Scampato pericolo per un bambino sulle strade di Lugagnano. La polemica invece dilaga sui social

Proprio stamattina 8 maggio al semaforo principale di Lugagnano, il servizio Piedibus, che da anni accompagna ogni mattina i bambini della scuola primaria a lezione, ha dovuto affrontare un possibile incidente.

Un bambino è sceso dal marciapiede improvvisamente, mentre era in attesa di attraversare, proprio quando stava passando regolarmente un’autovettura e c’è stato un leggero contatto senza nessun ferito o danno, tanto che l’auto ha proseguito senza fermarsi.

Si è fortunatamente risolta al meglio quella che poteva essere una tragedia proprio grazie all’intervento dell’accompagnatore di linea che ha prontamente trattenuto il bambino, che ha potuto poi proseguire e raggiungere la scuola accompagnato anche dalla mamma che era presente e ha potuto immediatamente accertarsi che nulla fosse successo se non un grande spavento per tutti.

“La linea piedibus coinvolta in questo evento ha regolarmente svolto il suo servizio – ci tiene a precisare il Presidente del Comitato Genitori Monica Fusari – Un primo accompagnatore tratteneva in fila i bambini fermi al semaforo, un altro li monitorava a metà fila e l’ultimo chiudeva la coda. Fermo restando che l’automobilista avrebbe dovuto fermarsi per verificare se ci fossero state delle conseguenze, garantisco che i bambini sono accompagnati a scuola in tutta sicurezza e che a volte nulla si può fare contro il caso che comunque in questa occasione è stato per fortuna dalla nostra parte ”.

Noi ne vogliamo scrivere non tanto per quello che è successo o non è successo ma per l’incredibile discussione che si è poi aperta nell’arena dei social.

Una signora ha postato nel gruppo facebook “Sei di Lugagnano se” un commento molto acceso nei confronti dell’automobilista che “ha investito un bambino ai 60 km orari senza fermarsi”. Si è poi riversata una cascata di commenti, più o meno pertinenti, contro gli automobilisti, contro i vigili, contro l’amministrazione, contro l’ATV…

Fermo restando che se mi accorgo di aver sfiorato un pedone mi devo accertare che stia bene, che non devo attraversare un incrocio (trafficato o meno) ad alta velocità, che devo rispettare il codice della strada, che devo mantenere un comportamento civile, vorremo portare l’attenzione su come le informazioni che diamo pubblicamente raggiungano un peso enorme se non correttamente verificate e soprattutto se non moderate, anche nel linguaggio, quando vengono scritte.

Ad esempio chi è in grado di accertare la velocità media ad occhio nudo? Chi garantisce che l’automobilista si sia accorto di aver sfiorato il bambino? E se invece si fosse fermata più avanti, nell’unico posto possibile, e nel tornare indietro non avesse più trovato nessuno? Come si può evitare un pedone imprudente  in un tratto stretto se in direzione opposta sta anche passando un altro mezzo? Cosa c’entra in questo una denuncia ad ATV perché anche i pullman corrono su quel tratto di strada? Che senso ha offrirsi come ronda per monitorare un veicolo di cui non si conosce la targa? Perché il peso delle telecamere è da commisurare solo in misura delle multe?

Nel caso specifico, dove tra i buoni sono coinvolti minori e volontari, non era meglio ponderare le affermazioni prima di pubblicarle?

Nata il 29 gennaio del 1976, parte attiva da sempre nella comunità di Lugagnano, con una breve interruzione per trasferimento a Decimomannu vicino a Cagliari. Ha conseguito la maturità scientifica presso il liceo Galileo Galilei a Verona e attualmente è impiegata in un’Agenzia di Assicurazioni. Sposata e madre di due figli, trova sempre il tempo per dedicarsi alla sua passione, la lettura.