Sona: lo spostamento della statua di San Luigi divide Parroco e contrada

Quel capitello con la statua di San Luigi – patrono del paese – se ne stava tranquillo in corte Piona a Sona capoluogo da sessantacinque anni, da quando fu posto in quella sede al termine della Seconda Guerra Mondiale, e mai avrebbe pensato di diventare il centro di una disputa con il parroco.

 

Ed invece è proprio quello che sta succedendo in questi giorni nel capoluogo.

 

La famiglia Scaramellini, proprietaria della statua, a seguito di una richiesta arrivata dal parroco don Giorgio Zampini e da alcuni parrocchiani, ha infatti deciso qualche settimana fa di donare la statua alla parrocchia. Questo gesto, ovviamente del tutto legittimo, ha però suscitato molti malumori tra i residenti storici della corte e della contrada.

 

Il capitello e la statua erano stati collocati in quella corte nel 1949 per festeggiare i sonesi tornati vivi dalla guerra, e per celebrare invece i molti morti che quel terribile conflitto aveva mietuto anche a Sona. Negli anni poi quel capitello era diventato centro di devozione per i residenti e anche per i contadini del circondario, che chiedevano l’intercessione del patrono di Sona per il buon esito del raccolto. Tra l’altro la tradizione prevedeva che nei giorni della sagra paesana, il lunedì ci si trovasse proprio attorno a quel capitello per passare delle ore di allegria.

 

Ora la statua in corte Piona non c’è più. Come si può vedere dalla foto sopra, è stata posta su un basamento realizzato per l’occasione (foto sotto) e posta sul sagrato della chiesa, in piazza della Vittoria, e verrà scoperta ed inaugurata domani domenica 7, dopo la messa delle 10.30, all’interno del programma per le celebrazioni dell’edizione 2014 della sagra parrocchiale che si sta tenendo in questi giorni.

 

I residenti di corte Piona e della zona circostante chiedono ora che la statua torni dove è sempre stata e dove è stata voluta da chi l’ha realizzata e poi l’ha venerata per tutti questi sessantacinque anni. Gli stessi proprietari si dicono dispiaciuti di questa polemica, e sostengono di non aver pensato che la loro donazione potesse non piacere.

 

La loro intenzione anzi era di dare ancora più valore e visibilità a quell’opera. “Abbiamo chiesto ai nostri interlocutori di accertarsi che non ci fossero problematiche – ha dichiarato a L’Arena Alberto Scaramellini -. Noi abbiamo ricevuto tutte le rassicurazioni del caso, ci era stato detto che anche il Comune era stato informato, quindi abbiamo fatto la donazione in totale buona fede”. Dal Comune invece fanno sapere che nessuno è stato informato, né l’Amministrazione né gli uffici tecnici.

 

Per chiudere, e sempre in tema di sagra parrocchiale, va segnalata la novità prevista per martedì sera. Dopo i tradizionali fuochi artificiali sembra che, alle 23.50, il parroco abbia previsto un concerto di campane per festeggiare la chiusura dei festeggiamenti. La notizia si è diffusa e già stanno arrivando le prime proteste di alcuni cittadini per l’ora inopportuna. Tanto per dire che in Italia la tradizione di Don Camillo e Peppone non è proprio mai morta.

 

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