Prematuramente APS: un’associazione per i più piccoli. Sta nascendo una rete di aiuto

La storia di “Prematuramente” inizia quando Federica e Serena, dopo la nascita prematura dei loro due bambini, Diego e Damiano, sentono il bisogno di confrontarsi e cercare il conforto di altre mamme nella loro stessa situazione.

Le due giovani mamme fanno quindi una piccola ricerca online e si rendono conto che, a livello territoriale, non esiste nessun ente che possa offrire loro ciò di cui sentono la necessità. Si iscrivono, così, ad un gruppo social di mamme di bambini prematuri, non solo perché alla ricerca di un confronto con altri genitori in una condizione simile, ma anche con l’obiettivo di creare un gruppo di persone pronto a mettersi in gioco, assieme a loro, per creare un’Associazione che offra tale servizio di supporto.

È così che lo scorso febbraio 2018 è nata l’Associazione Prematuramente, costituita da 41 membri e una decina di socie fondatrici, tra cui Federica Gecchelin, presidente dell’Associazione, e Serena Slanzi, entrambe residenti nel Comune di Sona.

Federica Gecchelin afferma: “Durante il ricovero in terapia intensiva ho notato quanto fosse utile per i genitori creare una routine, ritagliandosi un momento durante la giornata per tornare alla normalità, per abbandonare le preoccupazioni conseguenti alla nascita del bambino e, magari, parlare e confidarsi con altri genitori. Questa si è dimostrata essere un’ottima tecnica a supporto sia della mamma che del neonato, un piccolo aiuto nel combattere le ansie ed i cambiamenti che i genitori si trovano a dover affrontare al momento della nascita anticipata del proprio bambino.”

Infatti, uno dei progetti pilota dell’Associazione è quello di riuscire a creare un vero e proprio supporto per i genitori all’interno delle strutture ospedaliere. Per fare ciò, sarà innanzitutto necessario trovare un luogo per stabilire una sede sociale (al momento l’Associazione dispone solamente di una sede legale), dove poter creare uno spazio per i genitori, in cui possano recarsi fisicamente per trovare qualcuno che possa supportarli e sostenerli durante il percorso della prematurità, tema di cui si parla ancora troppo poco e su cui poche persone sono informate adeguatamente.

Pertanto, un altro obiettivo di Prematuramente è proprio quello di incrementare la sensibilizzazione, ossia parlare di più del mondo della prematurità e farlo conoscere. Si è notata, poi, la necessità di avere a disposizione delle figure esperte al di fuori del contesto ospedaliero, per formare dei genitori più “completi” in questo ambito.

Alcune attività dell’Associazione Prematuramente. Sopra il gruppo delle fondatrici.

Per questo motivo, all’interno della sede, si metteranno a disposizione anche dei professionisti come logopedisti, psicologi: figure professionali che offriranno, quindi, un supporto attraverso degli incontri mirati sia ai bambini, ma anche e soprattutto ai genitori, ai quali molto spesso non vengono dedicate le attenzioni necessarie, in quanto ci si focalizza prevalentemente sulle necessità del bambino, nonostante anche i genitori abbiano bisogno di essere accompagnati e seguiti in questo momento delicato.

Tra le iniziative già avviate dall’Associazione rientrano: la creazione di una biblioteca per bambini all’interno degli ospedali e la realizzazione di Fuè, un piccolo polipetto realizzato a mano da volontarie dell’Associazione, il quale viene inserito all’interno delle culle dei bambini in terapia intensiva per ricordare il profumo della mamma durante il ricovero del bambino.

Entrambi i progetti sono stati realizzati grazie anche a preziose donazioni esterne di materiale.

Inoltre, negli ultimi mesi, Prematuramente ha organizzato anche degli eventi che hanno riscosso un notevole successo. Il 20 maggio si è tenuta la festa per i membri dell’Associazione per permettere a tutti di conoscersi e condividere le proprie esperienze. Sempre a maggio, è stato organizzato il Corso di primo soccorso PBLS, in collaborazione con la croce bianca e una neonatologa esperta, che ha spiegato come comportarsi in caso di emergenza nel momento in cui mamma e bambino vengono dimessi e tornano a casa.

Chiaramente non sono mancati nemmeno gli appuntamenti per i più piccoli, come “Magicamente in bici”, una giornata durante la quale è stata allestita una pista di balance bike per bambini dai 18 mesi ai 5 anni, ed il progetto “Cantiere creativo”, in collaborazione con la cooperativa sociale “L’infanzia” di Sona. Infine, è stato anche messo in scena un musical “Io ti aspetto lo stesso”, grazie ad una cooperazione tra Barbara Melotto e Federico Spagnoli, sul tema della prematurità.

Per di più, il desiderio più grande di Prematuramente sarebbe quello di rendere tutta la provincia di Verona a livello di scuole, pediatri ed ospedali, più sensibile e attenta verso i bambini e i genitori di bambini prematuri. Si tratta anche di educare ed informare chi non ha vissuto questa esperienza in prima persona, in quanto spesso la disinformazione può portare a comportamenti e atteggiamenti che vanno ad avere un impatto negativo verso coloro che stanno vivendo questa esperienza.

Al momento l’Associazione è impegnata concretamente, grazie all’appoggio a livello nazione di “Vivere Onlus”, in cause come l’ottenimento della maternità estesa e, quindi, di una durata superiore ai 5 mesi per le mamme di bambini prematuri.

Infine, Prematuramente si sta anche adoperando per rendere la TIN di Borgo Trento (terapia intensiva neonatale) aperta 24 ore su 24, in modo da permettere ai genitori di potersi recare dai propri bambini a qualsiasi ora del giorno in base alle loro esigenze.

Tutti coloro che hanno la necessità o vogliono saperne di più sono invitati a mettersi in contatto con l’Associazione attraverso la pagina Facebook “Prematuramente APS” o all’e-mail info@prematuramente.it.

Nata il 21 novembre 1994 e originaria di Palazzolo. Ha conseguito due lauree in lingue, aggiudicandosi una borsa di ricerca in Marketing e Social Media. Attualmente lavora nell’ambito delle certificazioni di qualità nel mercato europeo. Nel tempo libero si dedica ai libri e alla letteratura, partecipando attivamente alle attività culturali del territorio.