Perché lo sport è fondamentale nella vita di relazione e scolastica dei ragazzi

Le attività motorie e sportive per i bambini e i ragazzi sono decisamente una necessità per il loro sviluppo fisico; ma è certa la loro valenza anche per tante altre sfere nei momenti delicati come l’infanzia e l’adolescenza.

Pensiamo alla valenza dello sport nella vita sociale dei nostri giovani. Molti genitori affidano alle società sportive i loro figli in modo che imparino a stare con gli altri, riescano a capire i loro limiti ma soprattutto lavorino insieme per superarli.

Diversi studi dimostrano anche quanto l’attività fisica abbia una correlazione molto positiva con i successi scolastici. “Fare sport migliora le performance scolastiche perché fa fluire il sangue nelle aree del cervello deputate alla memoria e all’apprendimento” (John Ratey, psichiatra alla Harvard Medical School).

Inoltre, l’attività fisica combatte la sedentarietà, pensiamo a quanto stanno seduti gli studenti, quelli più piccoli fanno addirittura otto ore di scuola. Pensiamo anche a quanto il loro cervello è bombardato da input che arrivano da telefonini, tablet, computer, giochi elettronici che spesso li fanno “perdere” per ore dentro a un mondo virtuale fatto anche di giochi violenti e irreali.

Molti genitori però, all’insorgere di criticità a livello scolastico pensano che la soluzione sia quella di “punire” i ragazzi togliendo lo sport che praticano. Troppi allenamenti, troppe partite, sono loro indicati come la causa principale dello scarso rendimento scolastico dei figli. Quante volte ho sentito questa storia nella mia carriera di allenatrice, a tutti i livelli, per tutte le età.

Ma siamo proprio sicuri che togliere lo sport sia la mossa vincente per riportare bambini e ragazzi sulla “retta via” di un impegno scolastico adeguato? A questo riguardo ho molti dubbi.

Pensiamo a quanto la correlazione sport-impegno sia vicino a quella scuola-impegno, non è forse uguale? Più mi alleno, più miglioro, maggiore è il mio contributo alla squadra o più alta è la mia performance in una disciplina individuale. Più studio, più imparo, più il mio rendimento scolastico cresce.

Un ragazzo impegnato in una disciplina sportiva impara ad organizzarsi il tempo in modo che ci sia equilibrio tra dedizione allo sport e allo studio. E’ chiaro che questo non è semplice, soprattutto per i ragazzi più giovani, però sono necessariamente obbligati a farlo perché la scuola è il loro “lavoro” e lo sport la loro passione che spesso diventa l’unico momento della giornata per scaricare tensioni, per divertirsi e per giocare. (Ricordo che giocare è uno dei diritti stabiliti dalla Carta dei Diritti dei bambini dell’ONU).

Gli studenti che praticano sport, inoltre, fanno propri valori quali la collaborazione, lo spirito di squadra e di sacrificio, il senso di responsabilità per gli impegni presi. Valori indispensabili perché diventino adulti responsabili, capaci di adattarsi alle difficoltà e a sfruttare al meglio le opportunità della vita.

La vita scolastica è fatta di successi, di buoni voti, di esperienze interessanti, ma a volte, di verifiche o interrogazioni andate male, di incomprensioni con insegnanti e compagni, di lezioni noiose, un po’ come succede nello sport. Si vince, si perde, alcuni giorni non si rende come si vuole, ci si “scontra” con allenatori e compagni. Occorre che i ragazzi imparino a gestire tutte le situazioni che si presentano.

Lo sport, quindi, diventa un alleato importante, una vera palestra di vita, che aiuta gli studenti in particolare negli anni dell’adolescenza.

Quinti, torniamo alla mia domanda iniziale: siamo davvero sicuri che “togliere” lo sport ad uno studente sia la “punizione” più adeguata?”. La mia è solo una riflessione, da insegnante e allenatrice, ho avuto tante atlete che a scuola e in palestra hanno sempre dato il massimo, altre che invece hanno avuto tante difficoltà. Raramente però la soluzione “niente sport” ha portato grandi miglioramenti nel rendimento scolastico.

L’insuccesso scolastico deriva spesso da un disagio legato a vari fattori. La scuola troppo difficile, il rapporto conflittuale con qualche insegnante, problemi con i compagni, sono messaggi che gli studenti ci mandano, ascoltiamoli, parliamo con loro e portiamoli in palestra dove sono sereni e si divertono.

Molte volte, inoltre, alcuni studenti hanno davvero il problema di organizzarsi il tempo per gestire lo studio e lo sport in particolare nei primi anni delle scuole medie e superiori. A questi ragazzi occorre solo dare una mano per affrontare al meglio i nuovi percorsi scolastici.

Lo sport è davvero un grande alleato per aiutare in queste difficoltà, aiuta a scaricare le tensioni di mente e corpo. Alleati importanti sono anche gli allenatori che in quanto educatori possono trovare strategie per dare una mano, alleati lo sono anche i compagni di allenamento che con la loro amicizia aiutano a portare serenità, sono alleati anche partite e allenamenti che aiutano a gestire le vittorie e le sconfitte.

Importante è anche che genitori e allenatori accettino i ragazzi per quello che sono, le aspettative di avere tutti campioni e studenti modello non devono far dimenticare che ogni ragazzo ha le sue caratteristiche, le proprie potenzialità ma anche le proprie fragilità. Nostro compito è aiutarli ad esprimere al massimo le loro possibilità nello studio come nello sport, ma dobbiamo anche permettergli di sbagliare perché dagli errori si cresce sempre, spesso hanno solo bisogno che li affianchiamo nella gestione delle sconfitte e delle difficoltà scolastiche ma mai sostituendoci a loro.

Nata e cresciuta a Sommacampagna, sono un’insegnante di scuola primaria e di educazione fisica. Alleno da anni il settore giovanile dell’A.S.D. Volley Sommacampagna e coordino i Centri Sportivi Promosport. Lo sport è da sempre nella mia vita e ho avuto la fortuna di farne il mio lavoro. Consigliere Comunale di Sommacampagna, nel primo mandato con delega alla scuola e ora con delega allo sport e pari opportunità. Ottimista, vedo sempre il bicchiere pieno. Mi piace stare in mezzo alla gente e nel tempo libero (poco) amo cucinare per gli amici.