“Scuolabus giù dalla scarpata? Era già successo nel 1979”, il ricordo del Sindaco Salvetti

La notizia dell’incidente capitato al pulmino della scuola, che venerdì scorso è finito fuori strada a Rosolotti di San Giorgio in Salici con a bordo sette bambini delle elementari ha scosso molto la nostra comunità. Fortunatamente anche i due bambini che erano stati portati in ospedale sono stati dimessi, e quindi ora si può fortunatamente dire che – nonostante la grande paura e parecchie contusioni – la vicenda è finita bene.

La curiosità, che forse pochi sanno, è che un incidente del genere era già successo a Sona, tanti anni fa, nel 1979. E le somiglianze tra quanto accaduto allora ed oggi sono veramente fortissime.

Siamo andati a sentire il Sindaco di allora Renato Salvetti, che ci racconta quell’episodio di tanto tempo fa, che la cronaca di questi giorni gli ha fatto rivivere. Paure e timori compresi.

Leggendo la notizia del pulmino del trasporto scolastico uscito di strada a Rosolotti venerdì scorso ho avuto un sussulto. Correva l’anno 1979 – ci racconta l’ex Sindaco Salvetti, classe 1940 – e ricoprivo la carica di Sindaco da pochi anni. Una telefonata giuntami a casa poco le ore tredici di una giornata lavorativa, e scolastica, mi avvertiva che uno dei pulmini che portava a casa i ragazzi dalla scuola di Sona, era rotolato in una scarpata. Credo sia stato il più grosso spavento avuto nella vita, spavento che la notizia di questi giorni mi ha fatto rivivere in tutta la sua gravità.

Il pulmino percorreva via Vallecchiaprosegue Salvetti, che è stato Sindaco a Sona dal 1975 al 1980 ed aveva da poche decine di metri lasciato la piazza, avviandosi verso il cimitero del Capoluogo. Doveva poi proseguire fino alla località Canova di Sona con una quindicina di ragazzi a bordo. La stradina non era ancora asfaltata e nessun albero la costeggiava al lato scarpata. Accorso sul posto dopo aver fatto chiamare il Medico Condotto (NdR allora non vi erano né USL né S.O.S.) trovai i ragazzi, stava piovendo abbondantemente, ricoverati in una casa al fondo della scarpata. Il pulmino, dopo aver ruotato lateralmente due volte su sè stesso, si era “miracolosamente” fermato contro il tronco di uno dei pochi alberi presenti.

I ragazzi, che non sembravano particolarmente spaventati, furono  asciugati ed in parte rifocillati. Il medico dopo averli visitati, uno per uno, fece trasportare tre di loro, da volonterosi messisi a disposizione, all’Ospedale di Bussolengo. Gli altri, dopo aver avvertito i parenti, alcuni dei quali vennero a recuperarli personalmente in quanto non c’erano i cellulari, ma funzionava molto bene il passaparola, furono portati con mezzi di fortuna alle loro abitazioni. Con il medico poi andai all’Ospedale, ove ottenemmo la notizia che due dei tre ragazzi erano già stati dimessi.

Il terzo ragazzo venne tenuto in Ospedale per ulteriori indagini cliniche, avendo percepito un dolore alla schiena, per essere rimasto incastrato più degli altri fra i seggiolini del pulmino. Lasciò l’Ospedale dopo un giorno, senza alcuna prognosi sospensiva particolare. In serata poi, sempre con il medico condotto  passai da tutte le famiglie per verificare le condizioni di tutti i ragazzi che non persero alcun giorno di scuola.

La vicenda ha però un risvolto che merita di essere ricordato racconta ancora Renato Salvetti, che da tanti anni scrive per il Baco sui temi della storia locale. – Il Comune non disponeva di alcun mezzo di trasporto proprio e quindi il servizio-scuola dei bambini e ragazzi degli Asili e delle scuole dell’obbligo, con un costo di 300 milioni di Lire, delle quali un terzo a carico delle famiglie, veniva appaltato annualmente a terzi. Cinque-sei “padroncini” locali, con licenza di noleggio, che non esercitavano a tempo pieno l’attività, erano impegnati durante le settimane di scuola poche ore al giorno.

Questo servizio molto utile e accurato aveva però il limite di escludere la possibilità di offerta da parte di ditte professionistiche ed i prezzi, per una sorte di accordo non scritto fra il gruppo dei padroncini locali continuava a salire oltre il ragionevole. L’Amministrazione comunale, nell’anno dell’incidente sopra descritto  tentò di aprire il bando invitando degli esterni.

Riuscimmo ad interessare un “padroncino” da fuori Comune, ammesso al bando dopo accurati controlli presso la Motorizzazione Provinciale sul mezzo che metteva a disposizione e sul curriculum professionale, che vinse una tratta. Eccoracconta l’ex Sindaco Salvetti il pulmino che rotolò nella scarpata era quello del nuovo “assunto”! Peraltro nessuno né i genitori, né dei “padroncini” locali sollevarono alcuna riserva sulla vicenda per un incidente, che pur non essendo imputabile ad incuria o imperizia, rientrava in una responsabilità oggettiva dell’Amministrazione comunale.

Dopo pochi mesi il lato strada scarpata di via Vallecchia fu piantumata da parte dell’Amministrazione comunale con alberi d’alto fusto, tuttora presenti, e asfaltata. Ricordo il nome del ragazzo che fu trattenuto all’Ospedale, che ho perso di vista negli annitermina l’ex Sindaco. – Dovrebbe avere circa 50 anni. Se si facesse vivo con il sottoscritto lo saluterei con piacere, nel ricordo di una disavventura finita per fortuna bene.

Nella foto il primo pulmino acquistato dal Comune di Sona nella seconda parte degli anni ’80.

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