Pubblichiamo un intervento inviato in Redazione da Lucio Santinato (nella foto), candidato per la Lista Civica L’Incontro alle ultime amministrative, poi non eletto.
Santinato attacca i Consiglieri che sono passati da L’Incontro al Gruppo Misto. E anche il Baco per una presunta disinformazione.
Spett. Redazione de Il Baco da seta,
leggo nell’ultimo numero del Baco, distribuito dal 13 marzo, un interessante articolo di politica locale sui contrasti e le lotte che sarebbero in atto all’interno della maggioranza che amministra il Comune. Molte le informazioni sui retroscena che preannunciano la probabile prossima implosione dell’Amministrazione ed un anticipato ritorno alle urne.
Lo strano è che solo 4 giorni prima ce n’è stata una vera di esplosione, in Consiglio Comunale, ma a saltare è stata la minoranza: così, senza preavviso senza evidenti “giuste cause”. A freddo. Ovviamente il giornale non poteva pubblicare la notizia, troppo recente. Certo che la dimostrazione di conoscere perfettamente tutti i pettegolezzi del campo avverso contrasta con l’ignorare o il tacere su quanto avveniva in casa. Non si può ignorare, infatti, che due dei transfughi sono co-fondatori del Baco, ed anche attualmente sono sempre presenti nella sua redazione, ed una tale decisione non poteva essere maturata in pochi giorni.
Ma torniamo al fatto. Nel consiglio comunale del 9 marzo tre consiglieri su sei del gruppo “L’incontro” sono fuori usciti ed hanno costituito un gruppo misto, sempre nei banchi della minoranza ma separato e distinto dal primo. Nelle dichiarazioni non sono emerse divergenze sulla politica perseguita né contrasti personali.
Desta stupore che la lista “L’incontro” sia miseramente naufragata dopo breve e neppure tempestosa navigazione, senza lasciare alcun ricordo di cose fatte ma molta delusione per le speranze infrante. E’ naufragata nella bonaccia per precisa volontà del suo comandante.
Infatti l’uscita dal gruppo consiliare di Mazzi il capogruppo e candidato sindaco, Bianco e Farina, per parcheggiarsi nel gruppo misto, non lascia scampo: l’esperienza è finita, i superstiti dovranno gestire l’agonia fino a fine mandato, cercando di salvare la propria personale dignità, e poi dare sepoltura all’esperienza effimera di un progetto che aveva illuso molti e creato una grossa aspettativa.
Ora tutte le persone che c’avevano creduto e che si erano date da fare, avevano collaborato nelle numerose commissioni alla stesura del famoso programma, sbandierato ai quattro venti, sono servite: purtroppo le idee vanno bene, anzi benissimo, ma camminano con gambe umane e se queste non sono all’altezza anche le migliori idee naufragano.
Si deve constatare, anche, che persone ritenute affidabili hanno fatto presto a scendere dal carro della coerenza per salire su un altro, ritenuto più attrezzato per raggiungere, evidentemente, altri scopi. Quali scopi? Dove sono finite le belle parole, i buoni propositi di coloro che si ritenevano o volevano essere ritenuti i promotori di una svolta di novità in un panorama politico opportunista e millantatore?
Spiegheranno ad una parte consistente dell’elettorato di essersi sbagliati o di aver cambiato idea? Certo sarà difficile dare il benservito al 40% degli elettori con un semplice arrivederci e grazie!
Anche perché dovranno spiegare di aver tradito la loro fiducia per crearsi una nuova visibilità che li distingua da quattro “sfigati” (pure di sinistra o giù di lì) che hanno portato voti ma ora sono di ostacolo sulla fulgida strada che porta alle poltrone che contano. Perciò spietatamente si è mandato tutto al macero per ripartire verso la gloria. Tanto in futuro ci sarà un simbolo a garantire i voti: credibilità, correttezza e coerenza si lasciano ai “pezzenti” che simboli non hanno e perciò i voti non li prendono.
Purtroppo il guasto che creano questi comportamenti, che ultimamente a Sona sono un tantino frequenti, in termini di perdita di fiducia di una popolazione sbigottita da tanta “allegra goliardìa” è gravissimo specie in un brutto periodo come questo in cui è fondamentale avere dei punti di riferimento per sperare in un futuro migliore:
“Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello!”.
Confidando in credibili smentite alle amare considerazioni esposte cordialmente saluto.
Lucio Santinato
Lasciamo – se interessati – la risposta politica alla Lista Civica L’Incontro e ai Consiglieri del Gruppo Misto. Per quanto riguarda Il Baco da Seta, è evidente che il Sig. Santinato proprio nulla conosce di cosa significhi produrre un periodico e che scrive, come spesso accade a molti, solo per lontano sentito dire. Va purtroppo rilevato che il Sig. Santinato non è nemmeno molto informato sulla nostra attività editoriale considerato che proprio su questo sito abbiamo pubblicato una dettagliata relazione del Consiglio Comunale del 9 marzo scorso, con tutti gli interventi tenuti dai Consiglieri. Articolo che è stato anche occasione per una serie di interessanti commenti dei lettori sul nostro forum.
Possiamo comunque prendere atto, in fondo con una certa soddisfazione, che nei nostri dieci anni di vita ci è capitato di essere duramente attaccati prima da sinistra, poi da destra. Ed ora nuovamente da sinistra. A testimonianza innegabile che – piacciano o non piacciano legittimamente le nostre opinioni – sono opinioni solo nostre e di nessun altro.
E che chi ha tentato di incollarci addosso qualche etichetta – e la lista di nomi da fare sarebbe lunga – è stato poi sempre smentito dai fatti.
Mario Salvetti