Tav a Sona: avanzano i lavori. E dal 15 giugno chiude per due anni il sottopasso tra Lugagnano e Caselle

La cittadinanza del Comune di Sona nel corso degli ultimi mesi, e nonostante l’emergenza Covid-19, ha avuto modo di abituarsi alla presenza sul territorio degli ormai numerosi cantieri, che preludono alla costruzione della nuova linea ferroviaria ad Alta Velocità (nella foto Pachera i lavori in località Messedaglia a Lugagnano).

Da un lato si tratta di un segnale concreto di superamento dell’immobilismo che aveva caratterizzato gli scorsi anni, dall’altro lato non si può nascondere che la questione presenta ancora diversi punti non del tutto risolti.

Sappiamo per certo, che su tutto il territorio del Comune saranno installati due campi base, uno in località Sgrifona, di cui Cepav2 ha già avviato la realizzazione, ed un altro in via Corte di Sotto; per entrambi è stato richiesto il nulla osta all’Amministrazione Comunale, rilasciato ancora nel mese di agosto 2018.

È stato inoltre già stabilito quale sarà il complesso di strade interessato dal transito dei mezzi pesanti coinvolti nell’attività cantieristica: la rete stradale coinvolta, sostanzialmente parallela alla linea ferroviaria, avrà una lunghezza totale di 10 chilometri; la stima del numero dei camion circolanti prevede che nella fase di avvio, l’anno in corso, il transito non sarà superiore a 20 mezzi al giorno, per poi portare questo limite al numero certo non indifferente di 50 nella fase successiva. Già da qualche settimana a questa parte comunque il passaggio di mezzi pesanti sul nostro territorio è sensibilmente aumentato.

Oltre a ciò, sono già stati concordati con il General Contractor anche diverse opere di compensazione, le quali consistono principalmente in una serie di interventi sulla viabilità pubblica: strade nuove, riqualificazione di strade esistenti, rotatorie, sottopassi, piste ciclopedonali.

Per quel che riguarda le tempistiche, si era inizialmente preventivata una durata complessiva di 82 mesi, con termine dei lavori fissato ad inizio 2026. Successivamente tuttavia, è stata avanzata una proposta piuttosto suggestiva, che sembra essere stata accolta: anticipare la scadenza al 2025 per favorirne l’utilizzo durante le Olimpiadi invernali del 2026, che vedranno anche la Regione Veneto coinvolta.

In un Paese come l’Italia, che da decenni è abituato a vedere i tempi di realizzazione di qualsiasi infrastruttura dilatarsi inverosimilmente in corso d’opera, un proposito del genere appare quasi come una sfida contro la propria natura. È anche vero che se una scommessa di tale portata dovesse essere vinta, si potrebbe lanciare un messaggio molto forte, capace di sovvertire nel comune sentire quel senso di sfiducia perenne nell’iniziativa pubblica che si è sedimentato nel tempo.

Passando invece ai nodi ancora da sciogliere, spicca la vicenda legata allo stabilimento Ancap in val di Sona, nel quale sono impiegati 108 lavoratori. Lo scorso 3 marzo il Sindaco Gianluigi Mazzi aveva convocato in municipio un incontro fra l’azienda produttrice di porcellane di via Libia, il Cepav Due (Consorzio Eni per l’alta velocità, general contractor incaricato da Rete ferroviaria italiana della realizzazione della linea Brescia-Verona), l’Assessore regionale Elisa De Berti, Marcello Fantini di Confindustria Verona e il Vicesindaco di Sommacampagna Giandomenico Allegri. L’obiettivo era quello di favorire il confronto, nella prospettiva di giungere ad una soluzione concreta del problema.

Due le ipotesi di cui si è parlato: la prima è quella già nota da tempo che, in base al percorso dell’alta velocità attualmente prospettato, prevede la demolizione dell’attuale sede di via Libia e il trasferimento di Ancap in altra area; la seconda è quella suggerita dal Senatore del Pd Vincenzo D’Arienzo e dal Vicesindaco di Sommacampagna Allegri, che hanno proposto di utilizzare il sedime ferroviario esistente per creare una piccola deviazione su cui costruire i binari dell’alta velocità e su cui, eventualmente, spostare la linea storica.

Con due delibere del Comitato interministeriale per la programmazione economica era già stato deciso lo spostamento dell’Ancap in un’altra area idonea, che la proprietà aveva individuato accanto al centro commerciale La Grande Mela, e il Cepav Due aveva già provveduto alla stesura dei contratti con la ditta per la definizione dei progetti e degli acquisti necessari allo spostamento, nonché a svolgere le pratiche burocratiche con il Comune di Sona. Tuttavia, l’ipotesi del trasferimento si è complicata a causa di importanti aspetti fiscali, che avrebbero un peso rilevante per l’azienda. Una soluzione alternativa, che dovrà ora essere oggetto di valutazioni, è stata come si diceva quella proposta da D’Arienzo, capogruppo nella Commissione infrastrutture del Senato, e da Allegri: utilizzare lo stesso sedime ferroviario esistente consentirebbe di coniugare la necessità di realizzare la tav con l’esigenza di garantire la continuità aziendale, senza procedere a ulteriori espropri e senza più demolire l’attuale sede di via Libia. Durante l’incontro, si è parlato di entrambe queste possibilità. Ancora non si è giunti a definire la soluzione, ma è stato dato avvio al confronto.

Anche il destino della galleria che verrà scavata a San Giorgio in Salici non è stato completamente chiarito. Senza dubbio, sarà l’opera di maggior rilevanza nel tratto di linea che attraversa il nostro territorio e per la sua realizzazione si procederà ad una gara d’appalto specifica. Le perplessità sono dovute al fatto che negli ultimi mesi del 2019, abbiamo visto gare d’appalto andare praticamente deserte per infrastrutture simili, nelle zone di Lonato e di Peschiera.

Arriva in questi giorni il primo intervento veramente impattante sul territorio. Da lunedì 15 giugno, infatti, proprio a causa dei lavori di realizzazione dell’alta velocità ferroviaria, con la realizzazione della nuova sottovia, verrà chiuso per due anni il sottopasso di via Rampa, tra Lugagnano e Caselle.

Come prevede, infatti, l’Ordinanza del Comune di Sona del 9 giugno, dalle ore 8 del 15 giugno 2020 fino al 14 giugno 2022, e comunque fino al termine dei lavori, è stabilita la chiusura al traffico di via Stazione in prossimità del sottopasso ferroviario e la regolazione con un semaforo del senso unico alternato in corrispondenza del sottopasso ferroviario di via Mincio.

Si preannunciano quindi disagi seri per la circolazione in quanto sono importanti gli spostamenti lungo quella direttrice, ed inevitabilmente il traffico che non potrà passare per la Rampa andrà a saturare via Mincio, la strada che passa accanto alla discarica Siberie, che faticherà a sopportare un passaggio di autoveicoli così intenso.

In alternativa a via Stazione, quindi, seguendo le indicazioni della segnaletica sul luogo, sarà possibile appunto utilizzare il sottovia di Via Mincio-Via Siberie, o in alternativa, per chi proviene da sud seguire le indicazioni per Lugagnano su via Ceolara, via Belvedere, via Cason; per chi proviene da nord seguire le indicazioni per Caselle su via San Francesco e poi proseguire in via Lugagnano, in Comune di Verona, come da mappa qui sotto.

Nato a Villafranca nel 1995, risiede a Lugagnano. Ha conseguito la maturità scientifica presso l'istituto Enrico Medi di Villafranca e la laurea triennale in Ingegneria Gestionale presso l'Università di Padova. Lavora nell'ambito dello sviluppo web e dei software gestionali.