Nel Qoelet, il libro della Bibbia opera di un autore ignoto che afferma di essere il Re Salomone, vi è scritto che tutto ha il suo momento, ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo e che, pertanto, vi è “un tempo per demolire e un tempo per costruire”.
Insegnamento potente, che non può non tornare alla mente nel momento che si leggono notizie, come quella pubblicata oggi dal Baco, di quei genitori e quelle aziende che, con modalità totalmente gratuite, hanno collaborato per ripristinare il tabellone da basket spaccato per ben tre volte in un parchetto di Lugagnano.
C’è stato un momento per distruggerlo, quel canestro, ma grazie alla buona volontà e al dono del proprio tempo è arrivato anche il tempo della ricostruzione.
Una situazione che, se ci pensiamo, è perfetta per esemplificare cosa sia oggi la partecipazione pubblica, a Sona come ovunque. Un tempo nel quale domina incontrastato il sentimento della distruzione, in ogni situazione ed occasione. Nelle barbare discussioni che infestano i social, nei rapporti tra vicini, nelle dinamiche politiche.
E anche, se non soprattutto, nell’atteggiamento che teniamo quando ci rapportiamo con qualsiasi istituzione, dal sindaco all’insegnante, dal medico a chi si occupa di servizi in ogni settore. Figure ed istituzioni alle quali non riconosciamo più alcun rispetto, credibilità e competenza.
E così non vi è una singola occasione nella quale chi in quel momento rappresenti un’istituzione e porti avanti un’attività che abbia ricadute pubbliche non venga letteralmente messo alla gogna. Qualsiasi progetto, programma, intervento, decisione, iniziativa, provvedimento viene inesorabilmente demolito: nelle modalità realizzative, nelle finalità, nei presupposti. Una demolizione basata quasi sempre sul nulla, sul non sapere, sul non conoscere, sul non capire, che avvelena i pozzi di una convivenza ogni giorno più complessa.
Poi, fortunatamente, ci sono invece quelli che coltivano il tempo del costruire. Con le loro idee e con le loro mani. Come i tanti volontari che oggi si sono trovati con sindaco Mazzi e amministrazione comunale a Lugagnano per dare vita alla cittadella delle associazioni. O come i nostri concittadini che hanno impiegato il loro sabato mattina per rimettere in piedi un tabellone da basket in un parco pubblico, a vantaggio di tutti.
Vi è tempo e tempo. Anche quello di decidere da che parte stare.