Arriva quindi la certificazione: Legambiente riconosce Sona come Comune virtuoso in quanto dalla classifica dei Comuni sopra i 15 mila abitanti che producono meno rifiuto secco risulta che il nostro è il primo nella Provincia di Verona. E il dodicesimo in assoluto in tutto il Veneto.
A Sona, la quantità di rifiuto secco residuo prodotta annualmente è di 70,4 chilogrammi per abitante, mentre la percentuale di raccolta differenziata è addirittura dell’81,7%.
Ma a fronte di questi ottimi dati, subito se ne affianca un altro che invece risulta completamente negativo.
A causa del perdurare della vera e propria piaga dei rifiuti abbandonati, i cittadini di Sona pagano 60mila euro all’anno per la loro raccolta e gestione. Non passa infatti giorno, e il Baco l’ha mostrato moltissime volte, che non si ripeta lo stillicidio di immondizia di ogni tipo abbandonata lungo le strade e nei campi.
Tornando sul dato di Sona Comune riciclone, solitamente chi più ricicla meno paga, e negli anni scorsi infatti l’aumento della differenziazione aveva portato alla riduzione della tassa sui rifiuti. Quest’anno però non è così. Sebbene i cittadini di Sona si confermino virtuosi, il tributo ha subito un leggero rialzo. La causa principale, ha spiegato il Sindaco Gianluigi Mazzi – che è anche Presidente del Consiglio di bacino Verona Nord – è il deprezzamento delle materie differenziate.
Sono cambiate le richieste del mercato sul materiale riciclato, e il prezzo si è abbassato. Serve ancora maggiore differenziazione: per restare competitivi occorrerà suddividere anche le tipologie di plastica e i colori del vetro in quanto maggiore è la selezione, maggiore è la possibilità di vendere il prodotto differenziato ad un prezzo più alto.