Il monitoraggio della qualità dell’aria condotto da ARPAV su tutto il territorio regionale evidenzia come il parametro PM10 permanga come uno dei più critici, soprattutto in corrispondenza della stagione autunnale ed invernale in cui condizioni di ristagno atmosferico fanno impennare le concentrazioni delle polveri con valori che talvolta – e spesso in maniera consecutiva per più giorni – superano il valore limite dei 50 μg/m3.
Per questo motivo, e alla luce di prescrizioni europee, nazionali e regionali, il sindaco di Sona Gianluigi Mazzi ha emanato un’ordinanza con la quale ordina fino al 30 aprile 2023 il rispetto di alcuni precisi divieti.
Fino al prossimo aprile, pertanto, a Sona vi è il divieto di utilizzare generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (legna cippato o pellet) con una classe di prestazione emissiva inferiore a 3 stelle, in presenza di impianto di riscaldamento domestico alternativo.
E’ vietato effettuare combustioni all’aperto, di materiale vegetale, anche se effettuate nel luogo di produzione, al fine di reimpiegare i residui, come sostanza concimante o ammendante, fatte salve le necessità di combustione finalizzate alla tutela sanitaria di particolari specie vegetali.
Sempre fino a fine aprile 2023 è vietato effettuare falò rituali, barbecue e fuochi d’artificio a scopo di intrattenimento. Il sindaco Mazzi però consente deroghe nel corso di manifestazioni legate a consolidate tradizioni pluriennali, organizzate o riconosciute dall’amministrazione Comunale. In quel caso il falò rituale non dovrà comunque superare i due metri di diametro e i due metri di altezza della pira e si dovrà utilizzare esclusivamente legno vergine e ramaglie con basso contenuto di umidità e prive di fogliame e aghi per limitare la fumosità.
Il sindaco di Sona, inoltre, vieta di climatizzare cantine, ripostigli, scale primarie e secondarie che collegano spazi di abitazione con cantine, box, garage, depositi.
Se le condizioni ambientali dovessero poi peggiorare, con il raggiungimento del livello di allerta 1 “arancio” e del livello di allerta 2 “rosso”, l’ordinanza del sindaco prevede il divieto fino al 30 aprile 2023 di utilizzare generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (legna, cippato o pellet) con una classe emissiva inferiore a 4 stelle in presenza di impianto di riscaldamento alternativo e il divieto di spandimento di liquami zootecnici fino al 15 aprile 2023, fatti salvi gli spandimenti mediante iniezione o con interramento immediato.
Inoltre, indipendentemente dal livello di allerta raggiunto, l’ordinanza del sindaco Mazzi obbliga fino al 30 aprile 2023 nelle 14 ore/giorno consentite per l’accensione degli impianti di riscaldamento, di limitare la temperatura a massimo 19°C (con tolleranza di 2°C) negli edifici classificati con le sigle E.1 residenza e assimilabili; E.2 uffici e assimilabili; E.4 attività ricreative o di culto e assimilabili; E.5 attività commerciali e assimilabili; E.6 attività sportive.
Le temperature devono invece raggiungere massimo i 17° C (con tolleranza di 2°C) negli edifici classificati con la sigla E.8 attività industriali ed artigianali e assimilabili.
Sono esclusi dall’obbligo di abbassamento della temperatura le strutture sanitarie, case di riposo, ambulatori medici e diagnostici; le strutture adibite in via permanente o esclusiva alla permanenza di persone con disabilità; gli asili nido e le scuole dell’infanzia; gli altri edifici scolastici per i quali sono previste specifiche disposizioni a carattere nazionale.
In caso poi di raggiungimento del livello di allerta 1 “arancio” e del livello di allerta 2 “rosso”, la temperatura degli edifici indicati sopra dovrà essere ridotta di un ulteriore grado.
L’ordinanza del sindaco Mazzi prevede che chiunque violi queste disposizioni è soggetto alla sanzione amministrativa da 25 euro a 500 euro.