Serve maggiore apertura da parte dell’Amministrazione Comunale

Approfondiamo il ragionamento iniziato in occasione della nomina del nuovo Assessore alla Cultura Virginio Moletta, a seguito delle dimissioni del suo predecessore Di Stefano.

 

Quello che appare oggi come necessario nel nostro Comune è riprendere un percorso, pesantemente abbandonato da questa Amministrazione, di confronto e incontro con tutte le realtà e le voci presenti sul nostro territorio.

 

Di fronte alle sfide e alle urgenze che ci troviamo ad affrontare non è più pensabile un atteggiamento come quello scelto dalla Lega Nord locale di chiusura e di arroccamento sul colle di Sona. Anche limitando il ragionamento alla sola cultura – degli altri ambiti abbiamo già parlato e continueremo a parlare – non è pensabile che l’agenda delle iniziative e degli eventi culturali venga dettata nelle sue linee ideologiche dalla componente più radicale dell’Amministrazione.

 

E’ necessario tornare alla politica di apertura al pluralismo culturale e di attenzione alle voci diverse che compongono il coro pubblico di Sona. Dobbiamo tornare alla politica che crea spazi per chi ha idee differenti, che favorisce il dibattito e che si mette in discussione. Dobbiamo tornare ad una politica che sappia includere e non solo escludere. Dobbiamo tornare quindi a quella visione della politica che ha sempre contraddistinto Sona, pur con accenti anche molto differenti, ma che negli ultimi anni è andata persa. Anche in ambito culturale.

 

Non è veramente pensabile che la straordinaria ricchezza culturale del nostro territorio sia talvolta costretta ad appiattirsi su posizioni monodirezionali e su ideologie di una parte sola. Un Comune grande ed importante come Sona ha il dovere di favorire il prosperare una piazza dove tutti possono entrare, non dei sottoscala dove solo chi la pensa in una certa maniera viene ammesso.

 

Quello che ci sentiamo quindi di chiedere al nuovo Assessore è un po’ di coraggio e un po’ di autonomia, per riportare il nostro Assessorato alla cultura al livello che merita. Siamo certi che perseguendo questa linea troverebbe consenso e collaborazione sia dentro che fuori il Consiglio Comunale.

 

Nato nel 1969, risiede da sempre a Lugagnano. Sposato con Stefania, ha due figli. Molti gli anni di volontariato sul territorio e con AIBI. Nella primavera del 2000 è tra i fondatori del Baco, di cui è Direttore Responsabile. E' giornalista pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti del Veneto. Nel tempo libero suona (male) la batteria.