Redazionale
Si è tenuta nel teatro parrocchiale di Sona una serata informativa relativa ai ricettori per la mitigazione delle immissioni acustiche causate dal futuro esercizio della linea ferroviaria. Gli organizzatori e i relatori della serata sono stati l’Ing. Omar Cordioli di Lugagnano e il Geom. Davide Giacopuzzi di Caselle di Studio 4 Ingegneria (nella foto in alto).
La serata ha avuto per lo più un tenore tecnico, ma utilissimo per capire il contesto e il grado di coinvolgimento qualora impattati dai rumori o dalle vibrazioni della linea ferroviaria. “Per ricettore s’intende, infatti, qualsiasi edificio adibito ad ambiente abitativo – spiega l’ing. Cordioli al pubblico presente –, comprese le relative aree esterne di pertinenza, o ad attività lavorativa o ricreativa, ma anche parchi o aree edificabili vigenti al momento della presentazione dei progetti di massima relativi alla costruzione delle infrastrutture di nuova realizzazione o esistenti”.
Come è stato precisato nel corso della serata, nel 2006 (e con aggiornamento nel 2014) è stato effettuato un censimento di dettaglio relativo a tutti i ricettori presenti all’interno della fascia di 250 m per lato dalla mezzeria del binario esterno di tutte le linee oggetto di approfondimento (500 metri, invece, per i ricettori sensibili, come scuole, ospedali o case di riposo).
“La verifica del potenziale impatto vibrazionale – spiega il geom. Giacopuzzi – viene, invece, limitata a una fascia di 60 metri dal binario esterno. Le vibrazioni prodotte dal transito dei convogli ferroviari, infatti, si propagano nel terreno adiacente fino a raggiungere gli edifici nelle prossimità”.
Oltre agli interventi di tipo attivo, mirati a ridurre le emissioni vibranti alla sorgente, possono essere previsti anche interventi di tipo passivo, in grado di ridurre la propagazione delle vibrazioni interponendo delle barriere antivibranti nel terreno fra la linea ferroviaria e il ricettore.
Si apre poi il delicato capitolo sull’inquinamento acustico: il livello di rumore, infatti, come già certificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), causa importanti effetti nocivi sulla salute, in particolare sulla qualità della vita e sul benessere psichico. “Oltre ai danni di tipo diretto, quindi a carico dell’apparato uditivo – continua Cordioli –, esistono anche danni indiretti, che si manifestano con disturbi del sonno o interferenze sulla comunicazione, il rendimento, l’efficienza e l’attenzione”.
Significativa, a questo punto, è l’analisi acustica, che definisce i periodi di tempo in cui gli infissi potranno rimanere aperti per consentire l’aerazione dei locali, pur rispettando il limite interno nei periodi diurno e notturno. In base ai risultati dell’analisi per ogni ricettore sarà previsto l’eventuale infisso da sostituire e la tipologia di serramento da installare, l’eventuale durata di apertura degli infissi per aerazione e l’eventuale sistema per aerazione interna.
I valori limite assoluti di immissione del rumore prodotto da infrastrutture di nuova realizzazione con velocità di progetto superiore a 200 km/h sono i seguenti per la facciata esterna e diretta: 50 dB(A) Leq diurno e 40 dB(A) Leq notturno per i ricettori sensibili, mentre 65 dB(A) Leq diurno e 55 dB(A) Leq notturno per tutti gli altri ricettori.
Qualora tali valori non siano tecnicamente conseguibili, devono essere rispettati i seguenti limiti acustici in ambiente abitativo (interno): 35 dB(A) Leq notturno per ospedali e case di cura, 45 dB(A) Leq diurno per le scuole, 40 dB(A) Leq notturno per tutti gli altri ricettori.
“Coerentemente a quanto previsto dalla normativa vigente – illustrano i relatori – sono privilegiati gli interventi che ostacolano la propagazione delle onde sonore, come le barriere antirumore, e solo dove tali interventi risultano inefficaci sono previsti interventi diretti sui ricettori, come la sostituzione degli infissi con serramenti più fonoisolanti e/o altro indennizzo”.

Particolare attenzione è stata, infine, posta alla procedura operativa: “Una volta effettuato da parte della ditta un sopralluogo presso il vostro edificio per acquisire i dati tecnici relativi ai lati esposti e frontisti alla linea AV/AC e alle caratteristiche costruttive e dimensionali degli infissi esterni esistenti – spiegano Cordioli e Giacopuzzi –, verrà trasmesso il verbale sul sopralluogo con richiesta di accettazione o di comunicare eventuali osservazioni entro sette giorni dal ricevimento. A questo punto noi consigliamo di prestare particolare attenzione ai dati catastali e ai rilievi effettuati e forniti da Cepav 2”.
In questo contesto Studio 4 Ingegneria può offrire ai cittadini coinvolti dal passaggio della tratta dell’Alta Velocità un supporto tecnico, economico e legale, ossia nella predisposizione delle risposte a Cepav Due, nella verifica della congruità del verbale di sopralluogo, nell’accesso agli atti e agli uffici pubblici, nella valutazione della conformità della determinazione dell’indennità o di un miglioramento della sua stima, nella partecipazione alle riunioni con Cepav Due e nell’assistenza alla redazione dell’accordo bonario. Qualora necessario, Studio 4 può fornire anche un’assistenza legale stragiudiziale e di (futuri) rilievi fonometrici.
Numerose le domande dal pubblico, interessato anche alle fattispecie più tecniche e peculiari. I relatori Cordioli e Giacopuzzi concludono l’incontro sottolineando che ogni caso è a sé e che necessita di una valutazione specifica e ad hoc. “L’assistenza che offriamo è basata sul risultato conseguito”. Non fissa né a tempo, dunque.
È possibile contattare Studio 4 Ingegneria al numero 0459611363, alla mail studio@studio4ing.it o presso la sede in via Nuova, 62 a Caselle di Sommacampagna. Tutti i contatti sono recuperabili anche cliccando sul banner di Studio 4 nella home page del nostro sito.