Sun Oil: “tra 60 giorni sapremo quali rischi corriamo”. Sindaco e Parlamentari del PD oggi a Sona

“Per troppo tempo sulla Sun Oil lo sguardo delle istituzioni è stato altrove”. Con questa lapidaria quanto inquietante affermazione del deputato del Partito Democratico Diego Zardini, membro della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, si è chiusa la conferenza stampa organizzata oggi 10 aprile a Sona sul tema dell’impianto di stoccaggio rifiuti di Lugagnano, posizionato a pochi metri dalla Grande Mela e sotto sequestro addirittura dal 2006 per gestione non autorizzata di rifiuti.

Ad aprire l’incontro è stato il Sindaco Gianluigi Mazzi, che prima della conferenza stampa aveva accompagnato Deputati e Senatori del Partito Democratico ad un sopralluogo diretto proprio nella Sun Oil.

Nel sito sono presenti cinquanta silos di diverse dimensioni, che contengono rifiuti antecedenti il sequestro, e non vi sono documenti di cosa sia stato conferito. I silos, tra l’altro, sono abrasi e corrosi, con perdite evidenti e contengono ancora ben 28 mila metri cubi di rifiuti potenzialmente pericolosi, quasi completamente allo stato liquido.

Lo scorso settembre era arrivata la sentenza con la quale Gianni Savoia, titolare dell’impianto, è stato condannato a cinque anni e mezzo di reclusione. Il processo era inerente comportamenti compiuti fino all’aprile del 2006, quando i Vigili di Sona chiusero l’impianto contestando la gestione non autorizzata di rifiuti. C’è da dire che già dal 2005 la Regione aveva revocato la concessione all’azienda rilasciata nel 1999 vietando lo smaltimento di rifiuti liquidi. Savoia, come risulta dal processo, pose in essere una truffa ai danni del titolare di un’azienda che doveva smaltire “speciali oleosi”, “acque oleose” e “fanghi di lavorazione contenenti sostanze pericolose”. Savoia non comunicò che l’abilitazione a trattarli e ritirarli gli era stata revocata nell’agosto 2005. Dal processo è risultato anche che nell’impianto dietro la Grande Mela almeno fino all’aprile 2006 venivano miscelati e gestiti “ingenti quantitativi di rifiuti anche pericolosi”.

“Mi vedo costrettoha esordito il Sindacoa lanciare un forte allarme per la situazione in cui versa la Sun Oil, e approfitto per farlo di essere qui seduto con Senatori e Deputati del Partito Democratico, che ringrazio per la loro presenza che finalmente ci testimonia di un interesse ed una partecipazione concreta delle istituzioni. Ringrazio anche il PD di Sona (presente in sala con il Consigliere Comunale Enrico Cordioli ed altri esponenti) per aver favorito questo incontro. Il problema di Sun Oil è enorme, gigantesco, molto preoccupante, ma sembra sia un problema solo dei cittadini di Sona, e del Sindaco che ne è custode giudiziario. Quando abbiamo provato a parlarne con gli enti superiori al Comune non abbiamo mai trovato ascolto”.

“Si tratta di una situazione incredibile che Sona si porta avanti da decenni, e che prima di me ha impegnato i Sindaci che mi hanno preceduto. Per dare solo qualche dato economico – spiega il Sindaco – ad oggi abbiamo speso solo per l’ordinaria amministrazione, solo per mantenere la situazione sotto un minimo di controllo, più di mezzo milione di euro. Spendiamo 22mila euro all’anno solo per l’energia elettrica necessaria a tenere in funzione il sistema antincendio per la sicurezza del sito”.

Da sinistra il Deputato Zardini, il Sindaco Mazzi, la Senatrice Puppato e il Deputato  Bratti durante la conferenza stampa
Da sinistra il Deputato Zardini, il Sindaco Mazzi, la Senatrice Puppato ed il Deputato Bratti durante la conferenza stampa

“È necessario iniziare quanto prima una bonifica radicale, Sun Oil è una vera e propria bomba ecologica. Ma il Comune di Sona da solo non ha i mezzi economici per affrontare un problema di queste dimensioni. La settimana prossima – aggiunge il Sindaco, e questa è una vera novità – inizieremo la caratterizzazione di quanto presente nei silos perchè ad oggi non si sa cosa sia stato stoccato prima del sequestro. A compiere l’operazione di caratterizzazione abbiamo incaricato una ditta specializzata, la Consultech di Ferrara, che si avvarrà  della collaborazione del supporto tecnico ed operativo dell’Università Federico II di Napoli. Quindi nel giro di sessanta giorni sapremo finalmente cosa è realmente presente in quei silos. Se da questa analisi dovessimo scoprire che vi sono anche elementi pericolosi, allora il problema della bonifica assumerà contorni di ancora maggiore gravità”.

Il Sindaco ha anche aggiunto che il prossimo 21 aprile sarà a Roma con la Deputata del PDL Cinzia Bonfrisco per parlare della vicenda Sun Oil direttamente al Ministero dell’Ambiente.

Dopo di lui a prendere la parola è stato il Deputato Diego Zardini. “Ritengo giusto che chi rappresenta il territorio venga a dare un segno di vicinanza al Sindaco di un Comune importante del territorio. Non abbiamo la bacchetta magica – indica Zardini – ma dobbiamo far capire ai cittadini di Sona che non sono soli. Ammetto che anche per me, che pure sono ben documentato sul problema di Sun Oil, entrare oggi nel sito è stato impressionante. Una situazione incredibile”.

A seguire, l’intervento di Laura Puppato, Senatrice del PD e membro della Commissione bicamerale di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. “Come Commissioneha spiegato Puppatoabbiamo visto cose incredibili in tutta Italia ma mai, entrando oggi nel sito di Lugagnano, avrei pensato di trovarmi davanti una situazione del genere, di una tale gravità assoluta. A quello che ha già detto il Sindaco aggiungo che esiste l’evidenza di aspetti inquinanti che sono palesi anche solo restando dentro il sito un’ora, come la qualità dell’aria. Il problema, oltre ai bidoni, è poi lo sversamento continuo di liquidi nel terreno, che fa pensare ad un inquinamento del terreno. E ricordiamo che ancora non sappiamo cosa sia presente in quei silos! Ora aspettiamo l’esito della caratterizzazione e poi potremo valutare che tipo di azione bisognerà mettere in atto, per capire chi deve muoversi e per fare cosa. Questa è una situazione che ci ha allarmato, il margine di rischio è veramente alto. Incredibile poi – aggiunge la Senatrice scuotendo la testa – il silenzio delle massime istituzioni provinciali e regionali su una questione del genere. Incredibile, Mi stupisco anche, ad esempio, della latitanza dei Comune limitrofi, come il Comune di Sommacampagna che pure dovrebbe essere molto preoccupato dal problema”.

L’analisi viene completata da Alessandro Bratti, Deputato del PD e Presidente Commissione bicamerale di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. “Va ora valutato con attenzione il percorso giuridico necessario ad aggredire questa situazione, anche perché trattandosi ora di un sito di rifiuti abbandonati la situazione è ancora più complessa. Inseriremo sicuramente il problema della Sun Oil nell’analisi che stiamo portando avanti su tutte le situazioni critiche del Veneto. Assicuro al Sindaco ed ai cittadini di Sona che ci attiveremo con Prefettura, Regione, Provincia, Arpav e Procura della Repubblica per segnalare il problema, e per capire come mai nessuno fino ad oggi incredibilmente l’ha mai segnalato alla Commissione d’inchiesta parlamentare. Ci tengo anche ad aggiungere che è pazzesco che un Sindaco di un piccolo Comune, non, per dire, di una città come Milano che ha ben altri mezzi e altri strumenti, debba trovarsi sulle spalle la responsabilità di un rischio così enorme”.

Alla domanda del Baco sul perché dell’inerzia in tutti questi anni degli enti sovraordinati al Comune, nonostante la gravità del problema e le lunghe vicende giudiziarie, la Senatrice Puppato risponde che “in Italia per troppo tempo in tema ambientale si è potuto fare qualsiasi cosa, addirittura fino ad un paio di giorni fa non avevamo nemmeno uno specifico reato ambientale previsto dal Codice. Comunque ora la nostra intenzione è quella di coinvolgere in maniera pesante gli enti superiori, appena arriveranno i risultati della caratterizzazione”.

L’Assessore Gianmichele Bianco, presente in sala, suggerisce l’idea di ricavare fondi per la bonifica del sito dal mega progetto TAV che impatterà pesantemente il nostro territorio. “Una strada da esplorare”, risponde la Senatrice Puppato.

E poi, come dicevamo in apertura, quella frase del Deputato Zardini – “Per troppo tempo sulla Sun Oil lo sguardo delle istituzioni è stato altrove” – che certo non fa dormire sonni tranquilli.

Nato nel 1969, risiede da sempre a Lugagnano. Sposato con Stefania, ha due figli. Molti gli anni di volontariato sul territorio e con AIBI. Nella primavera del 2000 è tra i fondatori del Baco, di cui è Direttore Responsabile. E' giornalista pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti del Veneto. Nel tempo libero suona (male) la batteria.