Con oltre 300 tesserati e la presenza di circa 110 iscritti nella sola scuola calcio, l’UC Lugagnano – che proprio in questi giorni vive la bella ed importante esperienza dei Memorial dedicati a Giancarlo Apostoli, Andrea Barbieri e Severino Danieli – ci apre le porte e ci racconta con entusiasmo quanto fatto fino ad oggi, condividendo la progettualità futura che sembra essere ed avere tutte le carte in regola per riservarci sorprese interessanti.
“Ci consideriamo una piccola comunità nella comunità – esordisce Renato Donati, responsabile della Scuola Calcio (nella foto sopra) – perché un tale numero di iscritti, sommato a quello dell’intero nucleo famigliare a cui appartengono, generano una presenza di più di 1000 persone all’interno del mondo dello sport e dell’associazionismo locale”.
Quello che oggi, quindi, voglio raccontarvi è un po’ il percorso che sta seguendo il settore giovanile, un intenso lavoro in parallelo a quanto sta portando avanti l’intero gruppo. Ne parliamo insieme anche a Fausto Montresor, responsabile dell’ambito giovanile appunto, il quale si vede essere molto orgoglioso dell’operato della società e delle persone che vi sono al suo interno.
“Dal 2019, a seguito della fusione tra le due società, il Real Lugagnano ed il Lugagnano, si è deciso di investire maggiormente in tempo e risorse nel settore giovanile, per dare un ampio respiro alla comunità intera aprendo un bacino di utenza maggiore ma, soprattutto, perché partendo dai più piccoli si ha la possibilità di coltivare i talenti del futuro, talenti del proprio territorio che poi un domani potranno essere parte magari della prima squadra – ci racconta Montresor – sono un ex allenatore di calcio e sento molto la forza di questo programma, in collaborazione con Renato e Roberto Marchesini condividiamo le idee in modo costante e duraturo per la crescita ed il miglioramento continuo“.
Compito arduo trovare un team di lavoro con il quale si riesca a raggiungere e concretizzare gli obiettivi che ci si è preposti ma pare che questo sia stato raggiunto da Fausto e Renato che mi raccontano quanto stanno realizzando: “Non è facile, è vero, ma la ricerca è continua e volendo offrire il massimo servizio ai nostri piccoli ospiti della scuola calcio cerchiamo sempre di reclutare allenatori e figure formate, competenti e motivate. Certo, non è semplice togliersi dalla testa il solo raggiungimento di un risultato performante ma siamo consapevoli che è altresì importante il come raggiungere questo risultato“.
Primo grande obiettivo che si pone Montresor è quello di qualificare al massimo la Scuola puntando su incontri per raggiungere un riconoscimento anche dalla Federazione Calcio, incontri con gli allenatori al fine di far comprendere loro quanto sia importante l’approccio ed il miglioramento continuo: “strutturare la squadra e renderla consapevole che prima ancora dei numeri arriva la persona, arriva l’approccio ed il metodo che poi porterà sicuramente ad ottenere i numeri che si desiderano e che portano sicuramente a grandi soddisfazioni“.
Renato ci racconta e sottolinea che tutti coloro all’interno dell’associazione sono volontari, e va detto essere il valore aggiunto ma mai scontato di ogni realtà di questo tipo. “Tutti partiamo da una situazione di forte passione, al di là del rimborso spese che viene riconosciuto ed è doveroso ai mister ed alle prime figure, siamo tutti qui per il desiderio di offrire il nostro tempo, le energie e la motivazione che ci sostengono per proseguire – sottolinea – Un grazie di cuore naturalmente va fatto ai nostri sponsor ed al Comune di Sona, i servizi sociali in particolare, che ci hanno permesso di continuare a svolgere la nostra passione negli anni“.
L’attività sportiva in generale, quella del calcio qui a Lugagnano nello specifico, è un tassello fondamentale nella vita di tutti noi, nelle vite dei nostri ragazzi e ragazze che quotidianamente trascorrono tempo di qualità, il che implica un maggior coinvolgimento ed una crescita continua dell’individuo ma anche di tutti coloro che lavorano attorno ad esso.
“Lo sport all’interno dell’ambito scolastico, purtroppo, non trova il quantitativo di tempo e spazio di cui avrebbe in realtà bisogno, l’educazione motoria è importante ed anche questo per noi è stimolo a proseguire con il nostro progetto e l’investimento di risorse in termini di tempo affinché si possa seguire al meglio colui o colei che ha desiderio di giocare ed imparare uno sport come quello del calcio” sottolineano insieme Renato e Fausto.
“Stiamo anche cambiando l’approccio all’allenamento – proseguono -, con la volontà di approcciare in modo differente il tempo che si ha a disposizione durante le ore passate in campo: uno fra tanti è anche il potenziamento dell’attività atletica come per esempio la corsa che determina poi anche una resa più efficace ed un coordinamento migliore nella prestazione del gioco. Riportando una considerazione di Filippo Tortu, il velocista italiano e campione olimpico, il quale ha affermato che i calciatori italiani corrono male, va da sé la necessità di rivedere alcuni schemi che sicuramente daranno in futuro un valore aggiunto all’educazione calcistica in sé“.
Un pregio ed un vanto che da tre anni la scuola calcio ha introdotto, con figure professionalizzanti in supporto a Renato Donati, un aiuto strutturato e metodico importante che la società di Lugagnano ha introdotto, preparatori atletici che solitamente troviamo in società di un certo livello e che invece ad oggi troviamo qui sul nostro territorio
“La società ci ha appoggiato molto in questo nuovo progetto introdotto, i risultati si vedono già nei nostri piccoli atleti che stanno portando avanti un percorso con tenacia, dote che sta emergendo sempre di più – conclude Renato – anche gli allenamenti durano un tempo maggiore rispetto al passato e questo sicuramente anche grazie agli spazi che abbiamo a disposizione che permettono a tutti di allenarsi senza sovrapposizione di orari“.
Piccoli ma incisivi passi migliorativi che si notano e che porteranno la realtà calcistica locale ad essere sempre più un fiore all’occhiello del nostro territorio. Questo se sapremo gestirlo al meglio, con spirito di squadra e con l’umiltà di riconoscere nello sport in generale un momento di condivisione e di crescita, null’altro.