L’intervista che vi proponiamo oggi è con Renato Farina, leader della Lista Civica Modello Paese, figura molto nota e stimata nel nostro Comune per i tanti anni di qualificato impegno nella politica e nel sociale, ed oggi candidato per la Lista Civica L’Incontro. Come nelle altre occasioni partiamo chiedendo alcuni dati anagrafici “Sono nato e risiedo a Sona, nella frazione di San Giorgio in Salici. Ho 57 anni, sono sposato con due figlie. Lavoro come responsabile dell’ufficio tecnico dell’Istituto Don Calabria a Verona”.
La sua personale esperienza politica è da sempre fortemente radicata nel territorio: come sarà il rapporto dell’Amministrazione di cui sarà parte – se i cittadini vi daranno fiducia – con la popolazione e con le Associazioni locali? “L’amministrazione dovrà avere un rapporto di proposta e di ascolto: proposta di impegno ed esposizione di linee guida per interpretare le problematiche socio/amministrative e di ascolto dal cittadino, singolo o associato, per formulare poi le scelte degli interventi sui vari problemi”.
Restiamo in tema, quali sono secondo lei le vere mancanze in ambito sociale a Sona e quali i rimedi per invertire la tendenza? “Da tempo i cittadini non vengono consultati in modo organico e penso si sia impoverita la percezione del “bene comune”. Credo non ci sia un rimedio magico ma la messa in gioco propria e di tutta la squadra per riprendere un cammino virtuoso verso una democrazia partecipata contro il “dirigismo d’assalto” delle bandiere forti sotto le quali spesso vengono scritti solo slogan populistici”.
Nel corso dell’attuale legislatura, anche grazie ai suoi interventi, si è molto parlato di una certa inerzia del Consiglio Comunale e delle Commissioni Consigliari. Come vede un Consiglio Comunale e delle commissioni consigliari veramente funzionanti? Qual è secondo lei la vera funzione di Consiglio e Commissioni? “Il consiglio comunale dovrebbe diventare il luogo della sintesi politica. Dovrebbe essere a sessioni aperte e convocato spesso e non su ordini del giorno chilometrici che non è possibile nemmeno affrontare come conoscenza dei problemi ma su ordini del giorno brevi e per decisioni che siano frutto di un percorso partecipato dagli organismi che dovrà prevedere lo statuto del comune come i consigli di frazione e le commissioni consiliari, alcune delle quali dovrebbero essere miste. Il consiglio comunale non può essere solo un luogo dove si alzano le mani per approvare argomenti solo in funzione di maggioranza e opposizione. Le commissioni, di conseguenza, sono organi dove si portano alla discussione i problemi, si analizzano, si partecipano e si fanno proposte da portare in consiglio. In alcuni realtà locali la riunione delle commissioni è portata a conoscenza della comunità e c’è la possibilità di partecipazione dei cittadini e/o gruppi interessati: perché non provare anche a Sona?”.
Chiudiamo ponendole una domanda che ci sentiamo talvolta ripetere dai nostri lettori: perchè dopo tante delusioni i cittadini di Sona dovrebbero credere ancora nella politica locale? “Credo di appartenere ad una comunità saggia e laboriosa capace di superare le eventuali amarezze che la politica ha provocato e con la voglia di rimettersi in gioco. Il candidato Sindaco che presentiamo, con la sua squadra e il suo programma, affrontano questo impegno con capacità e dedizione: a quanti sono rimasti delusi proponiamo, con il nostro esempio sul campo, una strada da percorrere insieme”.