Supremazia della politica? Una riflessione

La congiuntura economica che sta stritolando in maniera preoccupante anche il nostro territorio, soprattutto in coincidenza con la cessazione delle casse integrazione che metteranno molte famiglie in una situazione di estrema difficoltà, obbliga una seria riflessione su cosa sia la politica oggi a Sona.

 

Mercoledì scorso, in un incontro tenutosi a Lugagnano con i genitori dei ragazzi delle scuole medie, il parroco di Lugagnano don Roberto Tortella ha tratteggiato una realtà sociale locale di estrema difficoltà. Arrivando a dire che “io e don Antonio (Ndr coparroco di Lugagnano) siamo molto preoccupati per la situazione che abbiamo davanti, e non sappiamo se saremo in grado di affrontarla”.


E la politica? Cosa fa e soprattutto cosa è oggi la politica a Sona? La politica se le sta ponendo queste domande?

 

Sulla nostra rivista, in edicola in questi giorni, abbiamo provato a ragionare su questo punto, concludendo che l’azione messa in campo dall’Amministrazione Comunale per tentare di supportare le famiglie nel mezzo di questa tempesta finanziaria appare purtroppo, pur considerando difficoltà oggettive e ristrettezze economiche, inadeguata e tardiva.

 

Ma la riflessione che tentiamo di affrontare oggi è più ampia, e riguarda il ruolo della politica stessa a Sona. Attendiamo repliche ma l’impressione che abbiamo è che la doverosa “supremazia della politica”, quale motore imprescindibile delle dinamiche sociali, sia oggi nel nostro Comune un’espressione svuotata di significato.

 

Non esiste traccia di momenti di confronto con i cittadini, l’unica occasione che ci torna in mente è la serata organizzata dal PD a Lugagnano lo scorso aprile proprio per parlare della crisi. Prima e dopo quella, il deserto. Non esiste traccia di occasioni di dibattito promosse sul territorio dai partiti locali per cercare di favorire una fondamentale e positiva circolazione di idee. E gli incontri con i cittadini nelle frazioni promessi dal Sindaco? Nulla di nulla. D’altra parte abbiamo letto le dichiarazioni dei nostri Amministratori secondo i quali “noi i cittadini li incontriamo al bar oppure alle sagre”. 


Non esiste infine traccia di dialogo concreto tra le varie forze politiche sui temi alti delle grandi sfide che riguardano il nostro territorio: l’unica occasione di confronto è il Consiglio Comunale, dove per la stessa architettura istituzionale (la minoranza non ha i numeri per incidere su nessun provvedimento) il dibattito è assai sterile e spesso tutto si riduce ad uno scontro personale.

 

Qualche incontro privatamente si tiene, ma sono quasi sempre contatti riservati, irrilevanti per l’impatto che possono produrre, e spesso finalizzati solo a saggiare possibili alleanze o a partorire tatticismi elettorali.

 

Una piccola apertura c’è stata recentemente sul tema del Masterplan che interessa Lugagnano, con alcune consultazioni tra Sindaco e minoranza sul merito del progetto. Ma la netta impressione è che – anche a Sona – ormai la politica sia completamente autoreferenziale e sappia solo parlare di sé stessa, in un circolo vizioso e asfissiante che non porta a nulla e che non costruisce niente.

 

La maggioranza nel frattempo è spaccata tra un PDL senza capo ne’ coda e una Lega Nord che mal sopporta l’alleato. E la minoranza è divisa tra una Lista Civica L’Incontro che è già priva di futuro – con i componenti in quota PD che non sanno bene cosa faranno da grandi – e un Gruppo Misto che non è mai stato così “misto” come in questa fase.

 

Cosa servirebbe allora? La ricetta è semplice e al contempo ardua, quasi retorica nella sua scontata evidenza: un ritorno alla Politica vera. Dove il confronto si fa sui progetti e non su alchimie elettorali, dove la dialettica tra maggioranza e opposizione si incentra su cosa fare e come farlo, dove chi amministra si assume la benedetta fatica di incontrare il territorio e i cittadini e non resta arroccato sul colle di Sona.

 

Non è (solo) una questione di uomini. E’ soprattutto una questione di idee e di serietà. Chi saprà metterle in campo in maniera convincente siamo certi che troverà collaborazione e consenso tra i cittadini del nostro Comune.

 

Nato nel 1969, risiede da sempre a Lugagnano. Sposato con Stefania, ha due figli. Molti gli anni di volontariato sul territorio e con AIBI. Nella primavera del 2000 è tra i fondatori del Baco, di cui è Direttore Responsabile. E' giornalista pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti del Veneto. Nel tempo libero suona (male) la batteria.