Tangenziale Nord a Lugagnano, a quale prezzo?

“C’è un’iniziativa, fra le altre, che può cambiare la vivibilità di Sona e di Lugagnano in particolare? Questa amministrazione ha il merito di aver ottenuto dall’organo tecnico della Regione l’approvazione quasi completa della variante 26 che giaceva presso la stessa da numerosi anni e che ci consentirà, non appena approvata anche dall’organo politico, di progettare ed eseguire importanti investimenti, quali la Tangenziale Nord di Lugagnano ed un nuovo sito delle scuole elementari (Lugagnano)”. Questo veniva riportato nel periodico dell’Amministrazione Il Nostro Comune qualche mese fa.

Abbiamo la bontà di ricordarvelo perché temiamo che in pochi abbiamo avuto la forza di leggerlo. E’ un’affermazione che ci ha colpito molto per il risalto che si è dato al fatto, come al risultato più importante di questo primo anno dei nuovi Amministratori. Ma qui nasce la prima contraddizione: i nuovi Amministratori sono sostanzialmente gli stessi della precedente Amministrazione, quindi ci sembra poco opportuno vantarsi di aver impiegato cinque anni per ottenere il nulla osta regionale su opere così importanti. Ma questo lo possiamo capire…è un po’ come quando gli allenatori di calcio nelle interviste riescono a far passare per mezze vittorie le mezze sconfitte. Ma noi che siamo un po’ come gli elefanti, non particolarmente perspicaci, ma di ottima memoria, ricordiamo molto bene il contenuto di questa tanto agognata variante 26.

Partiamo dal nuovo sito delle scuole elementari di Lugagnano. Noi magari potremmo non essere d’accordo sul luogo scelto per questo nuovo fabbricato, ma forse sono più lungimiranti ed attenti i nostri Amministratori. Ovviamente siamo però concordi sulla necessità di una nuova scuola elementare a Lugagnano, adeguata al numero sempre maggiore di studenti, adeguata ai nuovi metodi di insegnamento e alle nuove materie, adeguata nei suoi servizi, quindi con del verde, dei parcheggi, delle strade e piste ciclabili sicure, il tutto per garantire un adeguato percorso scolastico ai nostri figli. Ma qui casca l’asino, ed è proprio il caso di dirlo visto che si parla di istruzione. La variante 26 altro non ha fatto che venire incontro alle richieste del privato a discapito della collettività. Ovvero, circa 6.000 mq di terreno prima previsto per strutture annesse alla scuola sono stati restituiti al privato come terreni edificabili residenziali.

Quindi addio alla nostra bella e “grande” scuola, con parcheggi, strade e quant’altro abbiamo potuto immaginare per i nostri figli. Ma torniamo alla nostra tangenziale, della scuola magari ne parliamo meglio una delle prossime volte. Noi siamo da sempre favorevoli ad una strada che, passando esternamente al paese di Lugagnano, devii buona parte del traffico dal centro abitato. Anzi, il Baco, a livello territoriale, è nato su questa proposta, e forse anche grazie al Baco si è presa coscienza, negli anni, di questa necessità.

Quindi vediamo con grande favore questa possibilità. Ma troppe volte ci è stata inutilmente promessa. Sullo stesso periodico che abbiamo citato all’inizio, quattro anni fa, sempre questi nostri stessi Amministratori proclamavano a caratteri cubitali che entro il 2006 sarebbe stato realizzato l’innesto della tangenziale via Sacharov sulla strada di San Massimo (oltre alla scuola materna di Lugagnano! sic!). Chi l’ha visto?

Ma per tornare alla variante al PRG adottata dal Consiglio Comunale il 21 ottobre 2004 col numero 26 e successivamente trasmessa alla Regione Veneto per la definitiva approvazione il 23 agosto 2005 e che ora dopo 5 anni si grida al successo perché è stata approvata, c’è una parte che interessa notevolmente l’assetto territoriale e viabilistico di Lugagnano; ma non è la tangenziale che è prevista su quel sedime sin dal PRG del 1994! Quella non è stata “variata”. C’è sempre stata in previsione una tangenziale per Lugagnano.

La novità riguarda un ampliamento della zona artigianale della Grande Mela per una superficie complessiva di 119.150 metri quadrati, all’incirca 24 campi da calcio. Questi verranno realizzati presso poco a ridosso della nuova tangenziale e consentiranno la realizzazione di questa nuova strada. Quindi questo è il prezzo da pagare! 119.150 mq di capannoni per avere uno stralcio di strada che va dall’acquedotto alla Grande Mela. Non tutta la tangenziale, ma solo un pezzo, che da solo ben a poco serve. Come al solito non ci viene detto tutto. Non ci viene detto che ci saranno ipoteticamente circa 120 nuovi capannoni.

Se noi pensiamo ad un’attività, per quanto piccola possa essere, c’è sempre qualche dipendente, un furgone, se non un camioncino, ed è probabilmente servita periodicamente da grossi mezzi di fornitori. Moltiplichiamo 120 nuove attività per tutti questi mezzi e ci ritroviamo con le nostre strade, le nostre case, ancor più soffocate da polveri, smog, rumori e quant’altro può portare questo genere di inquinamento. E poi non ci si venga a dire che questi capannoni servono per le attività artigianali di Lugagnano, quando i nostri artigiani stanno pensando di chiudere le attività e i capannoni che già hanno. Sbandierare come un successo l’approvazione di una tale variante significa avere scarsa conoscenza della particolare contingenza del mercato immobiliare attuale e della situazione economica delle nostre aziende, ora in notevole difficoltà. Chi mai dei nostri artigiani si “imbarcherà” nell’avventura di un nuovo capannone di questi tempi?

Forse prima di dichiarare questo, i nostri Amministratori dovrebbero chiedersi come mai si vedono capannoni vuoti, sfitti, lotti ancora da edificare o si leggono tutti quei cartelli con scritte VENDESI ad ogni incrocio di quella zona. E dal nostro Sindaco vorremmo sentire dire che faremo “forse” un pezzo di tangenziale nord, a spese degli artigiani locali e questo ci costerà però altri 120 capannoni a Lugagnano. Altrimenti caro Sindaco, sarà sempre una mezza verità e quella mezza piacevole da dirsi.

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