Pubblichiamo l’intervento pronunciato il 5 novembre davanti al Monumento ai Caduti di San Giorgio in Salici dal consigliere comunale Maurizio Moletta (nella foto), che si è personalmente speso molto per la buona riuscita della commemorazione tenutasi nella frazione in occasione delle celebrazioni per il 4 novembre.
Carissimi concittadini, signor Sindaco, autorità, civili e militari.
Celebriamo oggi il 4 novembre giornata della commemorazione dell’unità nazionale e delle forze armate, e noi siamo qui, ancora una volta a testimoniare un importante momento della nostra storia e della nostra civiltà.
Quest’anno festeggiamo il 150° anniversario dell’unità d’Italia che la nostra comunità ha brillantemente festeggiato, risvegliando in noi quel assopito orgoglio di patria, e come dimenticare i nostri concittadini che hanno perso la loro vita nel corso delle ultime due guerre mondiali, morti per costruire un futuro migliore e per stabilire la democrazia e la libertà che oggi ci consento di vivere dignitosamente?
Un grazie con un affettuoso abbraccio a quei reduci qui presenti questa mattina, qualcuno di loro partito giovanissimo per la campagna di Russia e fatto prigioniero, e che non ha potuto godere della propria gioventù. Non dimentichiamoci di quei soldati e civili che hanno perso la vita in questi ultimi anni per le varie missioni di pace.
Quest’anno ricorre il 90° anno della cerimonia della deposizione delle spoglie mortali del milite ignoto al vittoriano in Roma. Il viaggio si compì sulla linea ferroviaria Aquileia – Venezia – Bologna – Firenze – Arezzo – Roma. La cerimonia avvenne esattamente il 4 novembre del 1921. Alle ore 9 in punto di quel giorno da tutti i forti della capitale furono fatte esplodere, ad intervalli regolari, salve d’artiglieria, mentre la campana del Campidoglio fu fatta suonare a gloria.
A scegliere il milite ignoto fu Maria Bergamas, madre dell’irredento Antonio Bergamas che aveva disertato l’esercito austriaco per combattere in quello italiano, dove fu arruolato come sottotenente nel 137° reggimento di fanteria, e morì in seguito ad una raffica di mitraglia il 18 giugno del 1916.
Questa ricorrenza pochi la ricordano ma anch’essa ha un forte significato, e rappresenta tutti coloro che con forte spirito e animati da un senso alto di libertà, sono morti in un particolare conflitto e che non sono mai stati identificati, lasciando madri, mogli, figli e compagne in una doppia disperazione: la perdita di un loro caro e il non aver una tomba sui cui posare un fiore.
San Giorgio in Salici oggi deve essere orgogliosa, qua sul sagrato della chiesa davanti al monumento sono schierati i militari del terzo stormo di Villafranca che ringrazio di cuore, un ringraziamento particolare al loro comandante e al Tenente Colonnello Alessandro Bozzi che si sono da subito prodigati per essere presenti.
Un grazie alla Banda di Sona che quest’anno ha festeggiato il 180° anniversario della sua costituzione. Un ringraziamento ai bambini delle scuole elementari di San Giorgio con le loro insegnanti e al direttore scolastico per la loro partecipazione durante la nostra sfilata. Un saluto al comandante Bosetti e ai suoi carabinieri per il lavoro che svolgono tutti i giorni per salvaguardare la nostra sicurezza e per ultimi ma non perchè tali alla nostra polizia locale.
Un ringraziamento per l’impegno speso per la preparazione di questa manifestazione all’associazione nazionale combattenti e reduci con il suo presidente sig. Ambrosi e al rappresentante di zona signor Romano Lorenzini, all’associazione degli Alpini, dei Fanti con la delegazione provinciale, dei bersaglieri dei carabinieri, nonchè di tutte le altre associazioni presenti sul territorio.
E con immenso orgoglio posso tranquillamente affermare senza ombra di smentita alcuna che un 4 novembre così solennemente festeggiato a San Giorgio non ha mai avuto luogo. W il 4 novembre w la nostra meravigliosa Patria.