Terremoto a Sona: restituiti i buoni mensa

“Eppur si muove” si dice che abbia esclamato Galileo confutando l’immobilismo della Terra, guardando il cielo con un rudimentale telescopio per la prima volta nella storia dell’umanità. “Eppur qualcosa si muove”, potremmo dire noi dopo che, ufficialmente, ieri agli scolari e agli studenti del Plesso scolastico di Lugagnano sono stati restituiti i buoni pasto del giorno del terremoto “non utilizzati a causa dell’evento sismico”, come si riporta nella comunicazione dettata sul libretto personale.

A soli quattro giorni dalla segnalazione su questo sito, quindi, qualcosa non solo si è mosso, ma tutto è giunto alla conclusione più sensata. A cosa si deve questo cambio di decisione? Non ci sono attori protagonisti a scapito di altri. Ma è l’intera scenografia che ha funzionato. Ha funzionato che la minoranza abbia segnalato l’incredibile e insensata disfunzione, ha funzionato che l’assessore alla scuola abbia capito la situazione, ha funzionato che i funzionari comunali abbiano reagito con professionalità e tempistiche esemplari e ha funzionato che la scuola abbia svolto il proprio ruolo di pressione.

Tutto assieme ha funzionato e tutti assieme ne abbiamo beneficiato. In questo nostro Paese malaticcio da anni per effetto di chi urlava “io ho ragione tu hai torto” questa lezione va nel senso esattamente opposto. Che è un po’ la lezione di Monti di stì tempi. Non solo sembra che qualcosa si muova, ma realmente si è mosso. Solo però se lo muoviamo tutti assieme.

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