Sommacampagna: Villa Venier ospita la mostra “Il Mio Inferno, Dante profeta di speranza”

Dal 16 al 26 marzo, su proposta della Parrocchia S. Andrea Apostolo unitamente all’assessorato alla cultura del Comune di Sommacampagna, Villa Venier di Sommacampagna ospiterà la mostra “Il Mio Inferno, Dante profeta di speranza” un evento unico, dedicato al Sommo Poeta.

L’evento si svolgerà in una Villa Venier ristrutturata, che sta diventando sempre di più un luogo vivo che ospita diversi eventi culturali.

Questo viaggio tra i gironi danteschi, coinvolgerà in maniera particolare i giovani che faranno da ciceroni, insieme ad adulti che si sono lasciati coinvolgere in quest’avventura umana e culturale. Giovani e adulti che, come sottolinea il responsabile delle guide giovani Andrea Bertolaso, non sono esperti di Dante ma si sono lasciati affascinare dalle domande che questa mostra pone e si stanno confrontando con esse.

Dante in questa mostra non è al centro dell’attenzione, vuole parlare di speranza. Il “Mio Inferno” infatti significa che ogni visitatore è chiamato a lasciarsi interrogare dai quadri e dalle domande che incontrerà andando a scoprire il proprio inferno personale.

La mostra, realizzata dall’associazione Rivela, si avvale di due contributi fondamentali, quelli del saggista e pedagogista Franco Nembrini come curatore e del fumettista e illustratore Gabriele Dell’Otto.

Interpretazioni ed evocative immagini costituiscono il filo conduttore dell’itinerario che conduce i visitatori davanti ai versi dell’“Inferno” di Dante Alighieri (1265-1321) con le proprie domande esistenziali aperte, alla ricerca di un senso pieno per la vita.

Nella sua parte iniziale, l’esposizione si sofferma su due prospettive: dapprima fa prendere coscienza che l’esistenza dell’uomo è “una selva oscura” caratterizzata dalla paura, dall’insoddisfazione, dalla solitudine e dal fatto che tutti i tentativi umani, anche i più ardimentosi sono caratterizzati dal fallimento, dalla constatazione che l’uomo da solo non è in grado di dare un senso al suo vivere.

In seguito, rende evidente come Dio non abbandoni l’uomo nel suo limite: nel momento in cui chiede aiuto pronunciando le parole “Miserere di me” a Dante viene affidata una guida, Virgilio, che conduce il poeta attraverso il complesso e difficile viaggio verso la luce. In questo viaggio Dante incontra il male prodotto dall’uomo contro se stesso e gli altri, fino al male assoluto, Lucifero.

La mostra rappresenta questo viaggio soffermandosi su alcuni dei personaggi che il poeta incontra nella visita dei vari gironi infernali, riflettendo sui dannati e sui loro peccati; descrivendo in modo mirabile l’intero orizzonte umano. Lo sguardo appare però sempre teso al bene: la constatazione dell’abisso del male umano non sfocia mai nel nichilismo o nell’indifferenza, nemmeno nell’atmosfera opprimente e ghiacciata di Lucifero.

La prospettiva rimane sempre quella del Cristianesimo: affermare la speranza anche nel momento del dolore e del male (“per ridir del ben che vi trovai”), perché l’uomo non è mai solo.

Nato nel 1980 residente al Basson da generazioni, ragionerie diplomato all’Istituto Tecnico Commerciale Anton Maria Lorgna. Lavora al Consorzio di Bonifica Veronese da quasi vent’anni. Adora la compagnia, la buona cucina, viaggiare e passare del tempo con i suoi cani. Oltre a scrivere, grazie alle patenti conseguite, realizza video ed immagini con l’uso di droni.