Nello scorso fine settimana sono “comparse” a San Giorgio scritte imbecilli per mano imbecille, che hanno lordato i muri di alcune abitazioni e le bacheche di comunicazione pubblica oltre a marciapiedi e altro. Svastiche ed altri simboli tristemente noti sono poi stati in un secondo tempo scarabocchiati da un’altra mano per renderle non riconoscibili.
Un’altra mano ignota ha affisso sulla bacheca a fianco di queste cretine espressioni la poesia di Primo Levi “Se questo è un uomo” come ad esorcizzare lo sfregio. Qualcuno mormora che gli “autori” vengano da fuori paese… altri che tirano in ballo le famose telecamere installate dall’amministrazione comunale e citate come un vanto per la sicurezza.
In questo caso non si tratta di pericolo in senso stretto ma sarebbe buona cosa individuare i colpevoli di questi stupidi graffiti tramite questo mezzo tanto pubblicizzato.
SE QUESTO È UN UOMO
di Primo Levi
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca
I vostri nati torcano il viso da voi.
[da Se questo è un uomo, Einaudi, 1958]