Sagra a Sona sotto il segno del servizio e della qualità, determinante il lavoro dei volontari

Che la Sagra sia l’evento che maggiormente impegna una comunità, sia per intensità che per impegno organizzativo, è facile prevederlo, ma che gli elementi, a festa conclusa, che si raccolgono siano caratterizzati da entusiasmo e soddisfazione, lascia piacevolmente sorpresi.

Nonostante l’inizio incerto a causa della pioggia della Sagra di Sona 2017, che si è tenuta dal primo al 5 settembre, le moltissime persone che hanno fatto visita, hanno potuto constatare, all’interno di un programma consolidato fatto di chiosco gastronomico, pesca di beneficenza, serate musicali, mostre e giostre, un clima particolarmente accogliente.

Primo fra tutti, la partecipazione delle decine di ragazzi dalla quinta elementare alle classi superiori nei vari servizi ai tavoli del chiosco.  Possiamo dire sia stato un filo conduttore molto apprezzato da parte di chi si è visto attorniato da gruppi di ragazzi disponibili, volenterosi, entusiasti di partecipare portando ogni sera altri amici a far servizio. Un contesto che ha sorpreso e messo a proprio agio i moltissimi visitatori presenti.

Un secondo elemento riguarda la qualità delle pietanze servite, curate da un gruppo di adulti in cucina con turni e compiti ben definiti, ma tutti disponibili ad aiutare ed a scambiarsi di ruolo a seconda delle esigenze del momento.

Molte di queste persone hanno partecipato come volontari per la prima volta e sono rimaste talmente soddisfatte dell’esperienza, nonostante la fatica fisica, che a sagra conclusa hanno dichiarato la disponibilità per la prossima edizione.

Altra caratteristica di questa sagra è stato l’eccellente menù articolato in numerosi piatti molto apprezzati dai partecipanti, sia italiani che stranieri. Che la qualità e la quantità dei cibi fosse indiscutibile lo si ricava anche dall’affluenza, superiore rispetto alle precedenti edizioni.

È questo un dato confermato da un lento ma inarrestabile passa-parola: non si può mancare all’appuntamento al chiosco gastronomico della sagra di Sona! Elementi questi particolarmente caratterizzanti, integrati da una serie di servizi a coronamento di un articolato programma.

Sempre utile ed efficace la partecipazione dell’Avis Comunale di Sona, che quest’anno ha offerto l’aperitivo il venerdì sera, e fondamentale la collaborazione degli Alpini di Sona per il servizio bar come sempre puntuale e preciso. Una garanzia la pesca di beneficenza organizzata dalle volontarie della parrocchia, che hanno lavorato per lungo tempo nella raccolta e nell’allestimento, raccogliendo frutti più che buoni.

Come pure gli intrattenimenti musicali serali molto graditi nel loro crescente livello qualitativo, sostenuti il martedì sera dall’esibizione del Corpo Bandistico di Sona, il quale ha allietato il pubblico coinvolgendo in questa edizione anche il gruppo di majorette di Quaderni. Ognuno, insomma, si è ricavato uno spazio per fare la propria parte per la comunità.

Tra questi anche le volontarie che hanno organizzato la vendita delle torte, ed il Bareto che, con la sua organizzazione, ha contribuito ad addolcire il fine pasto occupandosi della degustazione di grappe e distillati.

Da citare, la domenica, la numerosa partecipazione al pranzo organizzato al chiosco e, nel pomeriggio, alla passeggiata della ormai “storica” Tartalepre. E cosa dire martedì della classica corsa ciclistica e dell’apprezzatissimo spettacolo pirotecnico, entrambi pienamente in sintonia con il gradimento complessivo della manifestazione.

A fronte di un evidente successo, non possiamo nascondere che l’elevato afflusso di persone abbia creato in alcuni momenti, in particolare domenica, qualche problema organizzativo in cucina raccogliendo delle lamentele da parte di alcuni visitatori. Spiace però anche a chi organizza non essere sempre compreso da coloro che, partecipando come visitatori ad una sagra, presentano attese da ristorante non riuscendo invece ad entrare nello spirito collaborativo che la sagra propone.

Ma questo si sa, resta nelle attese ideali che mai trovano un totale riconoscimento al grande sforzo organizzativo prestato dai numerosi volontari. Un riconoscimento che vorrebbe si tramutasse non tanto in gratitudine, ma in una crescente disponibilità a lasciarsi coinvolgere mettendo a disposizione un po’ del proprio tempo.

Un dato certo resta comunque il positivo clima di collaborazione e socialità presente in queste serate di festa che hanno dato il segno di una comunità che sa farsi presente ed apprezzare. Una partecipazione attiva questa che auspichiamo colga nell’evento sagra un trampolino di lancio per dare continuità, durante l’anno, allo spirito di accoglienza che ha saputo dare in questa occasione.

.

Nato a Bussolengo il 16 agosto 1964, risiede dall’età di 5 anni a Sona (i primi 5 anni a Lugagnano). Sposato con due figli. Attivo nel mondo del volontariato fin dall’adolescenza, ha fatto anche esperienza di cooperazione sociale. È presidente dell’associazione Cav. Romani, socio Avis dal 1984 e di Pro Loco Sona dal 2012. Fa parte della redazione di Sona del Baco da Seta dal 2002. È tra gli ideatori del progetto Associazioni di Sona in rete attivato nel settembre 2014 e del progetto Giovani ed Associazioni attivato nel 2020.