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“Chissà a che cosa servivano!” Molti si saranno posti questa domanda osservando i portichetti (meglio noti come “casotini“) che sono il simbolo stesso della piazza di Sona. Negli anni ´40 vennero utilizzati per dare lavoro alle ragazze del paese. L´imprenditore si chiamava Ugo Papa, milanese, e immaginiamo che abbia potuto accedere alla struttura parrocchiale per il fatto che sua sorella, suor Blanda, era la “madre di lavoro”, ossia l´insegnante di cucito e ricamo di Sona.
Era sorto un curioso modo di dire quando ci si riferiva alle sue operaie: si diceva che “vanno a lavorare dal Papa”.
Dapprima si producevano abiti militari, poi, finita la seconda guerra mondiale, indumenti civili. L´azienda, dove le donne lavoravano a cottimo, dovette in seguito spostarsi al piano superiore della ex casa del fascio (edificio che sorgeva al posto dell’odierna farmacia), infine in via Vallecchia.
L´attività fu chiusa definitivamente nei primi anni ´50.
(Notizie tratte dai ricordi di una ex sarta dell’azienda di Ugo Papa)