Il reddito di cittadinanza è stato uno dei provvedimenti principali del primo governo Conte. Si tratta di un sussidio economico finalizzato a integrare il reddito familiare del cittadino, accompagnandolo in un percorso di inserimento lavorativo e di inclusione sociale. Tra i requisiti per ricevere il reddito di cittadinanza vi è lo stato di disoccupazione, ovvero essere iscritti ai centri per l’impiego ed aver firmato la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro.
Ma quanto ha inciso questa manovra economica in Italia e nel nostro territorio? La risposta sta nei numeri, visualizzabili in questa mappa interattiva realizzata da Info Data del Sole 24 Ore. A parole e in sintesi: poco e al Sud.
La mappa è stata realizzata incrociando la percentuale di disoccupazione a livello comunale con il dato INPS relativo al numero di domande accolte a luglio 2019. Alla luce di questi dati la percentuale a livello nazionale di cittadini che non lavorano e percepiscono il reddito di cittadinanza è il 6,02%.
Le zone colorate in arancione sono quelle in cui la percentuale delle richieste accolte per la percezione del reddito di cittadinanza è superiore alla media nazionale, mentre quelle in azzurro-blu presentano un dato inferiore.
Da quanto traspare dalla mappa il reddito è percepito da un numero maggiore di cittadini soprattutto nelle Regioni del Sud Italia, in particolare in Calabria. Al contrario, Veneto e Trentino Alto Adige sono le Regioni in cui il numero di occupati e non percipienti del reddito è superiore alla media nazionale.
Nel Comune di Sona il 2,065% di coloro che sono fuori dal mercato del lavoro ha ottenuto il reddito di cittadinanza.
La mappa di Info Data si basa chiaramente su dati ufficiali, senza compiere stime predittive o calcolare valori attesi. Pertanto, non si tiene conto del lavoro in nero o di quanto viene eluso o eventualmente non dichiarato. Pertanto, anche alla luce della sua articolazione a una casalinga, che abbia tutto l’interesse di rimanere tale, non è vietato iscriversi ai centri per l’impiego, frequentare corsi di formazione e rifiutare ogni offerta di lavoro, continuando a ricevere, però, un reddito.
Soffermandoci ora sul punto di vista politico, all’interno dell’elettorato italiano il reddito di cittadinanza è certamente uno dei temi più caldi e discussi del precedente governo. Secondo un sondaggio di Quorum/YouTrend per Sky Tg24, alla domanda “Qual è la prima cosa che dovrebbe abolire questo Governo tra quanto fatto dall’Esecutivo precedente?” la maggioranza dei cittadini intervistati ha risposto proprio il reddito di cittadinanza, come è possibile constatare dal grafico seguente.
Quel 47% è trainato dal 68% dell’elettorato leghista e dal 28% degli elettori del centrosinistra; oltre metà del centrodestra (esclusa la Lega) è favorevole alla cancellazione di questo provvedimento.