TAV a Sona: ancora qualche riflessione su costi ed utilità

Procede spedito il progetto per il passaggio dell’Alta Velocità ferroviaria a Sona, nonostante le recenti (e forti) perplessità emerse in fase di VIA di cui abbiamo già trattato.

L’argomento sul quale perita merita tornare a riflettere è quello dei costi reali dell’opera.

tavCome raccontato anche da Dario Ballotta su lavoce.info, sito sempre estremamente informato ed approfondito su tutto quanto riguarda la finanza pubblica, la tratta Brescia-Verona finirà per costare circa 70 milioni a chilometro, battendo ogni record già registrato per opere simili.

I numeri non sono facilmente accessibili, ma è fondato il timore che i duemila miliardi di euro previsti quando si iniziò a parlare di TAV nel 2003 avranno un aumento smisurato, come purtroppo accaduto per le altre tratte TAV in Italia. Già ora gli euro ipotizzati per la realizzazione dell’opera sono diventati quasi quattromila, come emerge dal contratto di programma 2012-2016, siglato tra il ministero delle Infrastrutture e le Ferrovie dello Stato.

Considerando anche il passaggio – favorito dalla legge apparsa cinque anni fa che ha stravolto quanto previsto dalla legge obiettivo del 2001 – dal concetto di “lotti funzionali” (cioè di tratte ferroviarie che, anche se fossero mancate le risorse per finire il progetto nel suo complesso, erano comunque utilizzabili, senza costituire uno spreco assurdo di risorse) a quello di “lotti costruttivi” (cioè di una situazione nella quale avere il finanziamento basta aprire i cantieri, poi chi vivrà vedrà), i costi finali della tratta Brescia-Verona ammonterebbero ormai a 5.104 milioni di euro, circa 70 milioni di euro/km, appunto.

La Brescia-Verona, spiega Ballotta, raggiungerebbe un costo superiore persino a quelli record della rete italiana di alta velocità: 40 milioni nella media, contro circa 20 milioni di euro nella rete mondiale. Un costo addirittura superiore al quello massimo riscontrato nel mondo e registrato sulla tratta Milano-Torino: 60 milioni di euro/km.

Con in più l’eterno rischio del tutto italiano di cantieri aperti, di un territorio sventrato, e di opere poi lasciate morire per mancanza di finanziamenti. Senza dimenticare al solita riflessione su quanto potrebbe investire un Comune come Sona in edifici scolastici, strade, impianti sportivi e civici, servizi per il cittadino con i 70 milioni di euro necessari per costruire un solo chilometro di TAV.

Nato nel 1969, risiede da sempre a Lugagnano. Sposato con Stefania, ha due figli. Molti gli anni di volontariato sul territorio e con AIBI. Nella primavera del 2000 è tra i fondatori del Baco, di cui è Direttore Responsabile. E' giornalista pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti del Veneto. Nel tempo libero suona (male) la batteria.