Sono già trascorsi più di quattro mesi da quando, il 12 settembre, la campanella è tornata a suonare per circa 150mila studenti in tutta Italia, potendo riprendere le lezioni in presenza, in un clima di preannunciata serenità e normalità rispetto ai due anni precedenti contrassegnati dalla pandemia.
Dall’inizio del corrente anno scolastico, infatti, è decaduto l’obbligo di indossare la mascherina, di provare l’avvenuta vaccinazione, e di mantenere il distanziamento di almeno un metro. Si è tornati a parlare di scuola nel vero senso del termine, dove le relazioni tra pari sono la base dello sviluppo cognitivo dello studente, nonché elemento indispensabile per garantire il benessere scolastico (che in seguito si concretizza in un miglior andamento scolastico e nell’accrescimento dell’autostima).
Si è quindi tornati a rendere concreta l’idea che la scuola aiuti a far crescere gli studenti promuovendo un ambiente che sia sì di studio, ma che venga anche concepito come uno spazio per instaurare e sviluppare rapporti sociali, favorendo per l’appunto l’interazione con i compagni.
Questo non significa certo che il Covid sia sparito e che la situazione smetterà di essere monitorata anzi, è tutto l’opposto. L’Ufficio scolastico territoriale mantiene aperto il relativo tavolo con Ats, e nelle scuole resta la figura del referente Covid che, assieme al coordinatore di classe, dovrà occuparsi della gestione degli eventuali casi positivi.
Ciò nonostante, l’anno scolastico 2022-23 è partito alla grande, gli studenti hanno manifestato il desiderio di riprendere da dove erano stati interrotti e con loro anche gli insegnanti di ogni ordine e grado.
Anche nel Comune di Sona la situazione è la medesima, traspare infatti la volontà della dirigente scolastica dell’istituto comprensivo di Sona, professoressa Maria Federici (nella foto di Mario Pachera) e del personale docente, di voler proporre, per poi effettivamente realizzare, progetti ed uscite didattiche sia sul territorio che fuori Comune.
“Abbiamo ripreso una certa normalità – ci riferisce la dirigente – pur rimanendo sempre prudenti ed attenti all’igienizzazione e alla cura ed utilizzo degli spazi scolastici”. Grazie alla ritrovata possibilità di fare scuola in presenza, permettendo agli studenti di interagire fra di loro senza l’obbligo della mascherina, gli insegnanti dei vari plessi hanno proposto ad inizio anno scolastico non pochi progetti che coinvolgono i bambini dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di primo grado.
“L’infanzia – continua la dirigente – vede riprendere progetti iniziati già lo scorso anno scolastico, come quello relativo alla psicomotricità, e introdurne altri come il progetto Biblioteca che prevede la visita alla biblioteca comunale di Sona e il conseguente laboratorio di lettura con il prestito dei libri”.
Per la scuola primaria sono stati proposti svariati progetti, tra questi quello di conversazione in lingua inglese da parte di un docente madrelingua, organizzato in orario extracurriculare (la medesima attività verrà attuata anche per la scuola secondaria di primo grado). E’ stato previsto anche il progetto di assistenza psicologica “Educazione all’affettività e alla corporeità”, rivolto ad alcune classi delle scuole primarie e alla secondaria. La psicologa farà degli interventi in classe calibrati in base all’età dei bambini; inoltre, alla secondaria, sarà previsto uno sportello di ascolto individuale, previa autorizzazione di entrambi i genitori.
“Questo è già il terzo anno che questo progetto viene proposto – prosegue la dirigente scolastica Federici – e devo dire che è molto apprezzato, sia dagli studenti che dalle loro famiglie, specialmente visto le difficoltà relazionali che questi ragazzi hanno vissuto a causa del lookdown. Speriamo di poter fare anche qualche incontro con i genitori, sarebbe molto importante”.
Anche per quanto riguarda la scuola secondaria di primo grado gli insegnanti hanno proposto dei progetti e delle attività molto interessanti come quello chiamato “Ragazzi in sicurezza”, ovvero un corso di autodifesa indirizzato alle ragazze delle classi terze. E’ stata riproposta la musicoterapia, progetto che mira all’inclusione, ed il laboratorio di teatro. Torna il Consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze, mentre prende avvio un progetto realizzato in collaborazione con il Comune di Sona e l’Università di Verona sulla dimensione del benessere a scuola.
“A tal proposito – ci tiene a precisare la professoressa Federici – vorrei ringraziare l’amministrazione comunale per il sostegno dato al nostro Istituto, anche grazie all’ampliamento dell’offerta formativa che, ad esempio, ha permesso di organizzare i laboratori estivi facendo sì che non pesino troppo sulle famiglie, e questo grazie al contributo del Comune. La scuola è ripartita in presenza anche per quello che riguarda tutti gli incontri istituzionali quali i collegi docenti, i consigli di intersezione, di classe e il consiglio d’istituto. Quest’anno anche i colloqui con i genitori saranno in presenza, mantenendo comunque la possibilità di collegarsi tramite dispositivi a seconda delle esigenze riscontrate dagli insegnanti”.
L’augurio è quello di lasciarci alle spalle un momento davvero buio che, tuttavia, è stato capace di trasmetterci qualcosa: l’importanza dell’autonomia, della parità e della libertà di scelta educativa. Gli studenti sono stati messi nella condizione di riscoprire il valore del senso civico, un valore che solo la scuola in presenza può contribuire a rendere tangibile. E’ giunto il momento di riprendere da dove eravamo stati interrotti, con molta più vitalità, desiderio ed impegno.