E’ scomparso a 59 anni nella notte tra il primo e il 2 marzo a Cassino, nella sua abitazione, Claudio Coccoluto, considerato il più grande dj italiano della sua generazione.
Conosciuto in tutto il mondo per la sua musica da discoteca, Coccoluto, originario di Gaeta, da un anno combatteva contro una grave malattia.
Claudio Coccoluto già a 13 anni gioca a fare il dj nel negozio di elettrodomestici del padre a Gaeta, mentre risalgono al 1978 le prime esperienze radiofoniche dalle frequenze di Radio Andromeda. Poi, nel 1985 fa definitivamente il grande salto nel mondo del ‘clubbing’ e in breve tempo diventa una delle figure di riferimento nell’ambito della musica da discoteca elettronica underground. E per oltre 40 anni, ha segnato la storia della musica dance in Italia, in Europa e nel mondo.
Nel 1991 è, infatti, lui il primo dj europeo a suonare alla Sound Factory di New York. Ha lavorato anche per Radio Deejay con il suo programma C.O.C.C.O. nel quale proponeva dj set e in diretta mixava e interagiva con gli ascoltatori.
Coccoluto è stato anche produttore di materiale proprio; l’ultima pubblicazione è stata a giugno 2008 con l’album Imusicselection5 – Vynil Heart, raccolta di 14 tracce realizzata in un’unica sequenza di vinili ed effetti mixati a mano libera come in un club.
Uomo controcorrente e voce fuori dal coro, Claudio Coccoluto ha spesso messo il suo volto al servizio di battaglie sociali e civili fino a candidarsi nel 2006 con i radicali sotto il simbolo della Rosa nel pugno.
Nel 2019 Coccoluto aveva suonato anche a Sona. Il suo concerto si era tenuto giovedì 22 agosto nel parco di Villa Romani, all’interno del tabellone del MAG Festival. Nell’immagine la locandina di quella serata.