di un ponte in Albania, dalle attività con le scuole tramite il museo al supporto continuo fornito alle associazioni del paese, dall’immenso e prezioso lavoro svolto per la comunità nei mesi del lockdown alle tante attività sportive.

La giornata di sabato 10 settembre è stata, invece, dedicata dagli Alpini di Lugagnano ad accogliere ed intrattenere il coro Ana di Abbiategrasso, in visita nel Comune di Sona. Durante la giornata i coristi, accompagnati dalle penne nere di Lugagnano, con i due capogruppo Fausto Mazzi e Giancarlo Piva, hanno visitato il museo della Baita e alcuni luoghi più caratteristici del nostro territorio, tra i quali il grande affresco della chiesa di Lugagnano, la pieve di Palazzolo ed il parco di villa Romani a Sona – grazie a guide d’eccezione come Rosa Girardi e Mariuccia Armani – con anche degustazioni culinarie. La sera poi, presso il centro parrocchiale di Lugagnano, si è tenuta la rassegna corale che ha visto protagonisti i due cori di Abbiategrasso e di Lugagnano. Per finire con una cena per i cori presso la Baita degli alpini.

Alpini di Lugagnano e coro di Abbiategrasso in visita a villa Romani a Sona, con il vicesindaco Dalla Valentina e l’assessore Catalano (Foto Gaetano Fattori)

Il coro ANA Amici della Baita di Lugagnano in concerto nel salone parrocchiale (foto Mario Pachera)

Il coro ANA di Abbiategrasso in concerto nel salone parrocchiale (foto Mario Pachera)

Il vero momento forte della tre giorni si è tenuto però la mattina di domenica 11 settembre, quando sul verdissimo prato antistante la Baita – sotto un sole estivo e alla presenza di moltissimi cittadini e dei gagliardetti dei gruppi alpini della zona – si è tenuta la messa concelebrata dal cappellano don Rino Massella con don Giovanni Bendinelli, missionario della frazione, con l’animazione toccante e commovente dell’eccezionale coro “Amici della Baita”, diretti dal Maestro Giulia Favari.

Dopo la messa, in un clima di profonda commozione, vi è stata l’intitolazione della Baita ad Arnoldo Cristini, scomparso nel luglio del 2020, uno degli artefici della sua costruzione nonché il primo storico capogruppo. Presenti alla scopertura della targa la moglie Palma ed i figli (vedi il video sotto questo articolo).

La messa alla Baita (foto Mario Pachera)

Vero alpino carismatico e grande trascinatore del gruppo, Arnoldo ha saputo incarnare e trasmettere valori e legami inossidabili che vanno ben oltre il trovarsi e lo stare assieme. Come ha indicato il capogruppo degli Alpini di Lugagnano Fausto Mazzi, ricordando l’amico Arnoldo durante la cerimonia, “essere alpini comporta impegno per il territorio, spirito di sacrificio e solidarietà, fiducia in sé stessi e nella comunità di appartenenza con convinzione di avere un ruolo importante nella società nell’aiutare chiunque ne abbia necessità. Questa è l’eredità che ci hanno lasciato Arnoldo e tutti quegli alpini e amici che ‘sono andati avanti’ e che hanno reso possibile la realizzazione di una realtà così importante come la Baita Montebaldo”.

Posa della prima pietra del nuovo museo della Baita (Foto Mario Pachera)

Presentazione del progetto del nuovo museo della Baita (foto Mario Pachera)

A chiudere l’intensa mattinata vi è stata la cerimonia della posa della prima pietra dell’ampliamento del museo della Baita, alla presenza del sindaco di Sona Gianluigi Mazzi che, dopo aver dato un simbolico colpo di piccone, nel suo intervento si è soffermato soprattutto sull’importanza della conservazione della memoria in una società come la nostra in veloce disgregazione. Con lui il vicesindaco (e Alpino di Lugagnano) Gianfranco Dalla Valentina, assessori e consiglieri, il vicepresidente vicario della sezione ANA di Verona Maurizio Trevisan, il responsabile dell’ufficio tecnico del Comune Fabio Dal Barco e l’ingegner Piergiorgio Castellaro di I e G Studio, che ha curato la progettazione del nuovo museo.

Nata nel 1962 e residente a Lugagnano. Diplomata in ragioneria e impiegata amministrativa presso un'azienda del territorio. Sposata con due figli ed appassionata da sempre della lettura.