Quel 25 luglio 1943 nel Comune di Sona: Come fu vissuta la deposizione di Mussolini sul nostro territorio

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La storia nazionale ha registrato la data del 25 luglio 1943 come quella della caduta del Regime fascista in Italia. La deposizione di Benito Mussolini fu decisa al termine della riunione del Gran Consiglio del fascismo del 24-25 luglio. A seguito di tale decisione il 18 settembre 1943 nacque la Repubblica Sociale a Salò.

Ma come si visse sul territorio di Sona quel periodo decisivo per la nostra storia? Il 24 settembre 1943 Guglielmo Innocenti di Lugagnano (nella foto sopra) firmò l’ultima delibera, la numero 51, in qualità di podestà di Sona ed il 30 ottobre 1943 Alfonso Rinaldi, già segretario del partito fascista comunale firmò la prima, la numero 52, in qualità di commissario prefettizio.

Il governo della Repubblica di Salò sostituì i podestà con dei commissari prefettizi, che non prendevano più ordini dal partito fascista, bensì direttamente dalla prefettura-ministero degli interni. A seguito di tali avvenimenti che trasformarono il Paese da Regno a Repubblica i Savoia furono dichiarati non più regnanti.

Due circolari della Prefettura datate 31 agosto 1943, la numera 1424 e la numero 1442, invitarono i podestà ed i commissari prefettizi “ad eliminare Emblemi, scritte ed ogni altro simbolo o immagine che ricordasse il cessato regime, su ordine del Comando del XXXV Corpo d’Armata italiano” e a “raccoglier le divise delle organizzazioni dipendenti dal disciolto P.N.F e conferirle all’Autorità Militare”.

Inoltre, con circolare n. 1817 del 20 ottobre 1943 la prefettura dispose che “siano subito levati i quadri dell’Ex re Vittorio Emanuele III dagli uffici pubblici di Cotesto Comune”.

Ma la cancellazione del passato non finì qui. Con circolare numero 1960 dell’11 novembre, ad oggetto “Abolizione dello stemma reale”, la prefettura indicò che “In relazione all’instaurazione del nuovo ordine costituzionale si comunica quanto segue: 1. Dovranno essere eliminati in ogni citazione la parola ‘Regia’ e dovranno essere tolti gli stemmi dell’ex-casa regnante. Allo scopo di evitare sciupio di carta, lo stemma dello Stato riportato su fogli dei pubblici uffici potrà venir annullato con apposito timbro od interlineature; 2. È abolita la qualifica di ‘Prefetto’ sostituita con quella ‘Capo della Provincia’; 3. Nelle date non dovrà essere indicato l’anno dell’Era Fascista”.

L’insurrezione del 25 aprile 1945 determinò la fine della RSI, la quale cessò ufficialmente di esistere con la resa di Caserta del 29 aprile 1945, sottoscritta dagli Alleati con il Comando Tedesco Sud-Ovest anche a nome dei corpi militari dello Stato fascista.

Nato a Rovereto (Trento) il 24 maggio 1940, ha conseguito il diploma di ragioneria a Verona. Sposato, con tre figli, ha svolto l’attività di dirigente d’azienda. È stato per quindici anni un amministratore comunale come assessore e sindaco di Sona. È storico delle vicende del Comune ed è autore di pubblicazioni sulla storia recente e dei secoli passati del territorio di Sona e dell’area veronese.