Non ti aspetteresti mai di trovare una passione dirompente e un talento indubbio in un’adolescente di appena quindici anni, in particolare se la passione in questione è il teatro.
Invece abbiamo avuto la fortuna e la sorpresa di trovare nella giovane Rachele Pesce di San Giorgio in Salici non solo una grande appassionata di recitazione, ma anche un’autrice ispirata e che già si è fatta notare a livello nazionale partecipando a un concorso per giovani talenti e arrivando al terzo posto (su quasi 150 copioni partecipanti!) con la sua storia originale intitolata Ti Ricordi?.
Incontriamo Rachele a casa sua e subito si capisce che questa è una ragazza davvero “tosta” e spinta da una forza incontenibile.
Il Baco ti ha già incontrata una volta, vuoi presentarti nuovamente ai nostri lettori che non ti conoscono?
Certo! Io sono Rachele, ho quindici anni e frequento la quinta ginnasio (che sarebbe il secondo anno del Liceo Classico) al Maffei di Verona, faccio teatro dalla prima media, ho iniziato all’Accademia Martinelli di Sandrà, poi l’anno scorso ero alla scuola Soledarte e quest’anno sono al Punto in Movimento di Roberto Totola. A giugno di quest’anno ho anche frequentato un master a Villafranca con il maestro Giancarlo Giannini.
Come ti sei avvicinata alla scrittura? Hai studiato anche per scrivere sceneggiature?
Studio teatro come attrice, non ho mai studiato sceneggiatura o scrittura teatrale in genere, ho cominciato a scrivere semplicemente perché mi piace, ispirata dalla musica e dal cinema, in particolare dalla canzone Un Mare in Luce di Raphael Gualazzi e i film di Marcello Mastroianni. Per capire come approcciarmi alla scrittura ho letto la drammaturgia di Pirandello e studiato la regia dei miei autori di cinema preferiti che sono Fellini, Charlie Chaplin e Woody Allen.
Ci parli del copione che hai scritto e che hai mandato in concorso a Roma?
Ho scritto il copione l’anno scorso verso febbraio-marzo, non per partecipare al concorso ma per mia iniziativa. Successivamente sono venuta a conoscenza di questo concorso intitolato Michele Mazzella e promosso dall’Associazione Teatro Giovane per scrittori di teatro delle scuole medie e superiori. L’altra ragazza che è stata premiata insieme a me è stata informata di questa possibilità dal suo professore e visto che frequentiamo lo stesso corso di teatro è venuta ad avvertire anche me. La cosa che mi ha spinto a partecipare è stato il fatto che il tema fosse libero e quindi potevo partecipare con il copione che stavo già scrivendo.
Di cosa parla la tua storia?
La storia parla di due ragazzi del Venezia Giulia al tempo della Seconda Guerra Mondiale, che si ritrovano per caso dopo essersi persi di vista quando lui è partito per il fronte, ma devono nascondersi per sfuggire alle persecuzioni di Tito. Si rifugiano in una specie di bunker-magazzino e lì per passare il tempo ricordano i tempi passati in spensieratezza. Da qui il titolo Ti ricordi? Tutta la storia si basa su flashback che riportano in scena questi ricordi e fanno capire come Marcello (evidente tributo a Mastroianni, N.d.A.), il protagonista, avesse una cotta per Ines, l’altra ragazza protagonista. Ho scelto la tematica delle foibe (gli eccidi ai danni della popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia da parte dei partigiani di Tito, N.d.A.) perché non si trova molto nelle storie teatrali o cinematografiche, a differenza di altre tematiche come le vicende legate ai nazisti tedeschi, ma l’ho usato solo come pretesto per affrontare tematiche piu’ generali, avrei potuto benissimo parlare anche della guerra in Siria o in Afghanistan. Alla fine l’amore tra i due riesce a sbocciare ma la vicenda non si conclude in maniera felice, questo perché ho voluto dare al tutto un tono di tragedia che facesse passare dei concetti importanti in maniera piu’ forte.
Ti sei ispirata a qualcuno per sviluppare la psicologia dei personaggi?
In entrambi i personaggi ho messo molto di me stessa, l’intera opera è molto autobiografica anche se in modo sottile, non evidente, poi la musica mi ha aiutata molto nell’esprimere le emozioni dei personaggi. La musica è molto presente nella narrazione ci sembra di capire. Nella storia ci sono molte parti musicali, anche queste sono già pronte e arrangiate grazie al lavoro del mio ragazzo, Niccolò Spolettini. Sono tutte musiche originali a parte due rivisitazioni di canzoni di Gualazzi che la protagonista, che interpretero’ io, canterà durante lo sviluppo delle vicende.
Hai in programma di portare in scena questa tua opera?
Sto lavorando proprio adesso per mettere in scena la mia sceneggiatura, nonostante qualche difficoltà a trovare gli attori adatti, perché mi piacerebbe vedere la risposta del pubblico e far conoscere questa storia, partendo magari da vicino in spazi come per esempio il teatro parrocchiale di Sona, che spero un giorno di poter usare per regalare lo spettacolo alla mia comunità.
Parlaci della premiazione a Roma. E’ stata una bella esperienza?
La premiazione a Roma è stata davvero emozionante, in piu’ ricevere personalmente i complimenti di Guido Mazzella, presidente della giuria, mi ha allo stesso tempo emozionata e dato una carica immensa. A ricevere il terzo premio eravamo in due ragazze, io e la mia compagna di corso Annachiara Zanoli, che è un po’ piu’ grande di me, e la soddisfazione è stata grande anche perché in gara c’erano ben 148 copioni tra scuole medie e superiori di tutta Italia. Inoltre i nostri due copioni erano gli unici scritti da una persona sola, tutti gli altri erano scritti in gruppo da piu’ ragazzi.
Come ti è stata comunicata la vittoria?
La comunicazione della vittoria è stata una vera sorpresa, io mi ero quasi dimenticata di aver spedito il copione e una mattina di quattro mesi dopo a scuola la mia professoressa di matematica mi ha fatto i complimenti, facendomi cadere dalle nuvole e dicendomi che il mio copione era stato premiato!
Progetti per il futuro?
Voglio sicuramente continuare a scrivere per il teatro, ma ho una mezza idea di provare a cimentarmi anche con il cinema, magari partendo da un cortometraggio. Dopo la scuola invece il mio sogno è andare a frequentare l’Accademia di Teatro di Roma.
A noi non rimane che fare un grande in bocca al lupo a Rachele per quella che sarà di sicuro una carriera brillante e ricca di soddisfazioni, augurandoci che chi ne ha il potere si adoperi affinché i talenti giovani come questo abbiano la possibilità di venire valorizzati già a partire della realtà del proprio comune di residenza. Per questo ci diamo appuntamento alla prima dello spettacolo di Rachele!