Tra pochi giorni, esattamente martedì 5 novembre alle ore 17, scadono i termini del bando per la realizzazione della galleria di circa tre chilometri che deve essere realizzata nella frazione di San Giorgio in Salici, una delle opere più impattanti previste dal progetto per la realizzazione della TAV sul territorio del Comune di Sona, all’interno della tratta Brescia-Verona.
Come già abbiamo scritto, lungo tutto il lato sud (quello che guarda verso Sommacampagna) della linea ferroviaria che attraversa Sona e Lugagnano è stata già occupata una fascia di sedime, che è stata spianata e delimitata con recinzioni in plastica arancioni, come si può vedere nella foto Pachera. Si tratta dei primi interventi concreti per l’arrivo della TAV a Sona.
In base a questo previsto dal progetto, la linea della TAV a San Giorgio in Salici inizierà ad interrarsi in via Corte di Sotto, passerà sotto l’autostrada per riemergere quindi in località Montresora, a Sona. Da lì procederà in affiancamento alla linea ferroviaria storica.
I lavori di realizzazione della galleria, proprio per la loro complessità tecnica, sono previsti come i primi ad essere iniziati sul nostro territorio. Il bando, che prevede per la galleria un importo a base di gara di più di 147 milioni di euro, è stato pubblicato da CEPAV Due, general contractor incaricato da Rete ferroviaria italiana della realizzazione dell’intera tratta Brescia-Verona.
Le offerte che arriveranno verranno aperte nella sede di CEPAV Due a San Donato Milanese martedì 26 novembre alle ore 10 ed è previsto dal bando che i lavori di realizzazione della galleria durino 1076 giorni.
Nel frattempo, sempre in tema di realizzazione di gallerie per la TAV, sta facendo discutere la notizia che il bando di gara da 205 milioni per la realizzazione della doppia galleria tra Lonato e Desenzano è andato deserto, con la conseguenza che l’inizio dei lavori slitterà di almeno sei mesi rispetto a quanto era previsto.
Per avere altre informazioni sulla situazione sonese abbiamo sentito il Sindaco Gianluigi Mazzi.
Sindaco, i cantieri del TAV sono ormai una realtà sul nostro territorio. Quali operazioni stanno portando avanti i tecnici all’interno delle recinzioni? E più in generale, come si sta muovendo Cepav in questa fase?
Le operazioni che si stanno svolgendo e di cui ci stanno mettendo al corrente come Amministrazione, vanno dalla bonifica bellica, alla rimozione della vegetazione interferente, ai campionamenti del terreno per la misurazione dei parametri chimici e fisici. I sondaggi sono fondamentali per costruire un quadro completo dello stato delle cose prima di ogni tipo di intervento: vogliono tutelarsi da eventuali successive recriminazioni. Nel frattempo, Cepav ci contatta frequentemente per chiedere la nostra approvazione a delle variazioni da loro suggerite dei punti di accesso ai cantieri. Infatti, gli attuali ingressi ai fondi agricoli non sempre corrispondono ad accessi idonei per i mezzi pesanti ai futuri cantieri. Così, gli ingressi vengono spostati in funzione del progetto. A tal proposito, i nostri uffici stanno studiando delle soluzioni praticabili per le conseguenti modifiche alle strade di cantiere, le quali erano già state definite durante la fase di progettazione, evitando per esempio, il passaggio nei centri abitati. Tuttavia, sia Cepav, sia l’Amministrazione comunale si erano riservati il diritto di proporre variazioni in corso d’opera, se si fossero rese necessarie. Appena cominceranno gli interventi più pesanti, con spostamenti di terra, come Comune vigileremo affinché non si verifichino problemi di polvere o di residui di altri materiali sulle strade.
Sappiamo che tuttora alcuni terreni devono essere ancora acquisiti da Cepav, poiché non si è ancora trovata l’intesa con i proprietari sull’indennità. A che punto sono le trattative?
Gran parte delle aree sono già state acquisite senza particolari problemi. Ai proprietari, come da accordi, è già stato versato l’80% della quota totale pattuita. D’altra parte, vi sono anche alcune situazioni in cui una soluzione condivisa non è ancora stata trovata. Penso ad esempio ad alcuni terreni nei pressi di San Giorgio in Salici e della località Messedaglia a Lugagnano. Lì la trattativa è più complicata perché vi sono delle attività agricole, le persone vivono di quei terreni e la quota di indennità dovrà obbligatoriamente tener conto anche dei mancati fatturati. Ne consegue che il contendere sul valore del terreno si protrae per più tempo. In certi casi è stato coinvolto il Comune, che ha il compito di salvaguardare i cittadini, ma allo stesso tempo deve rispettare tutte le norme.
Come pensa reagirà la cittadinanza ora che i cantieri del TAV entreranno a far parte della quotidianità qui a Sona?
Per ora non mi sono arrivate lamentele, ma so bene che siamo solo all’inizio. Quando partirà il via vai dei mezzi pesanti, credo che qualche malumore sarà fisiologico. Con gli uffici noi siamo già ben organizzati per gestire la situazione e posso assicurare che saremo severi nel far rispettare tutte le regole del nostro Comune. Ai cittadini voglio anche dire che questa vicenda avrà dei risvolti positivi: come già detto in passato, il passaggio del TAV sul nostro territorio prevede anche una sorta di compensazione tramite delle opere perequative. Gran parte di queste sono già state concordate durante la stesura del progetto, ma abbiamo voluto conservare una porzione delle risorse a nostra disposizione per poter ascoltare i consigli dei nostri concittadini. Dunque, il mio invito a chiunque avesse idee utili e realizzabili è quello di farsi avanti: noi siamo disposti ad ascoltare tutti e ad accogliere ciò che di buono ci verrà suggerito.
La tratta Brescia-Verona, che attraversa il nostro territorio a San Giorgio in Salici, Sona e Lugagnano, ha un costo di 3,5 miliardi di euro, per complessivamente 45 chilometri di binari. I lavori hanno una durata prevista di sette anni.