Politica a Sona: Le scelte di Moletta e la memoria corta della maggioranza

Narrano le cronache della prima repubblica che il Senatore Valerio Carrara aveva conquistato il record mondiale del salto della quaglia, presentandosi la mattina del 30 maggio 2001 all’apposito sportello del Senato con la richiesta di venire iscritto al gruppo misto come indipendente e non come rappresentante dell’Italia dei Valori, con cui era stato eletto. Mai, in un secolo e mezzo, si era visto un parlamentare cambiare casacca un minuto dopo l’inaugurazione della legislatura.

Il record precedente, lo racconta Gian Antonio Stella nel suo libro “Tribù. Foto di gruppo con Cavaliere”, apparteneva a Vittorio Campus: eletto con Forza Italia, aveva annunciato alle agenzie di passare ad AN alle 12.23 del 20 maggio 1996: 10 giorni, 2 ore e 32 minuti dopo l’apertura del nuovo Parlamento.

Certo non con questa fretta, ma anche nella politica di Sona registriamo un cambio di casacca a suo modo clamoroso.

A due anni dalle elezioni del 2018, il Consigliere di minoranza Maurizio Moletta (sopra nella foto Pachera), unico rappresentante in Consiglio delle Liste “Noi per Sona Moletta Sindaco” e “Testa e cuore per Sona Moletta Sindaco” è passato non da una lista all’altra della minoranza ma bensì, con un vero salto triplo, direttamente dai banchi dalla minoranza a quelli della maggioranza. Dall’opposizione al Governo, in un colpo solo.

La decisione di Maurizio Moletta, resa pubblica da lui stesso con una dichiarazione rilasciata nel corso del Consiglio Comunale dello scorso 3 marzo, colpisce particolarmente, soprattutto perché non viene da un Consigliere qualsiasi ma da chi, solo due anni fa, chiedeva il consenso ed il voto proprio in opposizione a coloro con i quali oggi ha scelto serenamente di sedersi. E lo chiedeva non da peones qualsiasi ma da candidato Sindaco, tanto da dare ad entrambe le sue liste proprio il suo nome.

Ed ora? Tutto dimenticato. Tanto da chiedersi: ma se vi era tutta questa affinità politica con il Sindaco Mazzi e con le sue civiche, perché non presentarsi insieme già alle elezioni di due anni fa? Perché raccogliere il voto dei cittadini attorno alla sua candidatura come Sindaco, ponendosi quindi come figura antagonista a Mazzi, per poi traslocare armi e bagagli nelle file della maggioranza, portando con sé le sue liste civiche e, quindi, anche tutti i voti ricevuti dai suoi elettori?

Passando poi al fronte della maggioranza, nella vicenda stupisce questa accoglienza verso chi proviene dalla minoranza.

Quando nel 2008 il Consigliere Giannantonio Mazzi intraprese lo stesso percorso, passando dai banchi della minoranza a quelli della maggioranza, il Sindaco Gianluigi Mazzi e l’Assessore Gianmichele Bianco, che allora sedevano nei banchi della minoranza, rilasciarono delle dichiarazioni molto dure sulla condotta del loro (ex) collega che passava nelle file del Sindaco Gualtiero Mazzi.

“In questa aula consigliare è accaduto un fatto politicamente molto grave – dichiarò infatti Gianluigi Mazzi, per conto anche di Bianco e dei Consiglieri di minoranza della sua civica L’Incontro -. La decisione del Consigliere Giannantonio Mazzi della Lista Civica Camminare Insieme Crescere Insieme di passare nelle fila della maggioranza ha un significato che va ben oltre il gesto in sé. Sappiamo che il gesto del Consigliere Giannantonio Mazzi non è censurabile sul piano squisitamente giuridico o regolamentare. Lo è però, e molto, sul piano morale e politico”.

“Così non si fa, così non si dovrebbe fare – aveva proseguito Gianluigi Mazzi -. Il Consiglio Comunale non è un teatrino dove ognuno recita a soggetto. Dove ognuno persegue propri percorsi personali. Il Consiglio Comunale è un’istituzione solenne, centrale e fondamentale della nostra comunità, che merita rispetto. Perché sono i cittadini a meritare rispetto. E in questa vicenda purtroppo di rispetto ne abbiamo visto poco, pochissimo”.

Da allora, evidentemente, hanno cambiato idea.

Nato nel 1969, risiede da sempre a Lugagnano. Sposato con Stefania, ha due figli. Molti gli anni di volontariato sul territorio e con AIBI. Nella primavera del 2000 è tra i fondatori del Baco, di cui è Direttore Responsabile. E' giornalista pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti del Veneto. Nel tempo libero suona (male) la batteria.