Politica a Sona: La gemmazione della maggioranza ed il ruolo del sindaco Mazzi

Come abbiamo già scritto, la gemmazione dall’attuale maggioranza del sindaco Mazzi in tre liste civiche antagoniste tra di loro per le amministrative della prossima primavera a Sona ha tolto il velo a qualsiasi (maldestro) tentativo che negli scorsi mesi sindaco e assessori avevano opposto nel negare i tanti problemi di rapporti interni alla giunta.

Qualche sera fa nel corso della serata di presentazione di una di queste tre, Scelta per Sona (con Sona Domani), Simone Caltagirone proprio sul tema di queste rotture ha dichiarato che si tratta di una situazione normale, quasi fisiologica, in quanto non parliamo di partiti ma di liste civiche. Tesi che ha sicuramente delle ragioni ma anche delle falle, sia perché i partiti non sono (o almeno non dovrebbero essere) delle caserme, sia perché invece proprio da una compagine civica che ha governato per dieci anni, tra l’altro straordinariamente complicati, ci si aspetterebbe un’unità di vedute del domani capace di andare oltre ogni personalismo.

Ed invece il messaggio che sta passando all’opinione pubblica è proprio che a prevalere siano stati personalismi troppo marcati, che sono pesati sulla bilancia delle buone intenzioni più di ciò che ancora teneva assieme il gruppo.

Noi, ed anche qui nulla di nuovo, riteniamo che le carte per gestire questa situazione siano ancora nelle mani del sindaco Mazzi. Avrebbe dovuto essere lui a garantire e guidare la sua successione, mettendo in campo tutto il suo peso di leadership e di indiscutibile esperienza sia amministrativa che politica. Ma per scelta o per cause di forza maggiore non lo ha fatto.

Nonostante ciò, le carte sono ancora (per poco) nelle sue mani perché, in attesa che da destra qualcuno batta un colpo, ad oggi tutti quelli che si propongono di governare Sona sono figli politici proprio di Mazzi. Più o meno affezionati, più o meno in sintonia, più o meno riconosciuti, più o meno recalcitranti, più o meno riconoscenti, ma tutti figli suoi.

Il feldmaresciallo Josef Radetzky aveva sposato una contessa austriaca che gli aveva dato otto figli da cui non gli venivano che dispiaceri. Uno militava ai suoi ordini a Milano, siamo nel 1848, ma era un così cattivo arnese che un prete un giorno lo schiaffeggiò per strada. Radetzky mandò a chiamare il prete, gli strinse la mano e gli disse: “Crazzie”.

Ecco, senza arrivare a tanto, da Mazzi ci saremmo aspettati maggiore controllo del gruppo e più voglia di pilotare la sua successione. Ci sarebbe ancora tempo.

Per conoscere tutto sul prossimo voto a Sona consulta la sezione speciale del nostro sito dedicata alle elezioni amministrative 2023.

Nato nel 1969, risiede da sempre a Lugagnano. Sposato con Stefania, ha due figli. Molti gli anni di volontariato sul territorio e con AIBI. Nella primavera del 2000 è tra i fondatori del Baco, di cui è Direttore Responsabile. E' giornalista pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti del Veneto. Nel tempo libero suona (male) la batteria.