Un eroe a Lugagnano

L'ingresso di don Boscaini a Lugagnano nel 1948

Il 9 maggio del 1887 “alle ore 2 circa antimeridiane si sviluppò un grande incendio a Lugagnano nella casa della Signora Ferrante Giuseppa in contrada Ghetto abitata dal facchino Bertolazzi Valentino di Francesco. Della casa non rimane che le sole muraglie, i pochi mobili del Bertolazzi furono incendiati meno un letto e un comò nonchè le suppellettili di cucina che furono portate in salvo. Interpellato il vicinato sulla causa dell’incendio dissero che fu accidentale, cioè la canna del camino che comunica con il granaio alla medesima canna vicino diversa gramigna……..ed altro che si ritiene che fosse un po’ screpolata per cui seguì l’immediato incendio”.

 

Questa la scarna relazione che l’Usciere comunale di Sona A. Ferrari alle ore 7 pomeridiane dello stesso giorno inviò alla Prefettura “si partecipa per sua notizia”. All’interno di questa vicenda si svolse un atto eroico che ottenne dalla Prefettura una Medaglia d’Argento al Valor Civile.

 

Tale Lissandrini Gaetano di S. Michele Extra (non è specificato per quale ragione si trovasse a Lugagnano) accorso tempestivamente presso l’abitazione e, non riuscendo gli occupanti ad aprire la porta, la sfondò consentendo la fuga dei genitori e di sei degli otto figli e riuscì a portare fuori dall’abitazione gli altri due figli, una ragazza di 15 anni ed un bambino di sei, “che dormivano sul granaio ove aveva principiato l’incendio”. Con una cerimonia, organizzata in sala consigliare, fu conferito al Lissandrini il riconoscimento, consistente in una medaglia d’argento e un Brevetto, “con le modalità previste dal Regio Decreto 30 aprile 1851”.

 

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