“Quote latte: altre verità?”

Un altro lettore interviene sulla vicenda delle quote latte, dando seguito ai precedenti articoli e post apparsi sul nostro sito in merito a questa infuocata materia.

 

Tutti ormai sanno che le mucche italiane producono solo circa il 50% del fabbisogno nazionale (latte alimentare, latticini, formaggi ecc.). L’altro 50% viene importato in parte come latte fresco e in parte (dalla Germania) come latte in polvere (Neozelandese) e acqua che si rigenera durante il trasporto.


Questa è una truffa bella e buona ed è la prima di tante e la più grave! Le famose, ormai famigerate, quote latte sono state trafficate, da chi le gestisce, in maniera da assicurare a certi “furbetti del quartiere” l’importazione di latte con false fatturazioni e con un giro di denaro “in nero” , questa è la seconda truffa, destinato anche a chi, oggi, più forte grida contro gli allevatori che hanno sforato.

 

Sono circa 20.000 quelli che hanno sforato di cui circa 2.000 (e non settanta come qualcuno dice) quelli che hanno deciso di manifestare attivamente contro le frodi, anche fiscali, e quindi contro la terza truffa. Le multe sono sospese fino al 31 Dicembre 2010 (e non cancellate!) e gli allevatori, compresi anche quelli che vengono definiti onesti, sperano nell’intervento della Magistratura a seguito delle indagini svolte dai Carabinieri su richiesta dell’ex Ministro Zaia.

 


Le relazioni dei Carabinieri e delle Polizia Forestale, di pubblico dominio, configurano, tra gli altri, il reato di “Associazione per delinquere”. Tanti “onesti” allevatori che non hanno sforato perchè hanno acquistato da chi le gestiva delle “nuove” quote, hanno pagato per ciò che spettava loro di diritto e su semplice richiesta. Questa è la quarta truffa! Il che significa altri soldi per altri intrallazzi.

 

E’ la quinta truffa, la più arrogante e fonte primaria delle prime quattro, quella che solo in Italia non viene applicata (perchè non conviene a chi gestisce le quote) la legge della Comunità Europea sulla compensazione della produzione a livello nazionale tra quello che produce il Centro-Nord Italia che non ha tutte le quote ma ha le mucche e quello che “produce” il Sud Italia che ha le quote ma non ha le mucche (le cosiddette quote di carta che sono in mano a tutt’altro che allevatori).

 

Chi è consapevole, non può accettare la sesta truffa, quella cioè di chi vuole assolutamente fa pagare le multe solamente per mettere a tacere e coprire definitivamente le prime cinque! Così è se Vi pare. 

Cordialmente.

 

Lettera firmata

 

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