Trama e Recensione
Durante una calda estate italiana non ancora vittima dell’emergenza sanitaria del Coronavirus, sulle spiagge, per le vie e nelle discoteche di Riccione nascono occasioni di divertimento, amicizie e amori. In vacanza con la madre apprensiva Vincenzo, ragazzo non vedente, stringe amicizia col giovane Furio e si unisce al suo gruppo di amici. Direttamente dal Sud alla Riviera romagnola, il giovane Ciro aspira a diventare un cantante, ma finisce per trovare un’occupazione da bagnino. Marco, innamoratissimo di Guenda, vive la propria vacanza con la speranza che il loro rapporto diventi qualcosa di più di un’amicizia.
Nella comitiva dei giovani ventenni ciascun protagonista verrà posto di fronte a delle scelte lungo il proprio cammino, che renderanno la loro estate un’esperienza indimenticabile.

Basato su un soggetto di Enrico Vanzina, Sotto il sole di Riccione si rifà al cult italiano degli anni Ottanta Sapore di mare, imitandone il contesto e il linguaggio, ma ottenendo risultati ben al di sotto delle aspettative.
Pur riuscendo a immergere lo spettatore nell’immaginario del clima vacanziero, il film non riesce mai a prendere una virata verso l’intrattenimento puro, né con una sceneggiatura all’altezza del contenuto che vuole proporre né attraverso i toni dissacranti propri di molte commedie italiane. Per inciso: le battute scanzonate o la volgarità non sono sinonimo di una buona sceneggiatura; ma se queste riescono a suscitare qualche risata, significa che almeno qualche punto è andato a segno.
Pertanto, essendo il livello di comicità a terra, si fatica a non essere vinti dalla noia: presentati tutti i personaggi, il corso degli eventi è prevedibilissimo agli occhi dello spettatore. Nemmeno gli attori sembrano strappare una risata (magari un sorriso!) quando il copione è claudicante. Sotto questo punto di vista funziona meglio la serie tv Summertime, in quanto riesce a creare un tessuto di relazioni tra i personaggi più articolato e, per certi versi, realistico.
Del film si salva molto poco. Tuttavia, se vogliamo trarne un elemento positivo, (forse) non passa inosservata la storia d’amore tra Vincenzo e Camilla, genuina e svincolata dai canoni tradizionali.
Nonostante il contributo di Enrico Vanzina alla sceneggiatura, Sotto il sole di Riccione assomiglia a un lungo videoclip musicale, in cui emergono diverse canzoni di Tommaso Paradiso (presente anche in un cameo nel film). Il risultato è una raccolta (un po’ disordinata) di piacevoli sensazioni (la voglia di sole e mare, il film riesce comunque a trasmetterla), esperienze vissute e storie (non nuove).
L’esordio alla regia degli Younuts!, coppia di film-maker musicali composta da Niccolò Celaia e Antonio Usbergo (già autori di video musicali di cantanti come, tra gli altri, Jovanotti, Antonacci, Salmo, Marracash e TheGiornalisti), non compie, pertanto, un salto qualitativo a livello artistico.
Sebbene Sotto il sole di Riccione sia un film leggero e non vanti pretese, i suoi cento minuti sono dimenticabili.
La Scheda
“Sotto il sole di Riccione”, regia di YouNuts!, 2020
La Valutazione
1,5 stelle di 5
Il trailer