Politica a Sona. “Credo nel lavoro di squadra”: idee e progetti della neo assessore Orietta Vicentini

A poche settimane dal ballottaggio, che ha visto eletto sindaco di Sona Gianfranco Dalla Valentina, intervistiamo Orietta Vicentini (nella foto di Mario Pachera) già consigliere di maggioranza nella precedente amministrazione, che ha appena preso posizione nella nuova giunta comunale in qualità di assessore con delega ad associazioni, sport, consulte di frazione, protezione civile e Pro Loco.

Assessore si presenti ai nostri lettori.
Abito a San Giorgio in Salici da quando sono nata, sono insegnante alla scuola dell’infanzia statale di Sona Cavalier Romani. Sono una moglie e una mamma e a tal proposito vorrei ringraziare tutta la mia famiglia per il sostegno che mi ha sempre dato, in questa avventura politica come in tutta la mia vita. Parlo poco della mia famiglia perché cerco sempre di preservarla, è una forma di rispetto che ho verso di loro. Sono volontaria in Protezione civile dal 2014, cosa a cui tengo tantissimo. Questo servizio è probabilmente stato il volano che mi ha fatto appassionare a tutto quello che è di interesse sociale e civile. Precedentemente ero già volontaria in parrocchia e nelle varie attività di paese ma l’ingresso in Protezione civile mi ha fatto conoscere tante altre associazioni e ho scoperto che c’è sempre qualcosa da fare per il prossimo. Cambiano i tempi e le esigenze ma aiutare il prossimo resta per me sempre uno stimolo a fare di più. Fare volontariato è meraviglioso e in un modo e nell’altro il bene che hai fatto ti ritorna sempre. 

Di questo ritorno immagino faccia parte anche l’ottimo risultato che ha ottenuto alle elezioni. E’ stata la candidata più votata della lista ViviAmo Sona, a sostegno del candidato sindaco Gianfranco Dalla Valentina, con 186 voti, pari al 23,60% delle preferenze. Se lo aspettava?
E’ stata una sorpresa immensa che mi commuove. La mia campagna elettorale, anche se in pochi ci crederanno, è stata di basso profilo. Nel senso che ho sempre lavorato per la squadra ma poco ho fatto per me stessa. Insomma chi vuole mi conosce, non volevo certo forzare le scelte. Fino alla conferma dei risultati non mi ero neppure resa conto che avrei potuto essere eletta e soprattutto non con un tale risultato. Diventare assessore è un ruolo che pensavo di non volere perché credevo di non avere abbastanza tempo da dedicare ma rifiutarlo sarebbe stato come disconoscere la fiducia di chi mi ha dato il voto. Adesso, in un incastro naturale e quasi perfetto dei miei spazi e dei miei tempi, sono pronta e orgogliosa di questo ruolo.

Quest’ultima campagna elettorale è stata intensa e combattuta fino all’ultimo secondo. Al primo consiglio comunale il sindaco Dalla Valentina ha parlato di “una campagna che ha lasciato macerie” da cui ripartire per iniziare il lavoro di questo mandato. Qual è il suo pensiero in merito?
Io sono riconoscente alle persone con cui ho camminato negli scorsi cinque anni, nessuno escluso, e a cui ero vicina già negli anni precedenti sia per amicizia che per sostegno politico nelle retrovie. In questa ultima campagna elettorale alcuni di loro hanno deciso di prendere altre strade e purtroppo nella corsa alle elezioni ci sono stati episodi che mi hanno davvero fatto soffrire ma non non serbo rancore, sono piuttosto rammaricata e addolorata ma sono anche capace di voltare pagina. 

Quindi come pensa di lavorare in coesistenza a una opposizione la cui maggioranza dei membri facevano parte dello stesso gruppo in cui lei era consigliere?
Con rispetto e stimolando il lavoro di gruppo. Vorrei un lavoro in sinergia con la minoranza. Vorrei che non si limitassero a segnalare i problemi, sarebbe più utile che portassero anche proposte di soluzione. Mettiamo insieme le idee e cerchiamo di vedere qual è la più realizzabile. Lo so, sono un’idealista, non mi piace neppure la divisione maggioranza e minoranza, siamo insieme il consiglio comunale. Il mio interesse resta e resterà sempre il bene della comunità. Questo mio obiettivo è ciò che ha fatto da bussola nel mio ruolo di consigliere prima e di assessore adesso. 

Qual è il suo metodo di lavoro nel suo nuovo ruolo di assessore?
Sono una persona molto prudente, difficilmente mi lancio, preferisco camminare in punta di piedi. Sarò rispettosa dei ruoli e di quello che c’era prima. Cercherò di ascoltare e di capire come funziona la macchina amministrativa, sarò io a inserirmi e ad adeguarmi ai vari uffici e ai dipendenti e poi insieme cercheremo di capire cosa eliminare, cosa tenere e cosa migliorare. Non sarò certo io a cancellare il pregresso perché il pregresso funzionava e nel pregresso c’ero anche io. Cambiano i ruoli, cambiano le persone, cambiano le circostanze e ci sono varie sfumature ma il mio modo di lavorare resterà rispettoso. Voglio essere punto di riferimento per la comunità e fare da trait d’union tra gli uffici e la cittadinanza che ha delle richieste. Nel mio modo di lavorare è fondamentale il gioco di squadra infatti il mio motto è: “Da soli si fa prima ma insieme si va molto più lontano”. Quindi qual è l’obiettivo? Fare in fretta o andare più lontano? Certo, ci vuole pazienza ma con questo metodo sono certa di ottenere risultati migliori.

E riguardo la progettualità del suo assessorato?
Mi impegnerò perché continui il Forum delle Associazioni che è arrivato al rinnovo e verrà riformulato. Per quanto riguarda lo sport è assolutamente di fondamentale importanza la manutenzione degli impianti, perché è inutile costruire cose nuove quando non riusciamo a far funzionare quello che abbiamo. Efficientare, mettere in sicurezza e valorizzare quello che già abbiamo sono i principi che accomunano l’intero gruppo di maggioranza e valgono per tutte le situazioni precarie del territorio. Fatto questo ci sarà tempo per i progetti di nuovi impianti.

Capitolo consulte di frazione?
Credo nelle Consulte di frazione, progetto nato pre-covid con un regolamento che è stato dovuto riadattare alle norme stringenti del periodo pandemico, come ad esempio l’annullamento dell’elezione pubblica: infatti le nomine sono state fatte dal consiglio comunale ma le vere consulte dovrebbero nascere dal basso e quindi, sempre con i tempi e le modalità giuste, vorrei lavorare affinché diventino autentiche e aiutino l’amministrazione in modo positivo e propositivo. Deve esserci collaborazione, non è sufficiente raccogliere le segnalazioni dei cittadini e portarle agli amministratori come fossero la lista della spesa. Deve esserci sinergia e collaborazione altrimenti il loro lavoro resta poco proficuo.     

Nata il 29 gennaio del 1976, parte attiva da sempre nella comunità di Lugagnano, con una breve interruzione per trasferimento a Decimomannu vicino a Cagliari. Ha conseguito la maturità scientifica presso il liceo Galileo Galilei a Verona e attualmente è impiegata in un’Agenzia di Assicurazioni. Sposata e madre di due figli, trova sempre il tempo per dedicarsi alla sua passione, la lettura.