“Perchè quelle sirene spiegate in piena notte?” Una riflessione necessaria su come funziona il soccorso

Qualche giorno fa su un gruppo social del territorio è apparso un post di un cittadino che si lamentava perchè la notte precedente un’ambulanza era passata a sirene spiegate per le vie del paese, e si chiedeva quale necessità ve ne fosse considerato che per strada data l’ora non c’era nessuno.

Quel post, e le successive reazioni, offrono il destro per approfondire un aspetto del soccorso che merita di essere conosciuto da tutti.

Le sirene dell’ambulanza sono innegabilmente un fastidio per l’udito. Fastidio necessario perché hanno il compito di segnalare, coordinate con i segnalatori luminosi (lampeggianti), l’arrivo imminente di un mezzo di soccorso. Al quale, compatibilmente con la situazione di viabilità ed il  momento contingente, va “garantita” la priorità di passaggio. Chiaro è che se l’ambulanza passa la notte con le sirene accese, magari in estate quando le finestre delle case sono aperte, non è certo un rumore conciliante con il sonno. E genera disagio.

Alcune doverose premesse tratte dal Codice della Strada, articolo 177, che regolamenta tutto ciò che riguarda la “circolazione degli autoveicoli e dei motoveicoli adibiti a servizi di polizia o antincendio o delle autoambulanze”.

Le ambulanze hanno tre possibili codici di attivazione da parte del SUEM 118. Codice verde, che definisce una patologia a destinazione non grave, che non comporta rischi di salute immediati per il paziente. L’ambulanza procede con segnalatori acustici e luminosi spenti rispettando il Codice della Strada. Codice giallo, che definisce una patologia a destinazione grave. Le funzioni vitali del paziente sono stabili, ma potrebbero aggravarsi in qualsiasi  momento. L’ambulanza si muove con segnalatori acustici e luminosi attivati in deroga al Codice della Strada (nel rispetto comunque delle regole di comune diligenza e prudenza) per cercare di raggiungere il luogo il prima possibile. La gravità di salute totale non è  presente nel paziente, ma la situazione potrebbe precipitare. Prima si arriva meglio è. Codice rosso, che definisce una patologia a destinazione molto grave. Le funzioni vitali del paziente sono compromesse (incoscienza) o potrebbero diventare molto gravi in brevissimo tempo. L’ambulanza si muove con segnalatori acustici e luminosi attivati e in deroga al Codice della Strada (nel rispetto comunque delle regole di comune diligenza e prudenza) per cercare di raggiungere il luogo il prima possibile. Il fattore tempo è determinante.

Il caso in discussione nel post è relativo quindi ad un ambulanza che si muove per un Codice Giallo o Rosso comandato dal 118 quindi con la necessità di raggiungere il luogo dell’intervento il prima possibile. Cosa significa ciò? L’autista dell’ambulanza ha la facoltà di  diventare un provetto pilota di Formula Un0 e tutto gli è concesso sulla strada? Assolutamente no.

Obbligo di chi guida una macchina in quel momento sulla strada è dare priorità di transito al mezzo di soccorso (ambulanza, polizia, carabinieri, vigili del fuoco, ecc, ecc) spostandosi di lato rallentando, fermandosi (ove possibile) o altri accorgimenti che possono rendere libero e facilitare il transito al mezzo di soccorso. Su questo argomento (buone regole di comportamento all’approssimarsi di un mezzo di soccorso) si potrebbe dedicare un articolo intero.

Obbligo assoluto dell’autista del mezzo di soccorso è procedere spedito con la massima attenzione verso la viabilità circostante, onde non creare eventuali incidenti stradali con la sua guida. Primo fra tutti l’accesso alle strade regolate da impianti semaforici: il “diritto di precedenza” non significa “il venir meno” alla precedenza. Quando c’è il rosso sulla corsia di marcia che sta impegnando, l’autista del mezzo di soccorso, che ha lampeggianti e sirene accese, non deve dare per scontato che il traffico dalle direttrici opposte si fermi. Deve rallentare e se necessario (quasi sempre) fermarsi, mantenendo i segnalatori attivati. Quando il traffico nelle direttrici opposte si è fermato, può ripartire. Il Codice della strada non esautora l’autista del mezzo di soccorso ad essere rispettoso del codice della strada, così come impone l’obbligo a chi guida una macchina di garantire la precedenza di transito allo stesso. Tutto ciò è anche sinonimo di buon senso, oltre che di corretta applicazione del codice della strada.

La premessa quindi è doverosa per spiegare che l’emergenza è normata anche dal punto di vista del codice della strada e che, tra tutte le precauzioni che devono essere poste in atto, l’uso dei segnalatori acustici e luminoso è un obbligo per garantire la sicurezza per chi guida i mezzi di soccorso e chi si trova in strada in quel momento, mezzi o pedoni che siano. L’obbligo di precedenza di transito al mezzo di soccorso vale anche per i pedoni.

Il codice della strada non fa distinzione se la strada in quel momento è vuota o trafficata, se sei in pieno giorno o se sei di notte con la strada vuota o nel mezzo di una campagna. Il Codice Rosso e il Codice Giallo obbligano l’uso dei segnalatori combinati (combinati, non disgiunti), indipendentemente dalla situazione contingente. Oltre all’obbligo del codice della strada esiste anche un risvolto di carattere assicurativo: nessuna compagnia di assicurazione si prenderà in carico un risarcimento di incidente in cui ci sia anche la minima violazione del codice della strada. Nel nostro caso specifico in questione l’eventuale omissione dell’attivazione dei segnalatori combinati con un codice rosso o giallo in atto.  Non entriamo qui nel merito se colpa totale, parziale, divisa a metà ecc, ecc . E’ uno spinoso argomento da operatori del settore assicurativo e non ci compete.

Quello che mi preme spiegare è che non c’è la volontà di disturbare il sonno dei cittadini con un eccesso di precauzione o una mancanza di attenzione. Esiste solo e solamente un obbligo prescritto dal  codice della strada.

Colgo l’occasione per ricordare che martedì 16 ottobre è partito il nuovo corso per soccorritori volontari del SOS Sona, che quest’anno si tiene a Bussolengo presso le scuole “Beni Montresor”. Questo è il programma ed è ancora possibile iscriversi. Per info telefonare a  045 6081330 (orario 09.00-14.00 da Lunedì al venerdì) o scrivere una mail a formazione@sos-sona.it . Non è mai troppo tardi per acquisire una competenza di Primo Soccorso (sempre utile) o attivare, tramite l’esperienza diretta, un comportamento consapevole alla guida. Non solo della propria macchina, ma anche forse, in futuro, di un mezzo di soccorso.

Sono nato a Bussolengo l'8 ottobre 1966. Risiedo a Lugagnano sin dalla nascita, ho un figlio. Sono libero professionista nel settore della consulenza informatica. Il volontariato è la mia passione. Faccio parte da 30 anni nell'associazione Servizio Operativo Sanitario, di cui sono stato presidente e vicepresidente e attualmente responsabile delle pubbliche relazioni. Per 8 anni sono stato consigliere della Pro Loco di Sona. Ritengo che la solidarietà, insita nell’opera del volontario, sia un valore che vale la pena vivere ed agire. Si riceve più di quello che si dà. Sostengo la cooperazione tra le organizzazioni di volontariato di un territorio come strumento per amplificare il valore dei servizi, erogati da ognuna di esse, al cittadino.