Le scuole anche a Sona hanno da poco riaperto i battenti e le famiglie possono tornare a godersi un po’ del silenzio che era venuto meno durante l’estate. O forse no?
Se è vero che i genitori trascorrono con trepidazione i mesi estivi nell’attesa del suono della campanella è altrettanto vero che quando ciò accade sono sopraffatti dalle paure, soprattutto le mamme. Quali sono quindi le preoccupazioni più comuni che occupano la loro mente?
Il senso dell’abbandono si posiziona sicuramente in vetta alla classifica. E’ un dato di fatto, imprescindibile dall’età, dalla ragione sociale o dall’attitudine, una madre vive sempre con ansia il momento in cui si separa dal figlio. Poco importa che sia il primo giorno di scuola o quello in cui egli “spicca il volo” affermando la propria indipendenza.
Il timore che sia da solo nell’affrontare il mondo e che, di conseguenza, non riesca a farcela, paralizza alcune mamme tanto da ritardare l’ingresso dei pargoli alle scuole dell’infanzia. Tuttavia, la conseguenza peggiore non risiede nel fatto che i piccoli inizieranno a relazionarsi tardi con i coetanei, ma che tale fatto potrebbe portare alla nascita di insicurezze.
Talvolta i genitori dimenticano di essere il modello ispiratore dei loro figli, e che questi riescano ad interpretare ogni espressione, verbale e non, in modo chiaro. Se l’adulto, quindi, si mostrerà insicuro, titubante e diffidente nei confronti del mondo, il bambino farà altrettanto. Diversamente, più il tutore si mostrerà disponibile, entusiasta e partecipe alle novità, più il piccolo affronterà le sfide della vita con forza e determinazione.
Il primo passo per riuscire a vivere più serenamente l’ingresso a scuola, quindi, è sicuramente quello di potenziare il lato affettivo-relazionale con il bambino. Trasmettergli sicurezza e rassicurarlo del fatto che dopo poco i genitori torneranno a prenderlo.
Ricompensare la sua fiducia con piccoli doni e qualche coccola. E per le mamme… riuscire a trovare conforto nel sapere che le loro paure sono del tutto naturali, che nessuno nasce genitore e che tutto ciò che si era dato per scontato prima di mettere al mondo il proprio figlio, ora viene messo in discussione.
Il secondo passo, di conseguenza, è quello di essere pronti a cambiare idea e punto di vista per essere il più plasmabile possibile adattandosi prontamente alle più diverse situazioni. Cercare di essere comprensivi e pronti al dialogo, domando il lato impulsivo che spesso caratterizza gli adulti, per aprire la porta al dubbio, necessario qualora si voglia lasciare spazio ai più piccoli. Perché anche loro hanno molto da dire e spesso il loro racconto viene narrato assumendo un punto di vista diverso da quello a cui si è abituati.
Detto questo, non ci sarà da stupirsi se le mamme, anche a Lugagnano, Palazzolo, San Giorgio in Salici e Sona, aspetteranno ancora i loro pargoli fuori da scuola con trepidazione, le parole contano fino ad un certo punto poi la ragione smette di esistere per lasciare spazio alle emozioni.
In fin dei conti sono queste a reggere il mondo.