TAV a Sona: spunta l’idea di un progetto più leggero? Ma nel frattempo proseguono gli espropri

Come già abbiamo scritto qualche settimana fa, proseguono sul territorio le operazioni preliminari alla realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità sul territorio del Comune di Sona, lungo l’asse Brescia-Verona.

Cepav Due, il general contractor dell’opera, ha già da tempo iniziato le operazioni di esproprio dei terreni soggetti al passaggio dell’infrastruttura, o oggetto di occupazione temporanea per la realizzazione dei cantieri di servizio all’intervento. Il General Contractor ha chiuso lo scorso novembre un accordo con le principali associazioni di categoria per la definizione del valore dei terreni agricoli.

Di riflesso è iniziata l’attività per l’acquisizione, come si diceva, dei fondi interessati. Per quello che riguarda gli espropri sull’intera tratta Brescia-Verona, un certo numero di proprietari di fondi sono già stati incontrati, ed è già stato raggiunto un accordo. È stata versata una quota dell’80% del valore pattuito e, di fatto, si è concretizzata l’acquisizione dell’area. Il restante 20% verrà erogato una volta ultimato l’esproprio ed il passaggio di proprietà.

Interessati da questi accordi sono iniziati ad essere anche alcuni proprietari del territorio del Comune di Sona, che quindi hanno già ricevuto la loro percentuale del valore pattuito.

Il procedimento privilegiato per procedere con le espropriazioni è, infatti, quello dell’accordo bonario. Sulla base delle proprie conoscenze, Cepav sta proponendo una prima sommaria offerta; un’indennità provvisoria, come base di partenza, la quale può essere accettata oppure discussa, segnalando ciò che, ad avviso dell’espropriato, può essere il più corretto valore. I terreni sono valorizzati in maniera differente a seconda che siano agricoli o con altre destinazioni d’uso, che siano a seminativo o vigneto, che si sia in semplice proprietà o si sia coltivatori diretti. Così pure vi sarà un indennizzo per le occupazioni temporanee. Tutto rapportato all’effettivo danno causato dal passaggio della TAV.

Sul territorio sonese il primo intervento che vedrà il via, sarà per la realizzazione della galleria di San Giorgio in Salici e vedrà interessate le zone delle Borghe-Calvisana e della Corte di Sotto.

Ma nel mentre le operazioni sono già così avanzate, si torna a parlare di un progetto di TAV più leggera, un compromesso come quello che sembra stia nascendo per la Torino-Lione, in maniera da tenere assieme l’importanza per l’Italia della messa in cantiere delle grandi opere e l’assoluta contrarietà del Movimento 5 Stelle alla realizzazione dell’infrastruttura ferroviaria.

Dopo quella della tratta Torino-Lione, tra fine febbraio ed inizio marzo, infatti, il Professor Marco Ponti consegnerà al Ministero delle Infrastrutture anche l’analisi costi benefici sulla Tav Brescia Verona.

E da più voci si sussurra che quell’analisi conterrà anche proposte di progettualità alternative, più leggere appunto. Una delle quali potrebbe essere l’idea di potenziare tecnologicamente la linea esistente, senza realizzare la nuova infrastruttura.

Ma nel frattempo gli espropri avanzano, e vengono pagati e quindi portati a compimento. Ed inoltre il general contractor Cepav Due ha già ventilato la possibile richiesta di risarcimento danni, in forza del contratto d’opera già da tempo firmato. Un risarcimento che potrebbe raggiungere anche i 500 milioni di euro.

Nella sezione speciale del nostro sito dedicata proprio alla realizzazione della TAV a Sona è possibile restare sempre informati su ogni novità che interessa direttamente il nostro territorio.

Il Baco da Seta nasce nel 2000. Nel 2007 sbarca on line con il sito allnews