La notizia è una di quelle destinate a fare rumore. Lunedì prossimo 25 aprile alle ore 17.00 presso Piazza della Vittoria a Sona, avrà luogo la cerimonia ufficiale di scopertura della targa marmorea voluta dall’Amministrazione comunale per ricordare l’appartenenza di Sona, dal XV al XVIII secolo, alla Serenissima Repubblica di San Marco.
Di per sé un fatto minore, potrebbe essere derubricata semplicemente come un’iniziativa del Comune legata magari a qualche attività dell’Assessorato alla Cultura. Ma in questo caso l’evento acquista invece – e volutamente – un significato politico del tutto particolare.
Infatti proprio un mese fa – il 17 marzo – abbiamo celebrato in tutta Italia, ed anche a Sona, la ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Con molte iniziative – e con parole importanti spese anche dal Sindaco Gualtiero Mazzi – che hanno voluto ricordare il lungo e tribolato percorso che ha permesso alla nostra penisola di diventare un’unica Nazione. Celebrazioni che il partito del Carroccio ha talvolta sofferto, in tutto il nord, quasi come un’imposizione centralista non pienamente condivisa.
Ed ora questa iniziativa che appare all’evidenza come la volontà da parte di un settore dell’Amministrazione, quello più vicino ai Comitati Antirisorgimentali – che hanno distribuito i loro volantini a Sona anche nei giorni dei festeggiamenti per l’Unità – e alla Lega Nord, di smarcarsi da quelle celebrazioni e di rivendicare posizioni meno allineate. Sottolineando la precedente appartenenza di Sona alla Serenissima Repubblica di San Marco e quasi volendo mettere su un piano paritario – se non in contrasto tra di loro – i due avvenimenti storici.
Chiara appare l’intenzione di segnare un colpo ben visibile e fragoroso e di mandare, dentro e fuori Sona, un forte messaggio politico più che culturale. Non si spiegherebbe altrimenti questa tempistica, che non può evidentemente essere casuale, e che porta l’Amministrazione di Sona ad inaugurare una nuova targa ad un mese dall’inaugurazione dell’altra targa, dedicata all’Unità d’Italia.
In questo contesto risuona ancora più assordante il silenzio di quella che dovrebbe essere (il condizionale a questo punto è d’obbligo) la componente PDL dell’Amministrazione, che da tempo sembra appiattita sulle posizioni di chi realmente ed in maniera incontestabile governa Sona: la Lega Nord.